Solidarietà

Una fiaccolata per don Gianni Rigoli, Varapodio con il vescovo in testa si stringe al parroco sotto attacco

VIDEO | Si è svolta la manifestazione di solidarietà verso il sacerdote prima aggredito in chiesa e poi intimidito con l’incendio della sua auto. Alberti: «Stasera insieme a noi c’è anche Dio, dove c’è una richiesta di giustizia lui c’è sempre»

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di Giuseppe Mancini
10 febbraio 2024
21:40

L'ondata di solidarietà e affetto che sta avvolgendo in un rassicurante abbraccio don Giovanni Rigoli è sfociata questa sera in una fiaccolata per le vie di Varapodio. Il corteo religioso è stato organizzato in seguito agli episodi di violenza subiti dal parroco del piccolo paese di poco più di duemila anime dell’entroterra reggino. Il sacerdote, prima, il 15 gennaio fu vittima di un’aggressione in chiesa e, dopo, il 4 febbraio subì l'incendio della sua automobile parcheggiata di fronte la canonica.

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Questa sera, dalle ore 20, un gruppo di circa 500 fedeli, di cui facevano parte diverse associazioni, con partenza da Piazza San Nicola, a passo misurato ha raggiunto con una processione silenziosa la chiesa di Santo Stefano. In testa c’erano don Gianni Rigoli, il vescovo di Oppido Mamertina-Palmi, Giuseppe Alberti, il sindaco di Varapodio Orlando Fazzolari, alcuni primi cittadini della Piana e parroci di altre comunità. Stringendo in alto le tenui luci delle fiaccole, hanno seguito un percorso che si è snodato per le vie strette del paese. Non erano ammessi manifesti, magliette e quant’altro, ma il sentimento di solidarietà ha animato il corteo più di mille parole. Le comunità parrocchiali di Varapodio in sinergia con la diocesi di Oppido-Palmi hanno organizzato questa marcia silenziosa come segno d'amore capace di sconfiggere il male.


«Ci siamo riuniti con il desidero di esprimere un gesto semplice e forte, le parole spesso hanno un'efficacia importante, ma i gesti hanno ancora più peso. Sia il gesto a parlare, come nei momenti più importanti della vita – ha affermato il vescovo Alberti una volta arrivati sul sagrato della chiesa, mentre tutti i fedeli ascoltavano nella piazza antistante -. C'è un detto africano che dice così: ad andare da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Abbiamo questo sguardo che scruta l'orizzonte e osa vedere una luce che è davanti e verso cui tutti insieme vogliamo arrivare. Vogliamo realizzare un ambiente fatto di giustizia, rispetto e fraternità. C'è necessità di riconciliazione e fraternità. Stasera Dio era in mezzo a noi, in prima fila. Dove più persone sono riunite in nome della giustizia, della verità, dell'amore sincero, Dio non può non esserci». 

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Don Giovanni Rigoli non ha espresso parola, ma ha annuito in segno di approvazione alle parole espresse dal vescovo. In questo periodo al parroco è giunto il sostegno di tutte le Istituzioni e dei singoli cittadini, i quali hanno reagito prontamente dopo lo sconcerto iniziale. Si è anche deciso di acquistargli una nuova auto: sotto lo slogan “Io sto con Don Giovanni”, si può contribuire con un versamento sul conto corrente intestato alla parrocchia di San Nicola. Don Giovanni Rigoli, in questi giorni, dal 4 febbraio al 9, ha partecipato all'attuale corso di esercizi spirituali del clero. Oltre 30 parroci della diocesi Oppido-Palmi si sono recati presso la casa “Sacro Cuore” di Briatico gestita dai padri Dheoniani, guidati in meditazione e preghiera dal vescovo Giuseppe Alberti. Le aggressioni che subiscono gli esponenti del clero, purtroppo, sembra stiano dilagando. Nelle ultime c’è da sottolineare anche il deplorevole danneggiamento dell'auto di don Felice Palamara, parroco della chiesa San Nicola a Pannaconi frazione di Cassaniti, nel Vibonese. Anche in questo caso, la comunità condanna fermamente l’accaduto e si stringe attorno al sacerdote.

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