Massimo Cacciari a Catanzaro: «I partiti non esistono più. La filosofia? Ai giovani interessa ma bisogna saperla spiegare»
VIDEO | Il saggista ed ex sindaco di Venezia ospite del Gutenberg 2024 al Liceo classico Galluppi. Spazio anche alla mobilitazione degli studenti universitari contro la guerra in Medio Oriente: «Ecco come la protesta può diventare più efficace»
Ospite da serata clou al Gutenberg 2024 di Catanzaro che invece lo propone "solo" per un succoso preludio. E l'aula Ameduri del Liceo classico Galluppi è doverosamente piena, nonostante l'orario non comodissimo, per tributare il benvenuto al filosofo-saggista Massimo Cacciari, politico di lungo corso nella sua Venezia ed ex europarlamentare di sinistra dove ha raccolto più critiche che consensi.
La Metafisica è una cosa concreta e nel suo libro, libero adattamento dei filosofi Severino e Florenskj, Cacciari lo dimostra e lo scrive già nel titolo. Occasione ghiotta per i cronisti sentirlo su alcuni fra i temi pregnanti di attualità, politica in primis.
«I partiti non ci sono, si vede che non ci sono più. Quando un partito dice "Mi presento, sono Giorgia" oppure "Mi presento sono Tizio o Pincopalla" equivale a dichiarare che non esiste».
Poche secondo lui le differenze tra le reazioni giovani di anti-belliche in America e quelle nelle università italiane: «Una repressione diciamo molto sconsiderata di alcuni dirigenti dell'università americana, ma in Italia il movimento esiste pure. Il problema è che questi ragazzi dovrebbero distinguere meglio Israele da Netanyahu, palestinesi da Hamas, perché la protesta sia efficace e perché possa il maggior numero possibile di persone condividerla».
Lei che gira l'Italia, come vede l'interesse dei giovani per la filosofia al giorno d'oggi? «C'è, c'è - assicura l'ex sindaco della Laguna -. Basta andare ad esempio a Modena, al festival, ci sono migliaia e migliaia di giovani che partecipano».
E qui la sferzata ad alcuni sistemi didattici. «La filosofia bisogna saperla spiegare: inutile insistere con "Platone ha detto...", "Spinoza ha detto...", "Aristotele ha detto....", diventano dossografie (elenchi di opinioni e di dottrine semplicemente enunciate senza criterio logico o sistematico, ndr) che annoiano come annoiavano me».
Infine il giudizio, tagliente, di Cacciari sui tentativi più volte emersi di pensiero unico. «Sono autentiche idiozie - ha tagliato corto - perché quello che vuoi cancellare in qualche modo rimane mentre ciò che conosci puoi superarlo».