Lotta agli incendi, 2 milioni e mezzo per acquistare droni e formare gli addetti: passa la proposta di Occhiuto e Gallo
Acceso dibattito sulla variazione di bilancio portata in aula dal governatore e dall'assessore all'Agricoltura. Il Pd vota contro e chiede investimenti anche in risorse umane. Lamentato il mancato coinvolgimento delle opposizioni
Un “fuori sacco” che però ha animato il dibattito in Consiglio regionale. Stiamo parlando della proposta di legge a firma dello stesso presidente Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, che prevede una variazione di bilancio per la lotta contro gli incendi.
È stato lo stesso Occhiuto a chiedere l’inserimento nell’ordine del giorno della pdl non senza prima aver lodato il sistema messo in piedi sin dal suo insediamento sotto il fronte della prevenzione e della repressione. Il presidente ha parlato di un sistema che non solo ha dato buoni risultati, ma è diventato un modello - ha detto - per la Protezione civile nazionale. Il problema è che lo scorso anno i droni sono stati noleggiati. La variazione di bilancio serve quindi da un lato all’acquisto di queste tecnologie, dall’altro alla formazione degli operatori che debbono guidare i droni e di quelli addetti alla control room. Allo scopo la giunta vorrebbe destinare 2,5 milioni di euro rimodulando alcune voci di bilancio legate all’ambiente.
Sembrava una pratica quasi burocratica invece ne è sorto un dibattito politico, per la verità breve ma molto serrato.
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In particolare è stato Raffaele Mammoliti (Pd), che evidentemente non dimentica mai il suo passato da sindacalista, che dopo aver posto qualche ora prima il problema del personale del Corap, nell’occasione dice che il solo investimento in tecnologie non basta se non esistono presidi sul territorio. Il consigliere ha anche ricordato che i tanto vituperati forestali calabresi svolgono un ruolo fondamentale nella tutela del territorio. In origine erano una pattuglia di 30mila unità, oggi sono 4/5mila molti dei quali in età avanzata. La proposta di Mammoliti quindi è quella di avviare al settore i giovani e, più in generale, non licenziare la questione come una mera manovra di bilancio ma affrontare da un punto di vista politico la gestione del settore.
Prima di lui era intervenuto il collega Ernesto Alecci (Pd) che ha invitato Occhiuto ad una maggiore onestà intellettuale. La critica riguarda l’efficacia dell’azione dei droni. Mostrando la tabella sull’andamento degli incendi in Calabria Alecci ha rimarcato come Occhiuto, nelle sue dirette social, per dimostrare l’efficacia della sua azione abbia paragonato i dati dell’ultimo anno con quelli del 2021 che è stato l’annus horribilis degli incendi in Calabria (se ne registrarono 739 per un totale di oltre 28mila ettari andati in fiamme) anziché col 2022 (quando furono solo 685).
In realtà si è verificata un po’ di confusione con i numeri soprattutto grazie a Ferdinando Laghi (DeMa) che pur definendosi esperto in materia ha mischiato un po’ di dati. Ovviamente il suo è stato voto favorevole non senza prima aver fatto una breve disamina sugli interessi della criminalità organizzata intorno agli incendi e aver fatto notare come gran parte dei roghi avviene nelle vicinanze delle centrali a biomasse. Si perché gli incendi non divorano completamente gli alberi ma circa il 30%; il resto può essere utilizzato, una volta bonificato, ad esempio per alimentare questo tipo di centrali. L’invito quindi è stato quello di non sottovalutare la prevenzione e, per farlo, serve mantenere presidi sui territori.
A queste osservazioni ha replicato l’assessore Gallo che ha elencato gli sforzi che fa la Regione per gestire il settore della forestazione che costa un bel po’ di quattrini. Spesa che la Regione deve affrontare da sola essendo venuti meno i trasferimenti dallo Stato. Per questo il settore viene sostenuto anche attingendo risorse da altre fonti come il Fsc. Detto questo, anche Gallo ha definito il programma anti incendi della Calabria all’avanguardia a livello nazionale e il provvedimento in discussione, solo il primo miglio di una strada di sistema che si sta percorrendo.
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Prima delle votazioni si è registrato l’intervento del capogruppo del Pd, Mimmo Bevacqua, per le dichiarazioni di voto. Il dem ha contestato ancora una volta la mancanza di coinvolgimento delle opposizioni. Ha detto che il tema dell’ambiente è particolarmente sentito nel centrosinistra (lui stesso è autore di una legge sulla montagna), ma oggi il provvedimento è arrivato all’improvviso senza alcuna discussione. Ha ammesso di non aver nemmeno avuto il tempo di leggerlo, ma che comunque questa visione di sistema ancora non si vede visto che, ad esempio, Calabria Verde non riesce ad essere messa a regime. L’invito ancora una volta, dunque, è quello di un maggior coinvolgimento.
Ma le festività pasquali chiamano. L’aula ormai è semi deserta (non che fosse affollata prima) per cui si è proceduti alla votazione rapida della proposta che è passata a maggioranza più Laghi. Il Consiglio finisce qui. Resta il tempo solo per gli auguri del presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso, di buona Pasqua a tutti i calabresi.