Le indagini

Omicidio Tutino, ecco i nomi dei due uomini accusati di aver ucciso e dato alle fiamme il 63enne nel 2022

Un debito di droga sarebbe alla base del delitto sul quale l’inchiesta della Procura di Vibo prova a fare luce. Le contestazioni ai due rosarnesi

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di Giuseppe Baglivo
11 marzo 2024
16:15

Rocco Stilo, 44 anni, e Giuseppe Gentile, 34 anni, entrambi di Rosarno: sono questi i nomi delle due persone arrestate per l’omicidio di Giuseppe Salvatore Tutino (classe ‘61), il cui corpo carbonizzato è stato rinvenuto all’interno di un’auto, fatta bersaglio di colpi di fucile ed interrata nelle campagne di Calimera, frazione di San Calogero, il 17 gennaio 2022

Secondo l’accusa, in concorso materiale e morale tra loro «e con altri soggetti in corso di identificazione», Rocco Stilo e Giuseppe Gentile con premeditazione e per motivi abbietti e futili inerenti pregressi debiti di droga con la vittima, dopo aver tratto Giuseppe Tulino in un tranello – persuadendolo a lasciare di notte la propria abitazione di Rosarno a bordo della sua autovettura Fiat Panda – avrebbero esploso al suo indirizzo una raffica di colpi di fucile da caccia calibro 12 che attingevano la vittima al cranio, al torace, alla schiena e alla gamba destra cagionandone la morte. 


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Sempre Rocco Stilo e Giuseppe Gentile sono quindi accusati del reato di soppressione di cadavere poiché dopo la commissione dell’omicidio, allo scopo di occultarlo, o comunque per procurarsi l’impunità, avrebbero distrutto il cadavere di Giuseppe Tutino appiccando il fuoco alla Fiat Panda all’interno della quale si trovava la vittima, collocando poi l’auto all’interno di una buca scavata in precedenza, mediante l’uso di automezzi agricoli. Il tutto nelle campagne di Calimera in epoca anteriore e prossima al 17 gennaio 2022. Per Rocco Stilo e Giuseppe Gentile, infine, l’accusa di detenzione illegale e porto in luogo pubblico di un’arma da fuoco. 

Per arrivare ai due giovani di Rosarno, preziose si sono rivelate le indagini tecniche e scientifiche portate avanti con il prezioso ausilio della Sezione Intervento Operativo del Ris di Messina, insieme ad una complessa attività investigativa fatta da intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche effettuate dai militari dell’Arma del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia, dal Norm di Tropea e dal Reparto Crimini Violenti del Ros.  In particolare, il Reparto specialistico del Ros ha analizzato una quantità notevole di dati “freddi”, ottenuti dalla corposa mole di intercettazioni e dal rilevamento del traffico delle celle in diverse e ampie aree di copertura tra le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Continua a leggere sul Vibonese. 

Giornalista
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