Non si esclude l’ipotesi di delitto per la morte di Francesco Vatano, il pescatore 56enne ritrovato senza vita il 19 giugno scorso. Sono attese novità dall’autopsia per chiarire le cause del decesso
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La morte del pescatore Francesco Vatano avvenuta il 19 giugno in mare aperto, al largo delle coste di Amendolara e Trebisacce, potrebbe non essere stata determinata da una fatalità. L'ipotesi è che si sia trattato di un omicidio volontario. Così almeno ritiene la Procura di Castrovillari che, dopo aver aperto un fascicolo d'indagine, ha ora deciso di procedere con l'autopsia, notificando gli avvisi di rito ai familiari della vittima, 56enne e originaria di Briatico.
Al momento non ci sono indagati, l'inchiesta è a carico di ignoti, ma il capo d'imputazione per cui si procede delinea il peggiore degli scenari possibili. Per il momento è solo un sospetto, ma la speranza dei magistrati che lavorano sul caso è che l'esame autoptico possa in qualche modo fare luce sull'accaduto. Al momento, le uniche informazioni in chiaro sono relative alle ultime ore di vita di Vatano.
L'uomo si era aggregato da pochissimo tempo alla flotta di un peschereccio di Schiavonea e il 19 giugno aveva preso il largo, insieme ai suoi colleghi, per una battuta di pesca. Una giornata in apparenza ordinaria che, però, a un certo punto si è tramutata in dramma. Pare che alcuni dei presenti abbiano riferito di un malore occorso al povero Vatano che ne ha determinato la caduta in mare. I soccorsi sono stati allertati tempestivamente, ma all'arrivo dei medici, giunti sul posto a bordo di un gommone della Guardia costiera, per lui non c'era più nulla da fare.
Una fatalità, almeno così si riteneva in principio. Ma le ombre ora si addensano su questa vicenda. Tocca ora al professor Biagio Solarino dell'Istituto di medicina legale di Bari il compito di cercare di spazzarle via. E' lui infatti il consulente nominato dal pubblico ministero Biagio Cordasco con il compito di accertare le cause del decesso di Francesco Vatano. L'incarico gli sarà conferito domani, 24 giugno, nei locali della Procura di Castrovillari.