L’incontro

All’Unical lectio magistralis della vicepresidente della Consulta de Petris: «La Costituzione senza Pa resterebbe vuota»

VIDEO | A inaugurare il nuovo anno accademico per la Scuola superiore di Scienze delle amministrazioni pubbliche, l'ex rettrice di Trento nominata giudice costituzionale nel 2014. Sull'abuso d'ufficio: «Far stare in equilibrio l'esigenza di legalità con quella di preservare un margine di azione sereno per gli amministratori»

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di Antonio Clausi
18 gennaio 2024
17:20

Inaugurazione delle attività per l’anno accademico 2023-2024 della Scuola Superiore di Scienze delle Amministrazioni Pubbliche. Il sipario all’Università della Calabria si è alzato con la lectio magistralis di Daria de Petris, vicepresidente emerita della Corte Costituzionale. Ex rettrice dell’Università di Trento, è stata nominata giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano nel 2014 quando giurò al Quirinale davanti alle più alte cariche dello Stato.

«Abbiamo voluto iniziare il nuovo anno con una riflessione sulla connessione della pubblica amministrazione, banalmente detta burocrazia, con la Costituzione» ha detto il direttore della SSSPA Vincenzo Fortunato che ha poi ceduto la parola al Prorettore Francesco Scarcelli. «Sono quattro gli elementi fondamentali a cui la scuola sta rispondendo - ha evidenziato riempendo di complimenti il collega -. Sono la formazione, la ricerca, la possibilità di incubare soluzioni innovative facendo leva sulle attività dell’ateneo e collaborazione diretta con la P.A.».


Concetti ribaditi e ampliati anche dal direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali Ercole Giap Parini. «Credo che iniziare con un’esperienza così prestigiosa garantisca a tutti noi tre concetti - ha aggiunto –. Mi riferisco alla Costituzione intesa come albero generativo e orizzonte verso cui andare, alla saggezza con cui la pubblica amministrazione devono affrontare le sfide quotidiane e alla responsabilità che si ha nel prendere decisioni».

La scuola di alta formazione

Nata da un’idea del professore emerito Silvio Gambino nel 2009, la scuola di alta formazione dell’Unical, la sola del Sud Italia, ha attirato con gli anni l’interesse non solo degli studenti, ma anche di dipendenti pubblici desiderosi di ampliare il bagaglio delle conoscenze. Da qui la sinergia con tutta una serie di Enti con cui il campus collabora stabilmente in tema di sviluppo digitale e progettuale. L’obiettivo è la formazione della futura classe dirigente tramite un percorso di laurea triennale in Scienze dell’amministrazione e uno magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazione. La scuola eroga quindi alta formazione dal punto di vista di master che durano un anno, ma anche percorsi formativi richiesti ad hoc dalle amministrazioni.

De Petris e la centralità della Costituzione nella Pa

«La Costituzione senza pubblica amministrazione resterebbe vuota in tante sue parti. Tutte le libertà che garantisce passano proprio da essa». Daria De Petris non ha dubbi ad individuare la stella polare della società civile, anche perché per lei «la Costituzione è stata assemblata in modo così esemplare che è durata fino ad oggi».

«Talvolta ha bisogno di una manutenzione - ha chiarito - ma vanta al suo interno una regola che stabilisce come modificarla. L’importante è farlo bene. Io ritengo che, a distanza di 80 anni, sia ancora la garanzia effettiva dei diritti delle persone e per far sì che tutto ciò venga applicato il mezzo idoneo è la P.A. L’elemento caratterizzante di una scuola di alta formazione deve essere garantire ai dirigenti l’attitudine di affrontare i continui cambiamenti, il digitale e una serie di regole sempre più complesse. Non dimentichiamo, inoltre, l’attività finalizzata ad intercettare canali di finanziamento specialmente europei».

La vicepresidente emerita della Corte Costituzionale non si è tirata indietro dinanzi ad una domanda sull’abolizione del reato di abuso d’ufficio: «È un argomento complesso - ha chiosato -. Il tema è fare stare in equilibrio la giusta esigenza di legalità dell’amministrazione con l’esigenza di preservare un margine di azione sereno per gli amministratori. C’è un tema di precisione, nella fattispecie penale, e un tema di considerazione dei numeri: lo iato tra il numero dei rinvii a giudizio e il numero delle archiviazioni è sospetto e spesso implica conseguenze gravi. Una riflessione va fatta, tenendo presente che la corruzione è un tema che va combattuto sempre e dovunque».

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