L’intervento

Anche Oliverio bacchetta Occhiuto dopo la sortita di Corigliano Rossano: «Mistifica la storia a suo piacimento»

L’ex governatore critica anche la linea soft adottata dal Pd e dispensa consigli: «Suggerirei atteggiamenti più seri e prudenti perché la memoria non ci difetta»

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di Luca Latella
20 maggio 2024
19:09
Mario Oliverio e Roberto Occhiuto
Mario Oliverio e Roberto Occhiuto

Dopo Flavio Stasi, dopo Vittoria Baldino, dopo il Partito democratico, anche Mario Oliverio risponde alle dichiarazioni date da Roberto Occhiuto alla piazza di Corigliano Rossano, durante il comizio della candidata sindaco Pasqualina Straface.

E lo fa impartendo anche una lezione di stile, perché «preso dalla foga del suo comizio elettorale a Rossano» il governatore «ruba la scena alla stessa candidata a sindaco per il centro destra, proponendosi come “predestinato” alla rinascita della nostra Regione». Insomma, un «salvatore della Calabria».


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Per l’ex governatore «Occhiuto arriva a dichiarare in modo blasfemo: di dire “sempre la verità”. Mi domando quale sia la sua verità? Quella di una Calabria le cui istituzioni prima di lui non esistevano? Un quasi semidio redentore dei calabresi?»

Mario Oliverio ne fa quasi una questione di lesa maestà e poi punta l’indice anche contro il suo ex partito. «Mi sarei aspettato da chi ricopre ruoli politici di rilievo che vanno anche oltre la Regione e con una lunga carriera politica alle spalle in Calabria, un po’ di modestia e di maggiore onestà intellettuale e politica. Come mi sarei aspettato da un Pd che da qualche anno, purtroppo, ha perso la memoria».

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Oliverio si sarebbe aspettato dai suoi ex colleghi di partito una difesa corporativa «più convinta della storia politica ed istituzionale del centrosinistra», ma anche «delle cose che insieme abbiamo realizzato e programmato nei cinque anni della mia presidenza».

«Esperienza che, per quanto mi riguarda – sottolinea Oliverio rivangando il passato – è stata interrotta non dai calabresi, ma dal combinato disposto dell’azione pregiudizievole di alcuni pm e con la colpevole e suicida complicità del mio stesso partito, ad ogni livello».

E così, «si assiste da un po’ di tempo e non solo in Calabria, al tentativo sconsiderato della mistificazione nella ricostruzione storica dei processi politici ed istituzionali. A tal punto che ormai si rischia di diventare spudorati nella menzogna» è per questo interviene per rammentare allo «smemorato presidente Occhiuto» che, a proposito dell'ammodernamento ed elettrificazione della ferrovia ionica, «faccia finta di non sapere che i lavori sono iniziati nel 2017 e sono bloccati dal 2020, esattamente dall’insediamento del centrodestra alla guida della Regione».

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«Lo informo altresì, che nel tratto Sibari-Catanzaro Lido basterebbe solo stendere il cavo elettrico per consentire così che le Frecce possano collegare altre città della costa ionica a partire da Corigliano-Rossano e Crotone, oltre a Sibari già servita dal 2019».

Ed ancora a proposito degli ospedali «ricordo a Occhiuto, che del resto è stato consigliere regionale con importanti incarichi fino al 2008, che le vicende sugli ospedali erano bloccate». Poi rincara la dose: «E visto che siamo in argomento rammento anche che lui ed il fratello hanno bloccato, e tutt’ora bloccano la realizzazione del nuovo ospedale hub di Cosenza».

Rispetto ai fondi intercettati e programmato, Oliverio invita a «stendere un velo pietoso» perché basterebbe rileggere il report sulla utilizzazione delle risorse (Comunitarie e Nazionali) destinate alla Calabria anno per anno, dal 2015 ad oggi, «per rendersi conto del grave arretramento registrato negli ultimi tre anni».

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«Capisco che Occhiuto, per come dice lui, ritiene il Pd e l’opposizione in Calabria incapace di svolgere e di assolvere al ruolo istituzionale che gli compete, ma questo non gli consente di riscrivere la storia ed i fatti a suo piacimento – chiosa Mario Oliverio, dispensando anche un consiglio –. Gli suggerirei atteggiamenti più seri e prudenti perché la memoria non ci difetta e la storia di una Regione come la Calabria, e gli interessi di coloro che la abitano non possono essere mistificati in funzione delle campagne elettorali».

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