Lo scontro

«Città unica? No, grazie». Nell’area urbana di Cosenza si lavora per cambiare la legge sulla fusione: «Il referendum deve essere vincolante»

VIDEO | Gli indipendentisti presentano una proposta di legge di iniziativa popolare che modifichi la norma della maggioranza in Consiglio regionale. Franz Caruso: «Dal centrodestra azione antidemocratica»

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di Antonio Clausi
11 marzo 2024
14:52

Città unica? No, grazie. O, almeno, non così. In consiglio regionale la maggioranza accelera sulla proposta di legge per la fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero, che completerà il suo iter nella I commissione Affari Istituzionali presieduta da Luciana De Francesco. Gli otto firmatari dell’iniziativa legislativa, tutti consiglieri di centrodestra cosentini, una volta ottenuta la risoluzione porteranno nell’assise regionale il testo per l’approvazione. Quando il pubblico consesso darà il semaforo verde, poi, il referendum consultivo andrà indetto entro 90 giorni. Il primo firmatario Pierluigi Caputo, dagli studi del network LaC, qualche giorno fa ha spiegato che i cittadini saranno chiamati alle urne dopo le Europee e le Amministrative. Presumibilmente a settembre, dopo l’estate.

Questa mattina, tuttavia, si è svolta l’ennesima iniziativa dell’avanguardia indipendentista dei tre comuni.


Organizzata dal comitato spontaneo del “no alla fusione” sorto a Rende, ha visto tra gli altri la partecipazione del sindaco socialista di Cosenza Franz Caruso e di Orlandino Greco, primo cittadino di Castrolibero e leader di Italia del Meridione fresca di alleanza con la Lega di Matteo Salvini. È stata presentata una proposta di legge di iniziativa popolare (supportata da Antonello Barbieri, presidente dell’associazioni fusioni) di modifica alla legge regionale n. 13 del 5 aprile 1983.

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Si tratta di quella che disciplina le norme di attuazione dello statuto per l’iniziativa legislativa popolare e per i referendum. A spiegarne i contenuti è Fabio Liparoti del comitato spontaneo rendese. «La depositeremo nei prossimi giorni in Consiglio regionale – dice -. Chiederemo di modificare la norma per lo svolgimento referendum che, in occasione delle fusioni e sebbene consultivo, la legge possa essere approvata solo se in ogni singolo comune ci sia una maggioranza voti favorevoli. Viceversa, sarebbe chiaro che l’assise dovrebbe fermarne l’iter. Ci rivolgiamo al buon senso del centrodestra regionale, perché ci sono consiglieri disposti ad ascoltare le nostre istanze. Ci servono 5mila firme e possono essere raccolte in tutta la Calabria: riteniamo di superare di gran lunga la soglia minima». Continua a leggere su Cosenza Channel.

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