Dopo il pressing dei fratelli Berlusconi per un partito più moderno, cresce l’ipotesi di un ruolo nazionale per il governatore. E questo potrebbe tagliare drasticamente i tempi della legislatura regionale in Calabria
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Quanto durerà la legislatura regionale? La domanda serpeggia nei corridoi della politica, ma nessuno si riferisce alle vicende giudiziarie in cui è incorso Roberto Occhiuto. D’altronde i tempi della giustizia sono ben diversi da quelli della politica. Per istruire un eventuale processo (ammesso che ci sarà) nei confronti del Presidente ci vorranno almeno un paio d’anni. L’incertezza sulla durata della legislatura è dovuto piuttosto ai fenomeni politici che si registrano nel centrodestra e segnatamente al partito di Occhiuto, ovvero Forza Italia.
Non è un mistero che i fratelli Berlusconi hanno deciso di continuare a sostenere la creatura politica del padre, però la vorrebbero diversa, più moderna e meno schiacciata su Giorgia Meloni. «Bisogna guardare avanti: Tajani è bravissimo, Dalla Chiesa è bravissima, Gasparri è bravissimo… Ma ci vuole anche altro, nel senso di apertura, di visione del futuro», aveva detto Piersilvio Berlusconi a margine della presentazione del nuovo palinsesto Mediaset.
I due fratelli, anche se hanno avuto un incontro molto cordiale con Antonio Tajani, auspicano anche oggi la messa in cantiere di un’azione di rinnovamento e apertura, e magari arricchimento del partito con figure nuove. Ovviamente senza fare nomi, anche se, dopo l’incontro, tra Parlamento e partito ci si faceva qualche domanda sui possibili identikit.
Uno degli identikit porta proprio al nostro Presidente di Regione. Uno che non si è mai schiacciato sulle scelte del Governo che ha anche contestato in nome del superiore interesse della Calabria. Un esempio su tutti quello dell’autonomia differenziata di cui il vicesegretario nazionale di Forza Italia ha contrastato con la famosa frase “no Lep, no party”. A consolidare la sua figura in Forza Italia le recenti elezioni regionali. In Calabria per tutti gli alleati non c’è trippa per gatti, Forza Italia e le liste collegate al presidente hanno raggiunto ben il 30%. Un risultato importante per un partito che altrove balbetta. In Toscana si è perso, il Governatore della Sicilia Musumeci naviga in acque agitate, difficile pensare ad un ribaltone in Puglia o Campania. Insomma Occhiuto potrebbe davvero essere una delle figure su cui puntare per il rinnovamento del partito. Certo si tratta di rumors di corridoio, ma qualche indizio c’è. Basti considerare la grande attenzione che hanno avuto i giornali d’area nei suoi confronti non solo con diverse interviste rilasciate, ma anche con attacchi al competitor Tridico.
C’è chi parla anche di un incontro avvenuto in queste ore proprio fra Occhiuto e i due fratelli Berlusconi in cui si è parlato di un ruolo di leadership nel partito del Presidente della giunta regionale calabrese. Naturalmente per far questo, Occhiuto deve tornare in Parlamento e schivare i problemi che possono venire dalla Procura. I tempi, fra l’altro, non indicano altre strade. Le Politiche saranno fra due anni, il presidente ha tutto il tempo per completare le riforme avviate nella sua prima legislatura e poi andarsene a Roma. Se perde questo treno e finisce la legislatura in Calabria, non ha strade alternative perchè rischia di restare fermo troppo a lungo.
Il disegno, suo ma condiviso dal partito, è quello di farlo candidare alle Politiche e assegnargli un ruolo rilevante nel futuro Governo Meloni. Un ruolo di peso con un unico obiettivo: dare un’identità forte a FI e differenziarla da Lega e Fratelli d’Italia sui temi dell’economia liberale, nella lotta alla pressione fiscale, nelle battaglie garantiste.