Neonata rapita a Cosenza, Omogo Moses ha lasciato il carcere
Dopo sei ore dal provvedimento di scarcerazione firmato dal gip Claudia Pingiotore, Omogo Moses è uscito dalla casa circondariale di Castrovillari per fare ritorno a casa, accompagnato dai legali Gianluca Garritano e Teresa Gallucci.
L’uomo è stato dichiarato, soprattutto dalla Procura di Cosenza, estraneo al rapimento della piccola Sofia, prelevata da sua moglie Rosa Vespa lo scorso 21 gennaio dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza.
La posizione di Moses sarà archiviata dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico, il quale, durante l’udienza di convalida, si è subito reso conto dell’innocenza dell’uomo.
Al termine dell’udienza, il gip ha convalidato l’arresto ma contestualmente ha disposto l’immediata scarcerazione di Omogo Moses in assenza dei gravi indizi di colpevolezza rispetto al fatto di cronaca. Rosa Vespa invece rimane in carcere e su di lei l’inchiesta procede.
Sequestrati i due impianti di depurazione comunali di Belvedere Spinello, su disposizione del Gip del Tribunale di Crotone, a seguito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica pitagorica. L’operazione è frutto di complesse indagini condotte dai militari dell’Arma, con il supporto tecnico dell’Arpacal di Crotone, che hanno accertato la fuoriuscita di acque reflue urbane non trattate dai depuratori non funzionanti. Le acque contaminate si sarebbero riversate nel fiume Neto, provocando sversamenti maleodoranti e potenziali rischi per la salute pubblica.