Il monitoraggio

Goletta dei laghi, i bacini calabresi godono di buona salute: inquinato solo uno dei sette punti campionati

VIDEO | Valori entro i limiti di legge per le acque della Sila: Arvo, Ampollino, Cecita, Ariamacina e del Passante. Unico neo l'Angitola, dove uno dei due prelievi ha dato risultati fuori norma. Il dossier di Legambiente è stato presentato questa mattina a Cosenza

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di Mariassunta Veneziano
2 agosto 2023
15:21

Uno stato di salute complessivamente buono, con un solo neo. Parliamo dei risultati di Goletta dei laghi 2023, il monitoraggio annuale di Legambiente. Oggetto del campionamento le acque dei bacini della Sila –  Arvo, Ampollino, Cecita, Ariamacina e del Passante – dove i valori rilevati sono risultati nei limiti di legge. Ma quest’anno si è aggiunto anche l’Angitola, nel Vibonese, e il neo è proprio qui: uno dei due punti campionati, infatti, è risultato inquinato.

Dopo il mare, dunque, tocca ai laghi. Sotto osservazione canali e foci dei fiumi, quelli che Legambiente definisce «punti critici», ossia dove è possibile rilevare le cause di un eventuale inquinamento e da qui partire alla ricerca di una soluzione. Nel mirino cattiva depurazione e scarichi illegali, le principali minacce alla salubrità dei laghi così come del mare.


I risultati sono stati presentati questa mattina a Cosenza, nella sala degli stemmi della Provincia. Al tavolo dei relatori la presidente di Legambiente Calabria Anna Parretta, affiancata dal responsabile nazionale Aree protette e biodiversità (nonché presidente del circolo Legambiente Sila) Antonio Nicoletti, e la funzionaria della Regione Maria Annunziata Longo, in rappresentanza del dirigente del dipartimento Ambiente Salvatore Siviglia.

«Dati complessivamente positivi», sottolinea Parretta. Sei dei sette punti campionati, infatti, non presentano valori che eccedono i limiti di legge. Oltre alle analisi microbiologiche, Legambiente ha effettuato analisi chimiche dei principali parametri utili a determinare i carichi di azoto e fosforo nelle acque lacustri: in tutti e sei i laghi i risultati rientrano negli standard per quanto riguarda le concentrazioni di azoto (totale e ammoniacale), nitrati, nitriti, Cod, fosforo totale, cloruri e solfati.

I laghi: così ricchi, così fragili

«Come lo scorso anno, oltre ai classici parametri riguardanti una cattiva o assente depurazione – spiega la presidente regionale dell’associazione –, sono state effettuate anche le analisi chimiche per determinare i carichi di azoto e di fosforo. I laghi sono ambienti molto ricchi di biodiversità che forniscono preziosi servizi ecosistemici ma allo stesso tempo sono sistemi molto fragili che subiscono profonde pressioni di origine prevalentemente antropica. Le minacce, oltre dai cambiamenti climatici, provengono soprattutto dall’inquinamento da fonte agro-zootecnica, da reflui urbani o industriali e da scarichi illegali. È essenziale, quindi, una sempre maggiore attività di prevenzione, programmazione e controllo territoriale da parte delle autorità competenti anche attraverso continui ed opportuni monitoraggi sulla qualità delle acque, anche per rilevare la presenza di pesticidi, erbicidi e metalli pesanti. La tutela dell’ambiente costituisce la priorità assoluta da intersecare con l’utilizzo a scopi agro-industriali delle acque e con la fruizione turistica dei luoghi».

Uno strumento per la transizione ecologica

«I laghi silani – dichiara Antonio Nicoletti – sono parte integrante del paesaggio tutelato attraverso il Parco nazionale e la rete Natura 2000, ma deve crescere la conoscenza di questi ambienti per organizzare meglio l’utilizzo degli ecosistemi lacustri che, in una logica multifunzionale, devono essere utilizzati in chiave sostenibile e per favorire la transizione ecologica del territorio. A partire dall’utilizzo idroelettrico che deve portare maggiori utilità al territorio a quello turistico che deve cambiare passo e promuovere le località lacustri mete turistiche a partire da Lorica. Per questa ragione le nostre proposte vanno nella direzione di una maggiore conoscenza, gestione e valorizzazione delle risorse naturali presenti nel territorio che devono essere utilizzate in maniera consapevole e garantire benefici alle comunità locali e migliorare le condizioni dell’ambiente».

Dieci proposte

Ed ecco le proposte di Legambiente «per una adeguata valorizzazione e tutela» dei laghi.

  1. Migliorare la conoscenza degli ecosistemi acquatici: verificare l’impatto sulla biodiversità provocato dalle attività antropiche, idroelettriche, agricole e zootecniche, attuare un sistema di monitoraggio della qualità delle acque e sulla base delle nuove conoscenze aggiornare i piani di gestione dei siti natura 2000.
  2. Ridurre l’inquinamento dei laghi: completare i lavori del depuratore di Lorica e realizzare il depuratore e la rete fognaria di Trepidò, ridurre l’apporto degli inquinanti provocati dall’attività agricola e zootecnica in tutti i comprensori lacustri.
  3. Aumentare la biodiversità degli ecosistemi acquatici: frenare la perdita di biodiversità e contrastare il degrado degli ecosistemi, ripristinare gli habitat lacustri utilizzando soluzioni basate sulla natura.
  4. Favorire attività lacustri NetZero: certificare e migliorare la qualità delle produzioni e promuovere attività a basse emissioni per ridurre gli impatti sugli ecosistemi.
  5. Frenare il consumo di suolo: bloccare l’urbanizzazione e le opere pubbliche inutili, sanare le ferite del cemento illegale che interessa particolarmente l’area di Trepidò.
  6. Garantire il controllo e la vigilanza del territorio: contrastare il bracconaggio e le attività illecite a danno degli ecosistemi acquatici.
  7. Promuovere la balneabilità dei laghi silani garantendo un sistema di controllo della qualità delle acque lacustri da parte delle autorità sanitarie locali.
  8. Maggiore trasparenza sull’utilizzo turistico e produttivo dei bacini lacustri: rendere chiare le regole per ottenere le concessioni per le attività turistiche, verificare la compatibilità delle attività esistenti con il Parco nazionale e la rete Natura 2000, associare i comuni del bacino imbrifero montano per un maggiore coinvolgimento delle comunità locali nella gestione della risorsa idrica.
  9. Valorizzare il turismo lacustre attivo e sostenibile creando le condizioni per il riconoscimento del lago Arvo tra le mete turistiche lacustri segnalate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring Club.
  10. Promuovere la partecipazione dei cittadini nelle scelte utilizzando strumenti di partecipazione come i contratti lago o di fiume per favorire l’informazione pubblica e la partecipazione dei cittadini nelle scelte.

I dati nel dettaglio

A risultare inquinato, nel lago Angitola, il punto alla foce dell’immissario a Monterosso Calabro, mentre nessuna criticità è stata riscontrata nell’altro punto di campionamento, l'oasi Wwf Lago Angitola, nel Parco naturale regionale delle Serre a Maierato.

Nell’Arvo il prelievo è stato effettuato dal lato nord del lungolago della località di Lorica, nel comune di San Giovanni in Fiore e, a differenza dello scorso anno, è risultato entro i limiti.

Per l’Ampollino, il punto di prelievo si trova nel tratto di lago a cui si accede dalla Sp 61, all'altezza dell'ingresso villaggio Palumbo, in località Trepidò nel comune di Cotronei: anche qui esito positivo.

Stesso giudizio per i prelievi effettuati nel Cecita, nel tratto antistante il centro visite Cupone, nel comune di Spezzano della Sila; nell’Ariamacina, sulla strada verso la diga (lato nord) a Casali del Manco; infine, nel lago del Passante, dietro il villaggio Lagomar (lato ovest) a Sorbo San Basile.

 

 

  

 

 

 

 

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