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giovedì 2 febbraio 2023 | 15:16
Cronaca

’Ndrangheta - La cattura del killer Edgardo Greco: «Vi sbagliate, sono lo chef stellato Paolo Dimitri», ma i carabinieri lo smascherano - Notizie

L'ormai ex latitante di Cosenza, al momento dell'arresto ha tentato di mantenere la sua falsa identità, poi uno dei componenti del Nucleo investigativo lo ha invitato a dire la verità. Ed è crollato

di Antonio Alizzi

Si faceva chiamare Paolo Dimitri, l’ormai ex latitante di Cosenza Edgardo Greco, catturato in Francia, a Saint Etienne, dalla polizia francese, dall’Interpol e dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Cosenza accompagnati dal tenente colonnello Dario Pini, comandante del Reparto operativo provinciale di Cosenza.

Edgardo Greco da killer a chef stellato. Così si presentava agli occhi della società civile dopo aver ucciso i fratelli Bartolomeo nel 1991, quale affiliato della cosca Perna-Pranno, all’epoca in contrasto con quella denominata Pino-Sena. Il cosiddetto “killer delle carceri” aveva fatto perdere le tracce dal 2006, allorquando la Dda di Catanzaro eseguì il maxi-blitz denominato “Missing“, la grande inchiesta antimafia sugli omicidi eccellenti del passato commessi in provincia di Cosenza.

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Le indagini sulla cattura di Edgardo Greco sono iniziate tecnicamente nel 2019, ma soltanto nel 2021 c’è stata la svolta, grazie a una comparazione fotografica del suo volto con alcuni somiglianti. Questo dettaglio ha incuriosito infatti i carabinieri del comando provinciale di Cosenza che, grazie a Google, hanno individuato una foto in cui veniva immortalato un certo Paolo Dimitri che pubblicizzava l’apertura di un bar-ristorante di lusso nella città di Saint Etienne.

Ma la Francia non sarebbe stata l’unica nazione in cui Edgardo Greco ha passato la sua lunga latitanza. Fonti investigative ritengono che il killer sia stato anche in Germania per un periodo, ma che poi abbia deciso di rimanere oltre le Alpi, in casa dei nostri “cugini”, per sviluppare la sua strada imprenditoriale nel campo della ristorazione. Tuttavia, alcuni elementi acquisiti nel corso delle indagini fanno ipotizzare che nel 2017 per tre/quattro giorni, Edgardo Greco fosse ritornato a Cosenza per una breve visita. La sua carta d’identità infatti era perfetta, ovviamente con false generalità.

In Francia, Edgardo Greco, al secolo “Paolo Dimitri“, pagava regolarmente le tasse e anche dal punto di vista estetico era cambiato molto, meno lo sguardo, che ha insospettito i carabinieri di Cosenza. Così l’inchiesta, coordinata dalla Dda di Catanzaro, è proseguita in questa direzione. Poi il giorno della cattura. La polizia francese si presenta davanti a Paolo Dimitri e gli chiede se sia in verità Edgardo Greco. Lui nega, ribadendo di essere Paolo Dimitri. Ed è qui che entrano in azione i carabinieri di Cosenza formalmente non operativi in Francia. Uno dei componenti del Nucleo Investigativo invita Edgardo Greco a farla finita con questa sceneggiata. «Siamo venuti dalla Calabria per arrestarti». E poi: «Ti chiediamo allora, come ti chiami?». Paolo Dimitri ammette di essere Edgardo Greco. Fine della corsa. Sul fronte dell’estradizione non dovrebbero esserci problemi di sorta. Ora per il killer si spalancheranno le porte di un carcere di massima sicurezza, dove sconterà la condanna all’ergastolo.