Cinema e turismo

Per ora gli Studios di Lamezia sono solo un film: la Cinecittà calabrese da 20 milioni aspetta ancora la prima pietra

A dicembre i lavori dell’opera che dovrebbe cambiare faccia all’area dell’ex polo chimico sono stati assegnati ma non sono mai iniziati. Nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto accogliere le produzioni delle grandi fiction (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Alessia Principe
20 giugno 2023
06:30

Fosse un film, questo prologo scorrerebbe a schermo, dall’alto in basso, come nelle pellicole retro. Nel 2020, viene messa la pulce della tv nell’orecchio della Regione. C'è da fare un grosso investimento per un progetto ambiziosissimo: la costruzione di Studios cinematografici sul modello (in scala ridottissima, certo) di Cinecittà, ma nell’area industriale “Papa Benedetto XVI”, ricadente all’interno dell’Ex Sir. Una volta terminati saranno il luogo eletto per realizzare la lunga serialità targata Minoli. La cosa viene messa nero su bianco all’interno del Piano esecutivo di immagine e promozione turistica. I quattrini per realizzare tutto sono tanti, 20 milioni di euro per la precisione, e la copertura finanziaria viene trovata all’esito della iscrizione in Bilancio.

Da cimitero industriale dei sogni alla Settima arte

La Regione Calabria approva, sotto Spirlì (all'epoca presidente ff), una delibera che dà il via libera alla trasformazione del volto dell’ex polo chimico di Lamezia Terme. Spirlì parla di «visione avveniristica» (da realizzare per garantire continuità al desiderio di Jole Santelli), che avrebbe riqualificato una zona fino a quel momento cimitero industriale di un sogno che, negli anni ‘70, avrebbe dovuto garantire il boom industriale nel Mezzogiorno. 


Il progetto che, sulle prime, pareva proiettato a una velocissima realizzazione, («abbiamo iniziato i carotaggi preliminari» disse Gianni Minoli nel giugno del 2021) ebbe uno stop improvviso con la sostituzione dello storico giornalista di Mixer alla guida della Calabria Film Commission e il tramonto della sua idea progettuale. Ma fu solo un congelamento temporaneo. Un anno dopo, sottotraccia, la costruzione degli Studios marciava ancora silente, solo la finalità del progetto era mutata. Non sarebbero stati più il teatro della lunga serialità, ma una struttura da affittare alle varie produzioni cine-televisive.

Il progetto definitivo

Vengono diffusi i primi rendering e i dettagli architettonici di quello che presto avrebbe preso vita: un teatro di posa di 850 mq di area e un’altezza di 9,5 metri, un edificio per i camerini collegato al teatro, due piani fuori terra di 600mq ciascuno per un totale di 1200mq, locale deposito/attrezzeria, locale trucco e parrucco e la sartoria. Ancora: un edificio post-produzione a due piani fuori terra, uno di 650 mq al piano terra e uno di 350 mq al piano primo, per un totale di 1000mq. E ancora: un Polo Tecnologico, destinato ad ospitare gli impianti elettrici e meccanici a servizio dell’intero complesso, una zona esterna per poter realizzare set in luogo aperto ed ampi parcheggi. Infine, il fiore all'occhiello: la piscina per le riprese subacquee più grande dopo Malta.

Il bando e i vincitori, poi... l'oblio

Il 2 settembre scorso, viene pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea la procedura di gara per l’“Appalto integrato per progettazione esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione e l’esecuzione dei lavori per la realizzazione degli Studios di Lamezia Terme”. Termine per la presentazione delle offerte, il 5 ottobre 2022 a mezzogiorno in punto.

A dicembre l’annuncio delle ditte aggiudicatarie: Ferraro spa (mandataria) – S.R.B. Costruzioni Srl (mandante). L’appalto è stato affidato alla ditta con il massimo punteggio, per un importo contrattuale dei lavori al netto del ribasso pari a 7.115.596,37 euro, oltre oneri di sicurezza quantificati in 107.245,23, ed un importo delle competenze tecniche per i servizi di architettura e ingegneria al netto del ribasso pari a 124.038,51.

Sono trascorsi da quel momento sette mesi. Non c’è stata più una nota stampa, una foto su Instagram, un cenno in una conferenza, un altro rendering, una proiezione con l’intelligenza artificiale, un hastag. Nulla. Gli Studios attendono di prendere forma, noi di capire se alla fine saranno qualcosa di reale o no. 

Giornalista
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