Le indagini

Appalti truccati a Pozzuoli, arrestato Oddati (Pd): gestì le Regionali 2020 in Calabria. Coinvolto nell’inchiesta l’ex consigliere dem Sebi Romeo

Per l’ex capogruppo Pd a Palazzo Campanella è stato disposto l’obbligo di firma. L’ex capo della segreteria di Zingaretti è sotto inchiesta dal 2022, quando fu trovato in possesso di 14mila euro in contanti

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di Redazione
15 gennaio 2024
09:40

C’è l’ex capo della segreteria del Pd, Nicola Oddati, a lungo braccio destro di Nicola Zingaretti, tra le 11 misure cautelari eseguite stamane a Napoli con accuse di corruzione e turbativa intorno ad appalti del Rione Terra di Pozzuoli. Oddati è destinatario di un ordine di carcerazione: attualmente lavorava come dirigente di staff della Regione Campania, su nomina del governatore Vincenzo De Luca, con ufficio a Roma e il compito di curare i rapporti istituzionali dell’ente regionale con la Conferenza delle Regioni.

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Oddati è una vecchia conoscenza della politica calabrese: da uomo forte del partito in quota Zingaretti venne in Calabria poco prima delle regionali del 2020 per guidare quella delicata fase di transizione: di fatto fu lui a chiudere alla ricandidatura di Mario Oliverio alla presidenza della Regione. L’inchiesta che ha portato oggi all’arresto di Oddati era esplosa nel giugno 2022 quando gli investigatori trovarono un pacco bianco nello zaino del dirigente dem: dentro non c’erano tessere, come sostenuto in prima istanza dal politico, ma 14mila euro in contanti. A quel punto Oddati spiegò che erano i soldi delle sottoscrizioni al Pd, da portare a Taranto.


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Altri rivoli dell’inchiesta portano in Calabria. Secondo quanto riportato dalla stampa nazionale, tra le misure cautelari chieste e ottenute dalla Procura guidata da Nicola Gratteri – pm Sergio Ferrigno, Stefano Capuano, Immacolata Sica – c’è anche l’obbligo di firma per l’ex consigliere regionale della Calabria (ed ex capogruppo del Pd a Palazzo Campanella) Sebi Romeo. Nel giugno 2022 Romeo fu destinatario di un decreto di perquisizione (con esito negativo, secondo quanto riferì il suo legale) fondato su un’ipotesi di concorso in traffico di influenze illecite. Il ruolo del politico reggino sarebbe limitato a un intervento per alcuni lavori sul complesso scolastico "B. Chimirri" di Catanzaro. Nel nuovo step dell’inchiesta, con il traffico illecito di influenze, è caduta l'accusa di turbativa d'asta per Romeo, che per definire al più presto la sua posizione ha chiesto di essere sentito dai pm napoletani.

Colpiti dall’ordinanza di custodia cautelare anche l’ex sindaco Pd di Pozzuoli e consigliere comunale Vincenzo Figliolia (carcere), l’imprenditore puteolano Salvatore Musella, amministratore della Cytec srl direttamente coinvolta nell’appalto dei Rione Terra, l’ex presidente dell’Ente Nazionale Italiano del Turismo Giorgio Palmucci, attuale vice presidente Confindustria Alberghi Italia. A notificare le 11 misure cautelari i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e i poliziotti della Squadra Mobile di Napoli.

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