La decisione

Rende, i commissari prefettizi revocano la concessione all’associazione che gestisce il Palasport

Rescisso il contratto stipulato nel 2021 con l’Asd Palastport Europa: «Il legale rappresentate è legato da vincoli di parentela ad esponenti apicali della locale criminalità»

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di Antonio Clausi
6 dicembre 2023
11:17

I commissari prefettizi della città di Rende, Santi Giuffrè, Rosa Correale e Michele Albertini, con la deliberazione straordinaria numero 220, hanno revocato la concessione del Palazzetto dello Sport in contrada Tocci con la deliberazione straordinaria numero 220. L’atto è stato firmato nel cinque dicembre e pubblicato sull’albo pretorio soltanto ieri. Le verifiche, effettuate con i poteri della giunta, hanno portato alla rescissione del contratto stipulato nel 2021 con l’Asd Palastport Europa.

I commissari si sono rifatti all’articolo 145 comma 4 del D. lgs n. 267/2000 in base al quale è stabilito che «nei casi in cui Io scioglimento è disposto anche con riferimento a situazioni di infiltrazione o di condizionamento di tipo mafioso, connesse all’aggiudicazione di appalti di opere o di lavori pubblici o di pubbliche forniture, ovvero l’affidamento in concessione di servizi pubblici locali, la commissione straordinaria procede alle necessarie verifiche con i poteri del collegio degli ispettori. A conclusione degli accertamenti, la commissione straordinaria adotta tutti i provvedimenti ritenuti necessari e può disporre d’autorità la revoca delle deliberazioni già adottate in qualunque momento e fase della procedura contrattuale, o la rescissione del contratto già concluso».


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Nella delibera i commissari fanno riferimento alle vicende della procedura di gara e del successivo affidamento in concessione, già oggetto di particolare attenzione nelle relazioni del Prefetto e del Ministro dell’Interno «da cui emerge la sussistenza di plurime illegittimità, da considerarsi, per diverse ragioni, sintomatiche e correlate a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento della criminalità organizzata».

Le attività ispettive che sono sfociate nel provvedimento di scioglimento dell’Ente, come noto, hanno difetti rilevato una complessiva condizione di agevolazione da patte dell’Amministrazione Comunale rispetto agli interessi pervasivi della criminalità organizzata nel settore dei contratti e delle concessioni pubbliche e ciò, anche, per effetto di presunti accordi di natura pre-elettorale in base ai quali, la stessa concessione del Palazzetto dello Sport, doveva costituire la contropartita dell’appoggio elettorale fornito dalle cosche in occasione delle elezioni comunali. A questo punto la commissione evidenzia che «la concessione è avvenuta in favore di un’associazione il cui legale rappresentate è legato da vincoli di parentela ad esponenti apicali della locale criminalità».

I riferimenti alla relazione che portato all’insediamento dei commissari sono molteplici. Fanno riferimento innanzitutto ad una stima erronea e ad un valutazione sbagliata nell’indicazione del valore di contratto nell’affidamento. Si legge che «il valore contrattuale è stato fissato in 106.575 euro da corrispondere in cinque anni», mentre «il valore della concessione fissato dal disciplinare è di 710.500 euro».

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