I dati

Agriturismi ancora in crescita nel 2022 e aumentano le donne imprenditrici. Calabria 17esima tra le regioni italiane

Toscana leader assoluta con circa il 22% del totale nazionale di strutture attive. Segue il Trentino Alto Adige con il 15%. Avanzano le fattorie didattiche e la presenza di clienti stranieri

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di Massimo Tigani Sava
9 febbraio 2024
11:21

Il mondo dell’agriturismo in Italia si sviluppa in maniera impetuosa. Nel 2004 le aziende agrituristiche del Belpaese erano circa 14mila: a distanza di poco meno di venti anni sono quasi raddoppiate, diventando 25.849. L’Istat ha registrato anche nel 2022, rispetto al 2021, una crescita dell’1,8%. L’aumento maggiore si è avuto fra le regioni del Nord-ovest (+2,7%) e del Nord-est (+2,4%). A seguire il Centro (+1,7%), il Sud (+0,8%) e le Isole (+0,1%). Guidano la classifica regionale degli agriturismi la Toscana (5.634 con un aumento del 4,7% sul 2021); il Trentino Alto Adige (3.907, + 4,2%); la Lombardia (1.738, + 0,6%). Sopra le mille aziende agrituristiche anche il Veneto (1.613), il Piemonte (1.413), il Lazio (1.304), l’Umbria (1.296), l’Emilia Romagna (1.223), le Marche (1.130). Tutte le regioni del Sud Italia sono attestate, invece, sotto le mille aziende agrituristiche attive, con in testa la Sicilia (975), la Puglia (960), la Campania (897). A seguire la Sardegna (777), l’Abruzzo (586), la Calabria (553), la Basilicata (211), il Molise (116). In Toscana è stato misurato il tasso di attivazione (nuove aziende autorizzate sul totale delle aziende esistenti) più alto (30%); in Sicilia, invece, il tasso di cessazione più basso (10%). Sotto le mille unità anche Liguria (745), Friuli Venezia Giulia (711), Valle d’Aosta (60). Nella sola Toscana, pertanto, risiede il 21,80% di tutti gli agriturismi d’Italia. In Calabria, diciassettesima nella graduatoria per regioni, il 2,14. In Trentino Alto Adige, secondo sul podio, il 15,11%.

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In leggero aumento, ha messo in evidenza l’Istat, la presenza delle donne imprenditrici (+0,7% rispetto al 2021), che sono più di un terzo di tutti i conduttori. I Comuni “agrituristici” del Belpaese sono il 64%, e dal 2004 il loro numero è cresciuto in media del 3,8% l’anno. Avanzano, con una media annua del 4,1% dal 2004 al 2022, gli agriturismi con fattorie didattiche guidate da donne. L’ultimo rapporto Istat sulle aziende agrituristiche italiane segnala anche un consistente balzo in avanti, rispetto al 2021, delle presenze di agrituristi stranieri: +73%. Nel complesso il comparto agrituristico ha sviluppato, relativamente all’anno 2022, un valore corrente della produzione pari a 1,5 miliardi di euro. Peraltro la crescita è stata omogenea di tutte le macroaree rispetto all’anno precedente (+32,5% Nord-est, +30,5% Nord-ovest, +30,5% Mezzogiorno (Isole comprese), +28,4% Centro).


L’Istat censisce gli agriturismi che garantiscono alloggio, ristorazione, degustazione e altre attività. Sul totale nazionale di 25.849, ben 20.646 forniscono un servizio pernottamento, 12.919 anche di ristorazione, 6.292 di degustazione (nel senso di somministrazione di prodotti che non hanno subito per tale scopo operazioni di particolare manipolazione e cottura, come ad esempio latte, frutta, olio, vino, formaggi…) e ben 12.823 propongono ai loro ospiti attività diverse (escursioni, equitazione, trekking, mountain bike, sport, osservazioni naturalistiche, fattorie didattiche, ecc.). In Calabria sul totale di 553 (con un aumento dello 0,2% sul 2021, pari ad una sola unità), ben 489 dispongono di alloggi, 447 garantiscono ristorazione, 160 degustazione e 430 altre attività.

L’Istituto nazionale di statistica fornisce altre indicazioni sulla natura degli agriturismi italiani. Ricordando sempre il totale generale di 25.849 contati nel 2022, il 30,8%, cioè 7.963, sono allocati in aree di montagna; il 53,3%, pari a 13.788 in collina; il 15,9% (4.098) in pianura. Le regioni con la percentuale più alta di agriturismi di montagna sono il Trentino Alto Adige (100%) e la Valle d’Aosta (100%), seguite dalla Basilicata (51,7%) e dal Molise (43,1%): la Calabria con il 34,5% è sopra la media nazionale. Passando alle aree collinari, il podio è composto da Umbria (83,3%), Toscana (79,9%) e Marche (79,9%). Per gli agriturismi in zone pianeggianti svettano la Puglia (58,5%), il Friuli Venezia Giulia (50,5%), il Veneto (45%). 

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