Il procuratore di Napoli si racconta nel podcast Basement. La famiglia, «il modello più grande», il coraggio di sua moglie, «le calabresi sono toste» e il killer col bazooka «che mi cercava»
Dagli sketch con l’asinello Orazio agli ospiti di livello. Pur affrontando le questioni centrali legate a Lezioni di mafie, Occhiuzzi nel colloquio con il procuratore cambia registro ed esplora un terreno biografico e laterale: la musica e i primi anni da speaker di Radio Gerace
“La Contesa” tra il magistrato calabrese e la conduttrice Antonella Grippo offre spunti politici e pungenti polemiche con i sostenitori del Sì al referendum sulla riforma della giustizia. Il procuratore di Napoli “rilegge” Tangentopoli: «Di Pietro falcidiò tutti i partiti? Quasi...». E sull’impegno futuro in politica dice: «No, grazie. Dopo la pensione ho almeno altri tre lavori»
Il procuratore di Napoli risponde alle critiche sulla gestione delle ingiuste detenzioni e ribadisce la propria indipendenza politica. E sul sostegno alle inchieste antimafia dice: «LaC mi è stata vicino per 7 anni anche quando non conveniva e in Calabria c’erano poteri più forti della giustizia»
Intervista esclusiva nel talk condotto da Antonella Grippo in uno dei momenti più caldi del già delicato rapporto tra politica e magistratura. Tra Tangentopoli, vecchie e nuove riforme e ingerenze
Il procuratore di Napoli ribadisce la ferma contrarietà alla riforma voluta dal governo Meloni. E sulle polemiche per la citazione di Falcone dice: «Anche il giudice pensava che la separatezza fosse impraticabile»
Il procuratore di Napoli all’Ansa: «Il senso del suo pensiero chiaro in un intervento del 1992 a Palermo. Lo ha detto anche Morvillo: della separazione delle carriere non gliene fregava assolutamente nulla»
Nel suo intervento a Rai 3, il magistrato avverte che la riforma che separa le carriere sbilancia i poteri dello Stato. «Se prevale la politica, la democrazia traballa», dice il procuratore, denunciando rischi per l’indipendenza dei pm
Il procuratore di Napoli spiega perché voterà No al referendum: «Il pubblico ministero non deve essere controllato dal governo. E i veri problemi sono altri: nel mio ufficio se si rompe un pc non possiamo sostituirlo»
I due magistrati hanno incontrato gli studenti delle superiori a Catanzaro. Il magistrato di Gerace: «Allenatevi a vivere senza telefonino». Il capo della Dda di Catanzaro e i pericoli delle «famiglie deleganti». Il plauso ai nuovi vescovi che hanno chiuso la saracinesca ai clan
Il procuratore di Napoli spiega la sua scelta di partecipare per la prima volta all’assemblea dell’Anm e invita a votare no al referendum sulla separazione delle carriere durante un evento della Cisl: «Rappresento la difficoltà del momento e l’importanza del voto»
Dalle bacchettate all’associazione dei magistrati, al caso “Lezioni di mafie”. La scuola di magistratura «che funzionava meglio quando era gestita dal Csm» e la possibilità di vincere il referendum: «Ci sono sei punti di distacco tra il Sì e il No, ce la possiamo fare»
Il procuratore di Napoli è intervenuto nell’assemblea dell’Associazione nazionale magistrati in corso a Roma e ha ribadito la sua contrarietà alla riforma: «C'è l'idea strisciante e non tanto nascosta di controllare il pubblico ministero»
Sono tre i club in amministrazione giudiziaria. Nel club campano i clan D’Alessandro e Cesarano avrebbero gestito sicurezza e biglietti. In Calabria, la cosca Megna avrebbe condizionato i Vrenna, mentre a Foggia la mafia locale puntava a controllare sponsorizzazioni e assunzioni
Dopo Foggia e Crotone anche la società campana finisce nel mirino per presunte infiltrazioni mafiose. Il procuratore di Napoli: «Biglietti, sicurezza e beveraggio influenzati dal clan». Melillo annuncia provvedimenti per altre squadre
Il procuratore di Napoli ha presentato il suo ultimo libro al Valentia in Festa. Il messaggio alle istituzioni: «Dovete ascoltare tutti. Noi uomini dello Stato dobbiamo essere più generosi, dobbiamo dare il cuore». L’importanza per i ragazzi di studiare e allenarsi ad ascoltare chi soffre
Il “mobinfluencing” trasforma i boss in icone digitali tra lusso e devozione. Il curatore del rapporto della Fondazione Magna Grecia Ravveduto: «La vita mafiosa diventa spettacolo, senza etica né realtà». Nicaso: «Emoji e Hashtag al servizio della narrazione criminali». Foti: «È il laboratorio culturale del male»
Al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite è stato presentato lo studio della Fondazione Magna Grecia sull’utilizzo dei social da parte della criminalità organizzata. Presente anche il procuratore di Napoli che ha posto l’accento sulla necessità di modernizzare le tecniche investigative
Dal palco del Palazzaccio di piazza Cavour a Roma il magistrato calabrese parlerà delle criticità della nuova legge: «Il pm rischia solo di essere più debole e di finire sotto l’esecutivo»
Nella nuova puntata del format con il procuratore di Napoli e il giornalista Nicaso si parlerà delle nuove frontiere tecnologiche delle organizzazioni mafiose: dall’utilizzo dei social all’intelligenza artificiale
Ad agosto il parlamentare di Forza Italia Pittalis aveva chiesto lumi al Guardasigilli sulla partecipazione del magistrato al format di La7. La replica del procuratore che difende la sua libertà di espressione
Uno share pari al 7.1% per la prima puntata del format su La7. Spuntano un magistrato inedito, la gioventù e la passione per la musica. Gli anni da dj e la giovinezza vissuta con l’amico di sempre, oggi insigne storico delle organizzazioni criminali
Il piccolo schermo, con la sua capacità di raggiungere milioni di persone, diventa così un’arma democratica. Non si tratta di fare spettacolo, ma di usare il mezzo più potente dell’era moderna per smascherare il potere invisibile delle mafie
Il procuratore capo di Napoli a Otto e mezzo: «Tranne quella sulla cybersicurezza, le altre sono dannose». Poi replica a Fi che ha presentato un’interrogazione contro di lui: «Parlo di mafia nelle scuole dal 1989, non mi spaventano interrogazioni parlamentari o procedimenti disciplinari»
Autorità e numerosi cittadini alla cerimonia di consegna del riconoscimento "Solidarietà Nello Vincelli". La stoccata: «Chi mi critica senza nominarmi dovrebbe ricordare che il coraggio non si compra al supermercato»