L’allarme

Anche la Calabria nella morsa della siccità: «Invasi pieni solo al 30%, rischio stagione estiva drammatica»

VIDEO | A confermarlo il presidente di Coldiretti Catanzaro - Crotone - Vibo. Agricoltori disincentivati ad avviare le colture a causa della crisi idrica. E la Regione pensa ad un razionamento (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
1 marzo 2023
22:00

Anche l'agricoltura calabrese, come quella del resto d'Italia, è in sofferenza a causa delle crisi idrica. «I dati ci dicono che gli invasi calabresi contano la presenza di circa il 30% d'acqua rispetto la capienza massima. Questo chiaramente ci preoccupa perché senza una adeguata scorta si rischiano serie conseguenza sulla stagione irrigua e, soprattutto, su quella estiva».

Fabio Borrello

A confermarlo è il presidente di Coldiretti interprovinciale Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Fabio Borello, che già tratteggia le ripercussioni della crisi idrica nel breve periodo: «Gli imprenditori oggi sono chiamati a decidere se porre o meno a dimora le colture. In un tale contesto, molti sono disincentivati - aggiunge - mentre coloro i quali decideranno di procedere ugualmente, sulla scorta anche dei contratti di filiera o di accordi commerciali, si assumeranno il rischio eventualmente di non poter portare a termine le colture in considerazione di questa grave carenza idrica».


Tuttavia, la Regione già valuta il razionamento dell'acqua per poter continuare a garantire l'erogazione fino alla fine della stagione: «Riteniamo che ciò sia necessario - ha aggiunto Borrello - per non trovarci poi durante la stagione estiva privi della risorsa acqua poiché questo priverebbe l'economia calabrese di uno dei suoi asset fondamentali che è il settore agroalimentare». 

Coldiretti, intanto, chiede un tavolo di confronto alla Cittadella: «Al vaglio ci sono una serie di proposte, alcune a lungo termine, ad esempio di investire sui bacini di invaso anche di piccole dimensioni - precisa poi - oppure recuperare quelli esistenti. Si capisce bene che questi hanno una tempistica che è legata alla creazione di infrastrutture. D'altro canto, occorre ragionare - conclude - attraverso la costituzione di tavoli tecnici per un confronto con tutti gli attori della filiera acqua affinché si possano mettere in campo delle misure informative rispetto al mondo agricolo e di risparmio idrico e di razionamento per non arrivare ad una stagione estiva drammatica».

Giornalista
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