Verso l’elezione

Anci, la candidatura di Succurro allarma il centrosinistra: 13 sindaci tra cui Caruso (Cosenza) chiedono una presidenza «non divisiva»

Sembra sfumare il derby tutto cosentino con il primo cittadino bruzio. Il presidente nazionale De Caro auspica la convergenza delle forze in campo. Ma il nome non deve apparire come espressione del governatore Occhiuto, altrimenti sarà conta all’ultimo voto (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Antonio Clausi
26 giugno 2023
19:33
Nei riquadri, Succurro e Caruso
Nei riquadri, Succurro e Caruso

La candidatura di Rosaria Succurro alla presidenza dell’Anci Calabria ha minato le certezze che animavano il centrosinistra in vista del congresso del 29 giugno. Il nome della prima cittadina di San Giovanni Fiore è stato tenuto in caldo dalla Cittadella, dove c’è la mente di quella che è un’operazione politica a tutti gli effetti, fino a qualche giorno fa. Svelato dalla nostra testata, ha innescato una forte irritazione di quanti sostenevano Franz Caruso come rappresentante ideale dell’associazione.  

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Nel pomeriggio di oggi 13 sindaci, tra cui proprio quello di Cosenza, hanno sottoscritto una lettera in cui si auspica una scelta che non sia «divisiva» e l’elezione di «una guida fortemente istituzionale». Praticamente è un no preventivo alla candidatura di Succurro, scesa in campo dopo il passo indietro di Maria Limardo e pronta a pescare nella riserva di voti del vasto territorio bruzio.


Il dialogo con Antonio De Caro, presidente nazionale di Anci

«Anci Calabria è da ormai troppo tempo immobilizzata - si legge nella nota congiunta -. Riteniamo che questa esigenza vitale non si concili con un’elezione divisiva del futuro presidente di Anci Calabria, con una contrapposizione elettorale tra schieramenti che lascerebbe inevitabilmente strascichi e comprometterebbe la costruzione di una gestione unitaria dell’associazione».

Il centrosinistra continua a ribadire che la sintesi, però, vada trovata su un profilo di colore opposto a quello che governa la Calabria, così da bilanciare l’esecutivo regionale. Dalla Cittadella fanno orecchie da mercante e sembrano convinti delle proprie forze. Nei giorni scorsi il consigliere Franco Iacucci (Pd) ha avuto un’interlocuzione con il presidente nazionale di Anci. Antonio De Caro ha espresso l’auspicio che, come avvenuto in altre regioni, gli ultimi 50 metri prima dello striscione di arrivo siano affrontati trovando una convergenza. Ma non si è ovviamente spinto oltre.

“L’invito” al centrodestra

Da qui le parole dei 13 sindaci nella loro missiva, principalmente indirizzata a Roberto Occhiuto più che alla stampa e ai loro colleghi dei municipi. «La soluzione che ci permettiamo di proporre e auspicare – dicono – è quella di una presidenza fortemente “istituzionale” che dia il senso del superamento delle contrapposizioni politiche e territoriali. Un lavoro eccezionale attende Anci Calabria nei prossimi mesi e l’elezione di un Presidente senza laceranti contrapposizioni potrebbe aprire una fase molto intensa e proficua, nell’interesse dei Comuni e naturalmente dei territori e delle popolazioni».

Adducendo a sfide quali l’ambiente, le infrastrutture, i servizi alle persone, la gestione dei cicli della depurazione, delle acque e dei rifiuti, l’attuazione del Pnrr e di Agenda Urbana, le riforme istituzionali, l’autonomia differenziata, la sanità pubblica, i firmatari parlano apertamente di «banchi di prova per il sistema dei Comuni calabresi». «Per sostenere il peso di queste sfide – aggiungono - è necessario ricostruire un’immagine unitaria e autorevole dell’Anci, forte e capace di fare valere le ragioni dei Comuni nel dialogo/confronto con il Governo nazionale, con quello regionale, con le rappresentanze parlamentari, con il mondo del sindacato e del lavoro».

Gli scenari

Se fino a stamattina si prospettava un derby cosentino con il centrosinistra pronto a puntare le sue fiches su Franz Caruso e il centrodestra che avrebbe sostenuto Rosaria Succurro, adesso potrebbe non essere più così. Se non altro perché il sindaco di Cosenza difficilmente accetterebbe di competere senza la condivisione richiesta sul proprio nome.

In più, proprio con delle dichiarazioni rilasciate a LaC News24, la presidente della Provincia di Cosenza ha detto di essere pronta ad arrivare fino in fondo e «a rispettare ciò che le urne sanciranno con il loro giudizio». Per farla breve: o dalla Regione acconsentiranno a “trattare” su un terzo profilo o si andrà alla conta nella più classica delle polarizzazioni. In quel caso cadrebbe nel vuoto l’appello odierno lanciato da Paolo Brunetti (f.f. Reggio Calabria), Franz Caruso (Cosenza), Nicola Fiorita (Catanzaro), Vincenzo Voce (Crotone), Aldo Alessio (Gioia Tauro),  Giusy Caminiti (Villa San Giovanni), Pino Capalbo (Acri), Mariateresa Fragomeni (Siderno), Domenico Lo Polito (Castrovillari), Paolo Mascaro (Lamezia Terme), Marta Petrusewicz (f.f. Rende), Giuseppe Ranuccio (Palmi) e Flavio Stasi (Corigliano-Rossano).

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