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La ’Ndrangheta nel mondo tra fiumi di coca e montagne di soldi da riciclare: ecco tutti i Paesi inquinati dai clan calabresi

Infiltrazioni storiche e nuove frontiere. Le inchieste che hanno svelato i tentativi (spesso riusciti) delle cosche di allargare il proprio raggio d'azione in Europa, America e Asia. La droga è il passepartout per ogni tipo di business. Ma c'è molto altro

Pablo Petrasso
25 giugno 202420:40
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La ’Ndrangheta nel mondo tra fiumi di coca e montagne di soldi da riciclare: ecco tutti i Paesi inquinati dai clan calabresi

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La ’Ndrangheta nel mondo tra fiumi di coca e montagne di soldi da riciclare: ecco tutti i Paesi inquinati dai clan calabresi

Fiumi di droga, anche se non più smerciati da monopolista. Milioni di euro riciclati nelle attività più disparate, con la ristorazione al primo posto. Inchieste che partono dalla Calabria e finiscono dall’altra parte del mondo secondo il classico “follow the money” coniato da Giovanni Falcone. La ’Ndrangheta si conferma una holding globale anche nella più recente relazione firmata dalla Direzione investigativa antimafia. Il giro del mondo dei clan calabresi ha tappe quasi obbligate e orizzonti inediti. Proviamo a seguirlo.

Leggi anche ↓ La relazione della Dia | La “mamma” della ’Ndrangheta a San Luca, i tentacoli nel mondo: ecco la mappa delle cosche attive in tutte le province di Redazione Cronaca

La ’Ndrangheta in Spagna, snodo centrale per il narcotraffico

La Spagna è «uno snodo strategico» per il narcotraffico globale anche per le «connessioni politico-culturali con l’America Latina». La relazione semestrale della Dia sottolinea che «si trova al centro di due importanti rotte internazionali: quella della cocaina proveniente dal Sud America, mentre l’hashish arriva dal Marocco».

I porti spagnoli (in particolare Valencia, Barcellona e Algeciras) sono i principali punti di ingresso della cocaina destinata ai mercati europei. Da recenti attività investigative, evidenziano gli investigatori, «si è osservato che gruppi criminali albanesi hanno instaurato forti legami con sodalizi spagnoli della costa meridionale, a conferma che il narcotraffico di cocaina, attualmente, è gestito da organizzazioni criminali dell’est Europa, che possono contare su propri broker stanziali in Sudamerica ed in contatto diretto con i cartelli colombiani».

La ’ndrangheta, comunque, «continua a mantenere un ruolo determinante nel settore del narcotraffico nel territorio spagnolo, ove è dedita anche ad attività di riciclaggio di capitali illeciti». Uno degli esempi è l’inchiesta Aspromonte Emiliano del 30 maggio 2023, coordinata dalla Dda di Bologna, «che ha consentito di accertare l’esistenza di un sodalizio transnazionale con a capo un esponente di ‘ndrangheta del clan Romeo-Staccu di San Luca, arrestato in Spagna nel marzo 2021 dopo un periodo di latitanza durante il quale aveva movimentato consistenti carichi di droga relazionandosi con i narcotrafficanti sudamericani tra cui il Primeiro Comando da Capital brasiliano e organizzazioni criminali colombiane, peruviane, messicane e boliviane, nonché latitanti italiani».

Nell’aprile 2023 anche l’inchiesta Sporca Alleanza della Dda di Catanzaro «ha permesso di appurare la capacità di alcuni affiliati del clan Bevilacqua-Passalacqua di Catanzaro, considerato il terminale operativo delle cosche di ‘ndrangheta crotonesi, di trattare forniture di cocaina ed eroina direttamente con i narcotrafficanti internazionali che acquistavano a loro volta dalla Spagna e dall’Olanda».

Anche le operazioni Eureka della Dda di Reggio Calabria e Sunset della Dda di Genova hanno permesso di individuare la Spagna come tappa di passaggio per «cospicui quantitativi di cocaina». Filo di Arianna 2 è, invece, l’inchiesta della Procura distrettuale di Lecce dalla quale «è emersa l’operatività di un’associazione riconducibile alla locale criminalità organizzata che, avvalendosi di fornitori operanti in Spagna, curava gli approvvigionamenti di stupefacente destinato al mercato leccese».

Il gruppo era «in contatto con esponenti della cosca di ‘ndrangheta Mammoliti-Fischiante attiva in Puglia e in altre regioni italiane, in diretti rapporti con fornitori sudamericani e con narcotrafficanti internazionali». Il 27 giugno 2023, poi, la Dda di Milano, nell’operazione “Crypto” «ha individuato un sodalizio di narcotrafficanti che, con la complicità ed il supporto di appartenenti ad una nota famiglia di ‘ndrangheta da tempo operante anche in Lombardia (Bellocco di Rosarno), si approvvigionava di consistenti partite di hashish e cocaina dalla Spagna e dal Sud America, destinato alla piazza di Milano dopo essere passato per il porto di Gioia Tauro».

I clan in Francia tra riciclaggio e latitanti 

Favorire la latitanza di affiliati, reinvestire nell’economia legale e creare basi per la gestione del narcotraffico. Anche la Francia «registra una consolidata presenza mafiosa» anche per i traffici di hashish e marijuana. «In particolare – sottolinea la Dia – la frontiera terrestre di Ventimiglia continua a rappresentare per i sodalizi autoctoni e stranieri un importante snodo per il traffico di droga, come dimostrano i numerosi sequestri di sostanza stupefacente occultata dai corrieri comunitari ed extracomunitari, principalmente africani, nei mezzi di trasporto o ingerita in ovuli». È ancora l’inchiesta Eureka a evidenziare che le cosche calabresi avevano «reimpiegato le somme illecitamente accumulate nel finanziamento di una società con sede in Mentone (foto sopra), a cui era riconducibile un ristorante, sito nella medesima cittadina, intestato fittiziamente ad un prestanome. Quest’ultimo, il 17 maggio 2023, è stato tratto in arresto alla frontiera di Ventimiglia, a seguito di estradizione concordata fra il governo francese e quello italiano, in quanto era stato precedentemente arrestato in Francia». 

Il territorio francese è stato, storicamente, un «luogo in cui far trascorrere la latitanza di alcuni affiliati come testimonia la cattura, eseguita il 2 febbraio 2023, in Sant’Etienne (Francia), nei confronti di un affiliato alla ‘ndrina Perna-Pranno egemone a Cosenza e provincia, ricercato dal 2006». Si tratta di Edgardo Greco «destinatario di un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro per la esecuzione della pena dell’ergastolo in quanto ritenuto responsabile di alcuni reati omicidiari commessi nel 1991 durante la guerra di mafia, fra le cosche Pino-Sena e Perna-Pranno, che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni 90». Greco si era rifatto una vita come ristoratore.

I sistemi di riciclaggio del clan Bonavota nel Regno Unito

Soldi e controlli meno stringenti. Per questo il Regno Unito «ha attirato la criminalità organizzata di tipo mafioso». C’entra molto la «possibilità di riciclare il denaro attraverso società finanziarie e attività imprenditoriali e alla flessibilità del mercato anglosassone che si estende dalla City di Londra ai paradisi bancari delle isole Cayman». 

«Nonostante l’impegno della Gran Bretagna in materia di anticorruzione – spiegano gli investigatori della Dia –, nel Regno Unito si registra una tendenza della criminalità organizzata a inviare, tramite società offshore, flussi di denaro che vengono poi ripuliti e rimessi nel circolo dell’economia». 

In una delle inchieste nate dalla maxi operazione Rinascita Scott ci sono interessanti passaggi sugli investimenti della cosca Bonavota di Sant’Onofrio: «Nel 2019 la Magistratura aveva evidenziato come la famiglia Mancuso di Vibo Valentia, avvalendosi di sofisticati meccanismi suggeriti da professionisti collusi, aveva effettuato svariate operazioni di riciclaggio nel Regno Unito, tramite la creazione di reti societarie. L’indagine ha documentato come un affiliato della ’ndrina di Sant’Onofrio, per agevolare le attività di riciclaggio, avesse costituito una serie di società estere (la maggior parte in Ungheria) fittiziamente intestate a terzi soggetti».

Belgio e Olanda: infrastrutture perfette al servizio del narcotraffico

È ancora Eureka a illuminare la presenza della ’Ndrangheta in Europa: anche il Belgio non è esente da infiltrazioni. Il trait d’union tra Calabria e Nord Europa è, al solito, il traffico di droga nello scalo portuale di Anversa, diventato il nuovo snodo dei traffici miliardari. Il 3 maggio 2023 la Dda di Reggio Calabria ha stretto il cerchio attorno alle cosche Pelle, Strangio “Fracascia”, Nirta “Versu”, Giampaolo, Mammoliti “Fischiante” e Giorgi. 

Le investigazioni «hanno permesso di accertare come le consorterie si rifornivano direttamente da organizzazioni colombiane, ecuadoregne, panamensi e brasiliane, risultando in grado di gestire un canale di importazione del narcotico dal Sud America all’Australia. Sono stati registrati contatti con esponenti del “Clan del golfo”, preminente organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. Numerosi gli episodi di importazione via mare censiti, tra i porti di Gioia Tauro, Anversa (foto sopra) e Rotterdam». 

Più nel dettaglio, le investigazioni, hanno permesso di accertare che, tra maggio 2020 e gennaio 2022, sono stati movimentati oltre 6mila kg di cocaina, dei quali più di 3mila kg oggetto di sequestro. I flussi di denaro riconducibili alle compravendite dello stupefacente venivano gestiti da organizzazioni composte da soggetti di nazionalità straniera, specializzati nel pick-up money, o da spalloni, che spostavano il denaro contante sul territorio europeo. Le movimentazioni di denaro hanno interessato Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda. 

È il potenziamento delle infrastrutture per gli scambi commerciali ad aver provocato l’inserimento dei Paesi Bassi (in particolare il porto di Rotterdam e l’aeroporto mercantile di Schiphol) «anche nelle rotte del narcotraffico». Ciò emerge dalle citate operazioni “Eureka” e “Aspromonte Emiliano”. 

Il 19 aprile 2023 è stato eseguito un decreto di sequestro, emesso dal Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di un imprenditore ritenuto intraneo alla cosca Bellocco di Rosarno, la cui figura criminale era emersa nell’ambito dell’operazione “Magma”, che aveva consentito di disarticolare una organizzazione criminale attiva nel traffico internazionale di stupefacenti, che giungeva anche nel porto di Le Havre (Francia), oltre a quello di Rotterdam e di Gioia Tauro.

Germania, summit in pizzeria e maxi sequestri

Locomotiva d’Europa e «polo di attrazione per le organizzazioni mafiose italiane attive prevalentemente a Ovest e a Sud del Paese». La ’Ndrangheta è presente nelle regioni più ricche della Germania, «come il Baden-Württemberg, la Renania Settentrionale-Westfalia, la Baviera e l’Assia». Dal traffico di stupefacenti, i clan nel corso degli anni «hanno cercato di infiltrarsi progressivamente nell’economia legale attraverso l’acquisizione di esercizi commerciali di ristorazione e pizzerie, quale “copertura” di affari illeciti di varia natura». Di più: «Recenti attività investigative, svolte congiuntamente con le autorità tedesche, hanno mostrato che le attività commerciali gestite da elementi collegati alla criminalità italiana sono state utilizzate anche come basi logistiche per “summit” e per la conduzione delle attività illegali». Una delle inchieste chiave del 2023 per comprendere l’infiltrazione delle ’ndrine in Germania è Glicine Acheronte, nella quale «è stata individuata una struttura di ‘ndrangheta, riconosciuta come locale di Papanice, frazione del comune di Crotone, che stando agli atti d’indagine, ha interessi criminali anche in Germania». 

Dal Tribunale di Reggio Calabria è arrivata invece un sequestro di beni «nei confronti di tre imprenditori, le cui figure criminali erano emerse nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, quando era stato disvelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’Iva e le accise». 

Il provvedimento giudiziario, ammontante ad un valore complessivo di oltre 80 milioni di euro, ha riguardato l’intero compendio aziendale di 20 imprese, 3 delle quali con sede in Germania, attive prevalentemente nei settori del trasporto merci su strada, del commercio di prodotti petroliferi e del trattamento e smaltimento di rifiuti non pericolosi. 

«Recentemente – sottolinea la Dia – sembrerebbe che anche la ‘ndrangheta crotonese e cosentina si sia insediata nel florido territorio tedesco per infiltrarsi nel settore economico. Al riguardo si segnala che il 5 giugno 2023, nell’ambito dell’operazione “Gentleman 2” della Dda di Catanzaro, si è rilevato che le ‘ndrine Forastefano-Abbruzzese, operanti nell’hinterland dell’alto Jonio Cosentino, erano attive anche in Germania mediante dei “coriglianesi”, che si erano stabiliti in loco, i quali, risultavano pienamente inseriti nel panorama del narcotraffico internazionale. In particolare uno di essi, titolare di una pizzeria a Francoforte, garantiva l’appoggio logistico agli affiliati ogniqualvolta questi si recavano in Germania per discutere di persona dei loro affari illeciti».

Gli interessi finanziari dei Grande Aracri (e non solo) in Romania 

La Romania è una delle tappe di passaggio per il narcotraffico in Europa: posta lungo la “rotta balcanica”, risente del transito dei carichi di eroina provenienti dalla Turchia e diretti in Europa. Le più recenti attività investigative, svelano che la ’Ndrangheta ha messo gli occhi sul Paese. L’interesse dei clan calabresi si rivolge per lo più «a reati di natura finanziaria». E sarebbe la cosca Grande Aracri (nella foto sopra il boss Nicolino Grande Aracri) «il sodalizio maggiormente inserito nel tessuto economico-sociale». 

Il 25 gennaio 2023 un provvedimento di sequestro del Tribunale di Bologna è stato notificato a una famiglia di origine cutrese, appartenente proprio al clan Grande Aracri, avente ad oggetto, tra l’altro, conti bancari in Romania e Lituania». 

Infine il 30 giugno 2023 a un imprenditore, contiguo alla cosca Labate «sono stati confiscati i beni a lui riconducibili in quanto la sua figura criminale era emersa nell’ambito dell’operazione “Petrolmafie Spa”, ove erano emersi i notevoli interessi delle varie mafie italiane nella gestione di prodotti petroliferi, i cui proventi illeciti sarebbero stati reinvestiti anche su conti correnti esteri riconducibili a società di comodo rumene, oltre che bulgare, croate e ungheresi, per poi rientrare nella disponibilità dell’organizzazione medesima». 

Per concludere, il 17 marzo 2023 è stato disposto il provvedimento dell’amministrazione giudiziaria nei confronti di un noto marchio operante nel settore della grande distribuzione alimentare, presente in Calabria. L’attività trae origine dalle acquisizioni emerse nell’ambito dell’operazione “Planning”, ove sono state accertate che alcune cointeressenze economiche sussistenti tra alcuni imprenditori e cosche di ‘ndrangheta della città di Reggio Calabria erano diventate oggetto di riciclaggio in Romania e in Slovenia, sede legale di due società, una in ogni nazione, sequestrate nel corso dell’attività investigativa.

Malta, la capitale del gioco online che fa gola ai clan 

La criminalità organizzata italiana ha trovato terreno fertile (anche) a Malta per via della vicinanza geografica e della possibilità di evitare controlli doganali. «Inoltre – spiega la Dia – il suo sistema fiscale privilegiato, unitamente alle facilitazioni normative nel diritto societario, sono ulteriori fattori che hanno incentivato i sodalizi ad avviare in questo territorio le attività di riciclaggio. Le attività investigative condotte nel corso degli ultimi anni testimoniano che uno degli ambiti criminali verso cui si sono rivolti i sodalizi è quello delle scommesse online, ove è prevalente la presenza di sodalizi di ‘ndrangheta». 

Il 18 maggio 2023 è arrivata la confisca dei beni disposta dal Tribunale di Reggio Calabria a carico di 2 imprenditori reggini, operanti appunto nel settore dei giochi e delle scommesse. Le figure criminali erano emerse «nell’ambito dell’operazione “Galassia” che aveva disvelato un meccanismo finalizzato all’illecita raccolta di scommesse on line con base decisionale e operativa a Reggio Calabria, nonché ramificazioni all’estero mediante l’operatività di società sedenti non solo a Malta, ma anche in Romania, Austria e Spagna. L’associazione criminale individuata avrebbe avuto collegamenti con la ‘ndrangheta, garantendo una parte dei proventi in cambio di “protezione”. Peraltro, i punti affiliati trasferivano le somme incassate alla direzione amministrativa dell’associazione allocata all’estero, sottraendole di fatto all’imposizione fiscale italiana».

Toronto, Ottawa e Thunder Bay: enclave di ’Ndrangheta in Canada

C’è soprattutto la droga tra i traffici illeciti che fanno del Canada un avamposto per numerose organizzazioni criminali transnazionali. 

Il commercio di cocaina è diretto dai cartelli messicani, colombiani e da sodalizi criminali di matrice italiana che gestiscono sia una parte del traffico internazionale, sia una quota del mercato nazionale. Cosa nostra canadese, risulterebbe attiva nella zona di Montreal (Quebec) dove si avvarrebbe della collaborazione degli Hell's Angels (bande dei motociclisti) per la gestione del traffico degli stupefacenti e del gioco d’azzardo. 

«La presenza della ‘ndrangheta – si legge nella relazione semestrale della Dia – è riconducibile all’area metropolitana di Toronto (Ontario) e particolarmente radicata nella Greater Toronto Area, con estensioni nelle zone di Ottawa e Thunder Bay. Le principali famiglie calabresi sarebbero in grado di gestire ingenti traffici di cocaina, anche in virtù delle ramificazioni in Europa, in Sud America e negli Usa». 

Per gli investigatori i locali di ’ndrangheta calabresi sarebbero collegati a locali canadesi «che assicurerebbero importanti appoggi strutturali per le attività illecite, fra cui il traffico di stupefacenti ed il riciclaggio dei proventi illeciti». 

Il territorio canadese è utilizzato dalle consorterie calabresi anche per favorire la latitanza di alcuni suoi affiliati come testimonia l’arresto, avvenuto il 13 marzo 2023, di un soggetto che era ivi emigrato per sottrarsi alla cattura dell’operazione “Rinascita Scott” quando nel 2019 la Magistratura aveva evidenziato come la famiglia Mancuso, egemone nella provincia di Vibo Valentia, avvalendosi di sofisticati meccanismi suggeriti da professionisti collusi, aveva effettuato svariate operazioni di riciclaggio nel Regno Unito, tramite la creazione di reti societarie. Il fuggitivo Domenico Cugliari, intraneo al locale di Sant’Onofrio, era stato localizzato proprio in Canada.

Negli Stati Uniti, tra narcotraffico e riciclaggio

«La mafia calabrese, grazie al ruolo rivestito nel narcotraffico, è presente anche nel territorio statunitense». Qui, secondo la Direzione investigativa antimafia, «in collegamento con i narcos colombiani e messicani, rappresenta una minaccia anche per le consistenti attività di riciclaggio». 

Un esempio: il 2 febbraio 2023 un provvedimento di sequestro di beni disposto dall’Autorità giudiziaria di Reggio Calabria nei confronti di due fratelli ha riguardato una società in Florida (Stati Uniti). I due, attivi nel settore edile e dell’intermediazione immobiliare, nel 2019, «erano stati attinti dalla misura cautelare in carcere relativa all’operazione “Libro Nero”, poiché ritenuti “imprenditori di riferimento” della cosca Libri, attiva nel capoluogo calabrese, la cui operatività era diretta ad acquisire la gestione ed il controllo di varie attività economiche». 

La frontiera cinese: prodotti contraffatti e fiumi di denaro

Sono le mafie campane ad aver scoperto per prime la Cina. E «hanno costituito in quel Paese proprie basi logistiche, con particolare riferimento alla regione dello Zhejiang, per la produzione e lavorazione di prodotti contraffatti e per la conseguente distribuzione degli stessi in altri Paesi, compreso il continente americano». La ’Ndrangheta non è da meno e «svolge, nel settore criminale in questione, un proprio ruolo che si concretizza nell’agevolare l’importazione in Italia dei prodotti contraffatti». 

«L’analisi delle attività investigative concluse nel primo semestre 2023 – continua la Dia – porta alla considerazione che il territorio cinese viene utilizzato dalla criminalità organizzata presente in Italia anche per svolgere reati finanziari. Il 22 marzo 2023, a conclusione dell’operazione “Cash Express”, è stata documentata l’esistenza di uno strutturato circuito di riciclaggio internazionale, costituito da soggetti di nazionalità italiana a cui risultano riferibili diverse società utilizzate per riciclare i proventi derivanti da frodi fiscali. In particolare, gli indagati si sarebbero rivolti ad alcuni appartenenti alla comunità cinese, di stanza a Roma, in grado di ricevere le illecite provviste e di trasferirle, tramite canali bancari, in Cina, per poi riconsegnarle, sotto forma di denaro contante, ai committenti italiani, mediante un sistema di compensazione, basato sulla fiducia. Dagli accertamenti svolti emergeva, inoltre, che tale sistema di riciclaggio potrebbe essere stato utilizzato anche per “ripulire” i proventi di reati-presupposti collocati in essere da esponenti di associazioni di tipo mafioso». È un sistema, questo, di cui si sarebbe servita anche la ’Ndrangheta per riciclare i proventi del narcotraffico.

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reggio calabria · ndrangheta · dia · droga

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Ore 12:50
Diamante celebra 25 anni di guide turische
Diamante celebra 25 anni di guide turische
Società

Nuovo rettore all'Unical: si profila una corsa a tre

15 giugno 2025
Ore 12:57
Nuovo rettore all'Unical: si profila una corsa a tre
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Società

Magna Grecia trend: positivo e criticità da colmare

15 giugno 2025
Ore 12:58
Magna Grecia trend: positivo e criticità da colmare
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Società

Mai più soli: un progetto a difesa di deboli e anziani

15 giugno 2025
Ore 12:56
Mai più soli: un progetto a difesa di deboli e anziani
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Società

Diamante celebra 25 anni di guide turische

15 giugno 2025
Ore 12:50
Diamante celebra 25 anni di guide turische
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Società

Nuovo rettore all'Unical: si profila una corsa a tre

15 giugno 2025
Ore 12:57
Nuovo rettore all'Unical: si profila una corsa a tre
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Società

Magna Grecia trend: positivo e criticità da colmare

15 giugno 2025
Ore 12:58
Magna Grecia trend: positivo e criticità da colmare
Magna Grecia trend: positivo e criticità da colmare
La manifestazione

Cosenza, in mille al corteo pro Palestina: «Genocidio, guerra, riarmo: non nel nostro nome»

Partita da Palazzo dei Bruzi, la folla ha attraversato la città per chiedere la fine del massacro a Gaza. In piazza famiglie, studenti e attivisti: «L’Unical interrompa i rapporti con le realtà israeliane»
Francesco La Luna
14 giugno 2025
Ore 16:48
Cosenza, in mille al corteo pro Palestina:\u00A0«Genocidio, guerra, riarmo: non nel nostro nome»\n
Cosenza, in mille al corteo pro Palestina:\u00A0«Genocidio, guerra, riarmo: non nel nostro nome»\n
La sentenza

Nemesis, la Cassazione sull’accusa di voto di scambio all’ex sindaco di Casabona: «Non è stato accondiscendente con il boss»

La Suprema Corte abbraccia le valutazioni difensive: «Nessun incarico fu mai affidato alle ditte riconducibili alla famiglia Tallarico». E invita il Riesame a tenere conto di queste considerazioni
Alessia Truzzolillo
14 giugno 2025
Ore 16:36
Nemesis, la Cassazione sull’accusa di voto di scambio all’ex sindaco di Casabona: «Non è stato accondiscendente con il boss»\n
Nemesis, la Cassazione sull’accusa di voto di scambio all’ex sindaco di Casabona: «Non è stato accondiscendente con il boss»\n
Vizio procedurale

Roma, “mister asfalto” (con processi anche in Calabria) torna libero per un cavillo della riforma Nordio

Scarcerato l’imprenditore Mirko Pellegrini per mancato interrogatorio preventivo: opposizioni in rivolta contro la riforma Nordio, che secondo De Raho «favorisce i criminali». Il costruttore è imputato per altri procedimenti al Tribunale di Palmi
Redazione Cronaca
14 giugno 2025
Ore 16:14
Roma, “mister asfalto” (con processi anche in Calabria) torna libero per un cavillo della riforma Nordio\n
Roma, “mister asfalto” (con processi anche in Calabria) torna libero per un cavillo della riforma Nordio\n
Indagini in corso

Guardie ecozoofile nel mirino dei vandali, nel Vibonese danneggiata l’auto dell’associazione Anpana Gepa

È accaduto a Vena di Jonadi. Verifiche in corso per individuare i responsabili: «Colpita un’associazione impegnata in prima linea nella tutela del territorio»
Redazione Cronaca
14 giugno 2025
Ore 14:56
Guardie ecozoofile nel mirino dei vandali, nel Vibonese danneggiata l’auto dell’associazione Anpana Gepa\n
Guardie ecozoofile nel mirino dei vandali, nel Vibonese danneggiata l’auto dell’associazione Anpana Gepa\n
Chiuso il cerchio

Abbandonarono il complice in fin di vita dopo un furto fallito a Reggio Calabria, arrestati

La vittima, venne lasciata all’ingresso dell’ospedale Morelli dove morì. Un altro componente del gruppo, anche lui ferito, venne successivamente rintracciato al policlinico di Messina
Redazione Cronaca
14 giugno 2025
Ore 13:33
Abbandonarono il complice in fin di vita dopo un furto fallito a Reggio Calabria, arrestati\n
Abbandonarono il complice in fin di vita dopo un furto fallito a Reggio Calabria, arrestati\n
Attimi di paura

Cosenza, finisce con l’auto contro un palo della segnaletica stradale: un ferito

Soccorso da personale del 118 è stato condotto all'ospedale dell'Annunziata con un grave politrauma toracico
Salvatore Bruno
14 giugno 2025
Ore 13:06
Cosenza, finisce con l’auto contro un palo della segnaletica stradale: un ferito\n
Cosenza, finisce con l’auto contro un palo della segnaletica stradale: un ferito\n
Altra vittima della strada

Corigliano, incidente mortale in contrada Mezzofato: muore il 47enne Teddy Curti

Stimato impiegato di banca, lascia la moglie, i figli e una comunità sconvolta dal dolore. Malore o colpo di sonno le ipotesi al vaglio dei Carabinieri
Matteo Lauria
14 giugno 2025
Ore 12:36
Corigliano, incidente mortale in contrada Mezzofato: muore il 47enne Teddy Curti\n
Corigliano, incidente mortale in contrada Mezzofato: muore il 47enne Teddy Curti\n
Infrastrutture

Ferrovia Jonica, dopo un anno riapre la tratta Sibari-Crotone ma sembra più una beffa

Da domenica 15 giugno sarà fruibile solo dal traffico locale e solo fino a ottobre: richiuderà fino ai primi mesi del 2026 per concludere i lavori di elettrificazione. Nessun dubbio sulla Freccia in partenza da Sibari
Luca Latella
14 giugno 2025
Ore 12:05
Ferrovia Jonica, dopo un anno riapre la tratta Sibari-Crotone ma sembra più una beffa\n
Ferrovia Jonica, dopo un anno riapre la tratta Sibari-Crotone ma sembra più una beffa\n
I documenti

Occhiuto indagato per corruzione, nell’inchiesta le intercettazioni con Posteraro: dubbi sugli scambi di denaro tra soci

Nel decreto di perquisizione focus sulla gestione di 5 aziende in cui il manager avrebbe versato denaro mentre il politico avrebbe ottenuto benefici tra cui tre auto e il pagamento di multe. Tra i dialoghi emergerebbe la promessa di un nuovo incarico per l’ex amministratore di Amaco da parte del governatore
Alessia Truzzolillo
14 giugno 2025
Ore 10:26
Occhiuto indagato per corruzione, nell’inchiesta le intercettazioni con Posteraro: dubbi sugli scambi di denaro tra soci\n
Occhiuto indagato per corruzione, nell’inchiesta le intercettazioni con Posteraro: dubbi sugli scambi di denaro tra soci\n
folle gesto

Reggio Calabria, lancia sassi contro delle auto in sosta: arrestato 44enne

L’uomo di nazionalità indiana con precedenti specifici ha opposto resistenza contro gli agenti della volante di polizia che l’hanno fermato ma è stato tempestivamente bloccato e condotto in Questura
Redazione Cronaca
14 giugno 2025
Ore 09:43
Reggio Calabria, lancia sassi contro delle auto in sosta: arrestato 44enne\n
Reggio Calabria, lancia sassi contro delle auto in sosta: arrestato 44enne\n
La manifestazione

«Stop al genocidio contro la Striscia di Gaza». Il Basso Ionio cosentino si ribella e scende in piazza: «Non ci giriamo dall’altra parte» 

FOTO | Centinaia di cittadini all’evento organizzato a Crosia dal Coordinamento Solidale Alto Ionio – Palestina Libera. Tanti i sindaci del territorio presenti. La deputata Baldino: «Basta, le mani sporche di sangue sono le nostre»
Luca Latella
14 giugno 2025
Ore 08:39
«Stop al genocidio contro la Striscia di Gaza». Il Basso Ionio cosentino si ribella e scende in piazza: «Non ci giriamo dall’altra parte»\u00A0\n
«Stop al genocidio contro la Striscia di Gaza». Il Basso Ionio cosentino si ribella e scende in piazza: «Non ci giriamo dall’altra parte»\u00A0\n
L’inchiesta shock

Amaco, Ferrovie della Calabria e l’azienda agricola: incroci (e incarichi in Regione) per i fedelissimi di Occhiuto

Nel mirino dell’inchiesta della Procura di Catanzaro le consulenze di Posteraro da 550mila euro con «soggetti pubblici» legati a Occhiuto. Il caso della Tenuta del Castello: per altri due soci del governatore sono arrivate nomine regionali
Pablo Petrasso
14 giugno 2025
Ore 06:56
Amaco, Ferrovie della Calabria e l’azienda agricola: incroci (e incarichi in Regione) per i fedelissimi di Occhiuto\n
Amaco, Ferrovie della Calabria e l’azienda agricola: incroci (e incarichi in Regione) per i fedelissimi di Occhiuto\n
Spaccio

Dai rapporti con le cosche al linguaggio in codice per indicare la droga: i dettagli del blitz scattato a Cosenza

Tra gli episodi contesti anche un’estorsione a una delle persone coinvolte nell’inchiesta. Otto le persone coinvolte: NOMI
Redazione Cronaca
13 giugno 2025
Ore 20:50
Dai rapporti con le cosche al linguaggio in codice per indicare la droga: i dettagli del blitz scattato a Cosenza\n
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Indagini in corso

Cosenza, trovato un cadavere nelle vicinanze del centro commerciale Due fiumi

Si tratterebbe di un 70enne. Sul posto presenti il medico legale, la polizia, i vigili del fuoco e la municipale
Redazione Cronaca
13 giugno 2025
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Cosenza, trovato un cadavere nelle vicinanze del centro commerciale Due fiumi\n
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L’udienza

Rinascita, le rivelazioni del pentito: «A Catanzaro la disposizione dei detenuti in cella la decideva Peppone Accorinti»

Il collaboratore Antonio Accorinti è stato sentito dalla Dda di Catanzaro nel corso del processo d’appello. Gli screzi, sempre sanati, tra il boss di Zungri e il reggente di Briatico. Le amministrative nel 2005 e il sostegno a due liste diverse
Alessia Truzzolillo
13 giugno 2025
Ore 17:44
Rinascita, le rivelazioni del pentito: «A Catanzaro la disposizione dei detenuti in cella la decideva Peppone Accorinti»\n
Rinascita, le rivelazioni del pentito: «A Catanzaro la disposizione dei detenuti in cella la decideva Peppone Accorinti»\n
Tragedia nel Catanzarese

Operaio muore a Guardavalle, stava eseguendo la manutenzione all’impianto di depurazione

Il corpo è stato ritrovato dopo diverse ore dai familiari, preoccupati per il mancato rientro a casa. Indagano i carabinieri della compagnia di Soverato, la salma a disposizione dell’autorità giudiziaria 
Luana Costa
13 giugno 2025
Ore 16:08
Operaio muore a Guardavalle, stava eseguendo la manutenzione all’impianto di depurazione\n
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La decisione

‘Ndrangheta: il boss Luigi Mancuso rientra in appello nel maxiprocesso Rinascita Scott

In precedenza la sua posizione era stata stralciata dal processo di secondo grado relativo all’inchiesta Petrol Mafie per incompatibilità di un giudice
Giuseppe Baglivo
13 giugno 2025
Ore 15:42
‘Ndrangheta: il boss Luigi Mancuso rientra in appello nel maxiprocesso Rinascita Scott\n
‘Ndrangheta: il boss Luigi Mancuso rientra in appello nel maxiprocesso Rinascita Scott\n
Il tamponamento

Incidente stradale tra tre autovetture a Rende: quattro feriti, uno è grave

Lo scontro è avvenuto in località Santa Chiara, nei pressi di un distributore: sul posto Vigili del Fuoco e sanitari del 118. In corso gli accertamenti sulla dinamica
Redazione Cronaca
13 giugno 2025
Ore 13:24
Incidente stradale tra tre autovetture a Rende: quattro feriti, uno è grave\n
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Alta tensione

Devasta il Pronto soccorso nell’ospedale di Corigliano e terrorizza medici e pazienti: 40enne arrestato dai carabinieri

L’uomo ha seminato il panico distruggendo gli ambulatori, poi ha rivolto la propria furia anche contro i militari arrivati in corsia. Ora è in carcere a Castrovillari, nelle prossime ore la conta dei danni
Matteo Lauria
13 giugno 2025
Ore 13:22
Devasta il Pronto soccorso nell’ospedale di Corigliano e terrorizza medici e pazienti: 40enne arrestato dai carabinieri\n
Devasta il Pronto soccorso nell’ospedale di Corigliano e terrorizza medici e pazienti: 40enne arrestato dai carabinieri\n
Alta tensione

Corigliano Rossano, un paziente mette a soqquadro il pronto soccorso del “Compagna”: intervengono i carabinieri

Momenti di tensione nella struttura d’emergenza per un paziente che ha causato danni a suppellettili e strumentazione
Matteo Lauria
13 giugno 2025
Ore 09:34
Corigliano Rossano, un paziente mette a soqquadro il pronto soccorso del “Compagna”: intervengono i carabinieri\n
Corigliano Rossano, un paziente mette a soqquadro il pronto soccorso del “Compagna”: intervengono i carabinieri\n
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«Bonifici da 12mila euro a Occhiuto e Posteraro con i fondi europei per la Tenuta del Castello»: l'accusa della Procura di Catanzaro

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Occhiuto a Perfidia: «Sono incazzato, ma ora non posso parlare». E qualcuno già ipotizza Sbarra alla Regione

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