La testimonianza

Traffico di migranti dal Pakistan, nuova inchiesta della Dda di Catanzaro sui mercanti di esseri umani

Il dato emerge da una delle ultime udienze sulla tragedia di Cutro. La conferma del commissario in aula: «Stiamo indagando su persone che non sono coinvolte in questo procedimento»

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di Alessia Truzzolillo
16 febbraio 2024
16:43

Ci sono altri trafficanti di esseri umani sotto inchiesta, da parte della Dda di Catanzaro, oltre a quelli alla sbarra davanti al Tribunale di Crotone per il disastro di Steccato di Cutro del 26 febbraio 2023. 

Le indagini sulla tragedia del naufragio di Cutro hanno rivelato lesistenza di una vasta di rete di trafficanti sui quali gli accertamenti sono ancora in corso. È emerso nel corso di una delle udienze a carico di Sami Fuat, turco di 50 anni, Khalid Arslan, di 25 anni, e Hasab Hussain, di 22 anni, entrambi pakistani, tutti accusati di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fatti su cui verte il processo sono quelli relativi al tragico naufragio davanti alle coste di Steccato di Cutro, in cui persero la vita 94 persone (accertate) e che conta numerosi dispersi tra donne uomini e bambini che il mare non ha restituito.


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La testimonianza dell’agente

Lo scorso 13 febbraio – come abbiamo già raccontato – è stato sentito come teste, dal pm Pasquale Festa, il sostituto commissario Carlo D’Angelo, del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. L’investigatore, con l’aiuto di un interprete, ha esaminato tutti i messaggi vocali estrapolati dal cellulare di Hasab Hussain. Il presunto trafficante comunicava con altre persone, alcune anche più alte in grado di lui. Sono messaggi vocali che riportano nomi, ruoli, rapporti. Per esempio: «Hussain è il referente per i migranti pakistani», racconta D’Angelo. Ma c’era chi aveva rapporti con altri migranti.

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Il misterioso uomo «più alto in grado»

Tra i vari vocali scambiati dagli scafisti uno ha colpito particolarmente l’investigatore. Si tratta di un migrante che si trovava in una safe house e che doveva partire il giorno dopo, dunque il 27 febbraio. È preoccupato perché suo padre ha trovato la banca chiusa e non gli ha potuto mandare i soldi per la «garanzia». Chiede se può pagare il giorno dopo verso mezzogiorno. Hussain chiede, sempre con un vocale, a un trafficate più alto in grado, se il migrante può partire o deve spettare il prossimo «game», ovvero il prossimo viaggio. Il trafficante dice di farlo partire lo stesso. Ma chi sono questi soggetti? Tutti questi altri trafficanti? I pm gli chiedono se Hussain faccia altri nomi. E il poliziotto «fa nomi di una parallela indagine del dottor Sirleo della Dda».Il pm e i giudici, a questo punto, lo fermano. E D’Angelo si limita a riferire che Hussain «fa nomi di altri soggetti che noi indaghiamo come trafficanti non in questo procedimento».

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