L’intervistaÈ uno dei maggiori artisti contemporanei della nuova avanguardia cinese. Seguace di Jung, del Tao e dell’arte classica, vive la pittura come linguaggio universale. A Firenze la sua personale, fino al 1° agosto: «Il mio cognome? Si pronuncia come un altro carattere, ma è scritto diversamente. Come la mia storia: familiare in apparenza, misteriosa nel profondo»