L’evento

Al Vinitaly la Calabria è uno squadrone: 83 aziende vitivinicole e 40 olearie mostrano al mondo le nostre eccellenze

FOTO-VIDEO | La novità di quest'anno vede tutte le cantine presenti nello stesso padiglione della Regione. Occhiuto: «Abbiamo lavorato per riunire tutti nell'interesse comune della nostra terra. Sono molto contento di vedere i grandi produttori assieme ai piccoli»

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di Giusy Criscuolo
14 aprile 2024
20:24

È stata inaugurata oggi la 56esima edizione del Vinitaly. Nella Fiera che racconta ed espone le eccellenze dell’Italia si parla, durante il convegno di apertura, del vino come asset strategico da difendere.

Al Padiglione 12 la Calabria stupisce e inaugura in pompa magna lo stand di una Calabria straordinaria che riparte da “Dove tutto è iniziato”. Il claim fortemente voluto dalla Regione ha dato vita ad un restyling completo del padiglione, con una struttura che ha trovato l’approvazione delle centinaia di visitatori che hanno avuto modo di apprezzarla degustando le eccellenze vinicole della nostra terra.


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Un colpo d’occhio che attrae, elegante, e che parla di una Calabria meravigliosa accompagnata da due installazioni in plexiglass contenenti le prime anfore risalenti all’epoca degli Enotri. Una costruzione acquistata dalla Regione, che verrà riproposta nei prossimi tre anni per dare un segno di continuità e distintività. Lo scopo sarà quello di valorizzare le radici culturali e identitarie della vitivinicoltura calabrese.  Prospettiva che entra in piena sintonia con il progetto Grand Terroir ideato e creato dal Network LaC e che avrà il suo battesimo proprio nella location del Vinitaly.

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La novità di quest'anno vede tutte le cantine calabresi presenti nella “collettiva” organizzata dalla Regione Calabria. Aziende che hanno accettato l’invito dell’assessore Gallo a riunirsi sotto lo stesso ombrello scegliendo l’unità e rinunciando agli stand autonomi nei diversi padiglioni. Difatti Gallo già dallo scorso anno aveva espresso l’intenzione di riunificare in un unico padiglione tutte le aziende calabresi, che per anni avevano operato al di fuori dei confini “regionali”. Si parla della presenza di 83 aziende vitivinicole solo nel Padiglione 12. A latere nel Padiglione C, quello del Sol, si raccontano le eccellenze dell’olio extravergine di oliva calabrese dove le aziende sono circa 40

A dare sostegno a questa scelta unificatrice il presidente della Calabria Roberto Occhiuto, che ha dichiarato senza esitazione: «La Calabria è sempre stata una terra di divisione, di interessi che confliggevano e questo governo regionale ha lavorato nella direzione di unire interessi diversi, per l’interesse comune della Calabria. Sono molto contento di vedere le grandi aziende assieme alle piccole».

Nel pomeriggio si è poi tenuto il convegno che ha preso il titolo dal claim che caratterizza le eccellenze della nostra terra, “Dove tutto è cominciato”, e che ha fatto emergere l’importanza della valorizzazione delle radici storiche e culturali di una realtà ricca come la Calabria. Un’incubatrice di soprese tutte da scoprire e che verranno svelate nei prossimi giorni.

A latere il convegno di apertura del Vinitaly, che ha visto la presenza di numerosi ministri. Durante l’intervento di inaugurazione è stato ricordato il difficile momento che il mondo sta attraversando geopoliticamente con gli attuali conflitti in atto. Lorenzo Fontana, presidente della Camera, durante il suo intervento ha auspicato una pace immediata. Sulla proposta di chi vuole affiggere al vino l’etichetta “particolarmente pericoloso” si è detto che per fare una proposta del genere bisogna avere la cultura del vino.

Il ministro Antonio Tajani ha sottolineato come la difficoltà del momento va superata con unità di visione, ma ha anche evidenziato: «Io sono qui perché voglio sostenere la qualità ed il prodotto italiano e il vino è uno dei primi prodotti di qualità italiani. L’export rappresenta il 40% del nostro prodotto interno lordo e l’esportazione di vino nel mondo qualifica il Made in Italy. Siamo preoccupati, perché molte delle rotte che vanno verso Oriente passano per il Mar Rosso. Citando un economista francese del 1800: dove passano le merci non passano gli eserciti. Ecco noi dobbiamo fare in modo che il commercio internazionale e l’esportazione del nostro buon vino serva anche come strumento per non far passare gli eserciti».

Giornalista
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