Il reportage

Paesi spopolati e spesso isolati, strade dissestate e campi abbandonati: è emergenza nell’entroterra Vibonese

Il territorio è in crisi anche a causa della fuga dei giovani, il mancato ricambio generazionale, il lavoro e i servizi che non ci sono. Così decine di piccoli centri vivono una fase di sofferenza e decadimento (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Giusy D'Angelo
25 febbraio 2023
14:00

Il progressivo spopolamento dei paesini, la fuga dei giovani, il ricambio generazionale inesistente, il lavoro che non c’è e i servizi che latitano. Vivono una fase di sofferenza e decadimento decine di piccoli centri del Vibonese. Qui anche le campagne vengono abbandonate a sé stesse mentre, i residenti rimasti, puntano il dito contro una viabilità fatiscente, considerata tra le principali cause dell’isolamento. È il caso di San Cono e San Marco, frazioni di Cessaniti, le cui arterie di collegamento con Potenzoni, ma anche quelle verso Mesiano e Briatico, sono caratterizzate da voragini e carreggiate a tratti prive di manto stradale.

Frazioni isolate e servizi inesistenti

Inesistenti i canali di scolo, occupati da sterpaglie e mix di terra e detriti. Sia la località Castagnara che il tratto fra San Cono e Potenzoni sono il simbolo di un isolamento da radici profondi. I due paesi sono tagliati fuori dal mondo, tanto che molti esercizi commerciali sono stati chiusi. Resistono una manciata di abitazioni e una comunità che chiede, ancora una volta, di essere ascoltata dalle istituzioni. Anni addietro, la rabbia dei residenti era sfociata anche nella simbolica protesta della consegna delle tessere elettorali alla Prefettura di Vibo Valentia. Avevano fatto seguito numerosi appelli ma di interventi incisivi, neanche l'ombra.


Strade colabrodo e il confronto con la Provincia

Così l’arteria continua così a sprofondare sotto il “peso” degli interventi mancati, in balia del tempo e di un dissesto idrogeologico senza freni. Con rischi anche per le ambulanze o mezzi delle forze dell'ordine di passaggio: «Sembrano strade di campagna – afferma il sindaco Francesco Mazzeo – delle vere e proprie mulattiere. Qualche turista durante la bella stagione s’è pure perso. I navigatori indicano le strade come provinciali, perché effettivamente lo sono. Ma quando il villeggiante di turno si trova a percorrerle è costretto a tornare indietro». Nelle scorse settimane il tema viabilità è stato affrontato con il neo presidente della Provincia, Corrado L’Andolina: «Un confronto schietto, alla luce delle difficoltà economiche in cui versa l’ente intermedio. C’è attenzione e questo - scandisce - è già un segnale positivo».

La fuga dai paesi

Ma al tanto agognato cambio di rotta, molti cittadini non credono più. C’è tanta amarezza, sintetizzata nelle parole del primo cittadino: «Questi paesi sono diventati dei dormitori. Negli anni Novanta il nostro Comune – dichiara ancora il sindaco – contava oltre quattromila residenti. Poi un tracollo. Le nascite non sopperiscono ai flussi migratori verso il Nord e ai decessi. I dati non sono solo statistici ma testimoniano che i nostri paesi stanno lentamente scomparendo. I giovani se ne vanno. Del resto se non c’è una strada, non c’è lavoro, non c’è un negozio, che alternativa hanno?». Continua a leggere su IlVibonese.it

 

 

Giornalista
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