’Ndrangheta

I familiari di Rino Gattuso nel mirino del racket, 2 arresti: incendi e minacce per costringerli a pagare il pizzo

VIDEO | In manette a Schiavonea due uomini, Aldo Abbruzzese e Hamil Mustafà, che avrebbero cercato di taglieggiare i parenti del calciatore campione del mondo

 

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di Matteo Lauria
2 febbraio 2024
08:28

La famiglia del campione del mondo Rino Gattuso nel mirino dei signori del pizzo a Schiavonea. In manette due soggetti: Aldo Abbruzzese, 51 anni, pregiudicato di lunga data, e l'extracomunitario Hamil Mustafà, 42 anni, di origine marocchina. I due sono stati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, con l'accusa di essere i responsabili di atti intimidatori, tra cui l'incendio di autovetture, ai danni della famiglia Gattuso. L'operazione è stata condotta con grande maestria questa mattina dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, sotto il comando del tenente colonnello Marco Filippi. L'arresto è stato eseguito in seguito all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. Secondo l’attività d’indagine, Abbruzzese e Mustafà avrebbero agito in concorso per compiere una serie di atti intimidatori contro la famiglia Gattuso.

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La loro condotta criminale, caratterizzata da estorsioni mirate, avrebbe avuto luogo nei mesi di aprile, ottobre e dicembre del 2023, con l'obiettivo di costringere la famiglia al pagamento di una considerevole somma di denaro. Questo pagamento era legato alla presunta realizzazione di un impianto fotovoltaico. Le indagini hanno rivelato che gli estorsori hanno danneggiato diverse autovetture appartenenti alla famiglia Gattuso, anche attraverso l'uso di incendi dolosi, creando un clima di terrore e ansia tra le vittime. La somma richiesta è stata, fortunatamente, riscossa solo parzialmente prima che l'attività criminale venisse interrotta.


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Gli investigatori hanno ricostruito la vicenda basandosi su elementi gravemente indiziari raccolti durante la fase cautelare dell'operazione. Questi elementi indicano che le vittime erano costrette a pagare le somme richieste, spesso tramite un intermediario, a causa delle minacce e dell'esposizione al rischio di ulteriori danni alle loro proprietà. Il monitoraggio delle forze dell'ordine ha portato al sequestro di una parte della somma corrisposta agli estorsori agli inizi del 2024. Tuttavia, l'indagine è ancora in corso e si prevede che ulteriori sviluppi porteranno alla luce dettagli sconcertanti di questa intricata vicenda.

Giornalista
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