La sentenza

Simona sbranata dal branco di cani che vigilava sul gregge: condannato a 3 anni il pastore, il pm ne aveva chiesti 15

Otto mesi, con pena sospesa, sono stati inflitti alla madre dell'allevatore Pietro Rossomanno, accusata di invasione e occupazione abusiva di terreni (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
27 giugno 2023
18:24

È stato condannato a tre anni di reclusione Pietro Rossomanno, l'allevatore di Satriano accusato della morte di Simona Cavallaro,  20 anni, avvenuta a seguito dell'aggressione di un branco di cani a Satriano il 26 agosto del 2021. Questo pomeriggio il gup del Tribunale di Catanzaro ha emesso il dispositivo della sentenza riqualificando il reato da omicidio volontario a omicidio colposo e condannando Rossomanno ad una pena di tre anni di carcere.

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Il pubblico ministero aveva chiesto una pena di 15 anni di reclusione. Otto mesi, con pena sospesa, sono stati inflitti alla madre dell'allevatore, Maria Procopio, accusata di invasione e occupazione abusiva di terreni. L'aggressione mortale avvenne nell'estate del 2021 quando Simona Cavallaro si trovava in compagnia di un amico per un sopralluogo in località Monte Fiorino a Satriano, dove avevano deciso di organizzare un pic-nic nelle giornate successive. Dopo pochi minuti però la ragazza è stata accerchiata e poi aggredita da un branco di cani da pastore, che si trovavano nell'area a seguito di un gregge, successivamente riconosciuto di proprietà di Pietro Rossomanno.


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L’allevatore è accusato di omicidio colposo, introduzione e abbandono di animali e di invasione e occupazione abusiva di terreni poiché avrebbe lasciato pascolare in sua assenza il gregge di capre e pecore con al seguito un branco di cani, omettendo di vigilare sul comportamento degli animali e così causando la morte di Simone Cavallaro. La madre, invece, è accusata di invasione e occupazione abusiva di terreni poiché avrebbe invaso arbitrariamente al fine di occuparlo il terreno sito in località Cantone a Satriano, dove è stato rinvenuto un fabbricato rurale adibito ad azienda zootecnica e a civile abitazione intestato a Rossomanno, in cui entrambi vivevano. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Staiano e Vincenzo Cicino. Nel processo si sono costituite parti civili il Comune di Satriano (assistite dall'avvocato Genovese) e i familiari di Simona Cavallaro (assistiti dall'avvocato Valentina De Pasquale).

Giornalista
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