Magistratura

La Procura di Cosenza riparte dopo l’addio di Spagnuolo: i quattro aspiranti candidati alla poltrona di procuratore

Terminata l'esperienza del magistrato cosentino, il coordinamento dell'ufficio passa nelle mani del procuratore aggiunto Antonio D'Alessio. In mattinata c’è stata la visita del procuratore generale di Catanzaro Giuseppe Lucantonio

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di Antonio Alizzi
21 marzo 2024
18:14
Il procuratore aggiunto Antonio D’Alessio
Il procuratore aggiunto Antonio D’Alessio

Se la giornata di ieri ha sancito il pensionamento di Mario Spagnuolo, quella di oggi è servita a riordinare le idee e ripartire. In procura a Cosenza infatti si è registrata la presenza del procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Lucantonio, che ha incontrato i pubblici ministeri e il procuratore aggiunto Antonio D’Alessio, per fare il punto della situazione. Ricordiamo che la funzione del procuratore generale è quella di coordinare i vari uffici direttivi presenti nel Distretto Giudiziario ed è normale riunirsi intorno al tavolo per discutere di problematiche e aspetti organizzativi.

Già da oggi in realtà il procuratore aggiunto Antonio D’Alessio ha assunto il ruolo di facente funzioni. Sarà così per i prossimi mesi, fino a quando il Consiglio Superiore della Magistratura non deciderà il nome del sostituto di Spagnuolo, il quale, da domani, si occuperà di giustizia tributaria. Il magistrato Antonio D’Alessio si è insediato da qualche mese a Cosenza avendo vinto in Plenum la corsa per il ruolo bandito a concorso da Palazzo Bachelet dopo il passaggio della togata Marisa Manzini in procura generale a Catanzaro. L’incarico di D’Alessio, però, è stato oggetto di due distinti ricorsi al Tar del Lazio: il primo è stato presentato dal pubblico ministero Antonio Bruno Tridico e l’altro dal sostituto procuratore antimafia di Salerno, Francesco Rotondo.


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Come ha ricordato Mario Spagnuolo in diverse dichiarazioni pubbliche, nella città di Cosenza esistono sacche di malavita ben radicate che, oggi più che mai, si attivano nel traffico di droga, vero “core business” della ‘ndrangheta cosentina. Esistono però crimini finanziari che causano un arricchimento illecito, vicende che la procura di Cosenza ha già affrontato in vari procedimenti penali.

Nell’ultimo periodo inoltre è aumentata l’attività della sezione fallimentare e ciò consente alla magistratura ordinaria, che lavora nel settore penale, di verificare eventuali responsabilità. Poi c’è il capitolo dedicato alla sanità. In questo ambito la procura di Cosenza ha portato avanti più di un’indagine già finite entrambe a processo: “Coopservice” e “Sistema Cosenza”. Ma le questioni aperte sono tante. Nell’ultimo periodo si parla di società di “factoring” su cui i magistrati investono il loro tempo da un bel po’ e il tutto si incrocia con le attività investigative della procura di Milano. Se l’ufficio direttivo coordinato dal procuratore capo Marcello Viola sembra essere partito dalle società milanesi per arrivare all’Asp di Cosenza, la procura bruzia pare abbia fatto il percorso inverso. Insomma, c’è tanta carne al fuoco.

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Il futuro

Il dopo Spagnuolo è un tema che suscita interesse negli ambienti giudiziari e dell’avvocatura cosentina. Com’è noto ci sono sei candidati, tutti autorevoli e di grande esperienza che hanno presentato domanda al Consiglio Superiore della Magistratura. Partiamo da Alberto Liguori, originario di San Demetrio Corone, che ha praticamente concluso la sua esperienza di otto anni a Terni ed è in procinto di passare alla procura di Civitavecchia, la seconda più importante della Regione Lazio. Ciò significa che gli aspiranti procuratori capo di Cosenza si ridurrebbero a quattro. E vediamo chi sono.

C'è Vincenzo Capomolla, attuale procuratore vicario della Dda di Catanzaro, che ieri ha presenziato alla cerimonia di commiato di Mario Spagnuolo e prima di ritornare nel capoluogo di regione, è passato a salutare il pubblico ministero Corrado Cubellotti, nel mentre era in corso la requisitoria del processo "Overture". Poi abbiamo Camillo Falvo, procuratore di Vibo, già pm della Dda di Catanzaro, Domenico Fiordalisi, cosentino doc, e consigliere presso la Corte di Cassazione, e Vincenzo Luberto, ex procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, oggi sostituto procuratore generale di Reggio Calabria, la cui vicenda personale è stata ampiamente raccontata dal nostro network. Per conoscere l'orientamento della quinta commissione del Csm dovremo attendere alcuni mesi. L'insediamento del nuovo procuratore è presumibile che avvenga entro la fine del 2024.

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