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Geografia delle cosche calabresi, ecco la mappa dei clan attivi: la relazione della Dia

Per la Direzione investigativa antimafia «la 'ndrangheta si conferma oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale». Ecco le famiglie che comandano nei mandamenti e nelle province in Calabria

Francesca Giofrè
15 settembre 202312:00
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«La 'ndrangheta si conferma oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale anche al di fuori dei tradizionali territori d'influenza con mire che interessano quasi tutte le regioni». È quanto emerge dall'ultima relazione semestrale, relativa al periodo luglio-dicembre 2022, che la Dia ha presento al Parlamento. Dalla sua, una «struttura coesa», «capacità militari» e un «forte radicamento nel territorio». Il suo principale settore di affari resta il narcotraffico, nell'ambito del quale «le 'ndrine calabresi occupano ormai da tempo un riconosciuto ruolo di universale livello poiché affidabili sul piano criminale, solvibili su quello finanziario e capaci di gestire una complessa e affidabile catena logistica per il trasporto transoceanico, dai Paesi sudamericani verso l'Europa, dei carichi di droga».

Secondo la Direzione investigativa antimafia, la situazione della criminalità organizzata in Calabria permarrebbe sostanzialmente immutata rispetto al precedente periodo dell’anno. «Tuttavia - si legge nella relazione -, gli elementi emersi dalle inchieste concluse nel periodo in esame, nel prosieguo, hanno mostrato taluni aspetti d’interesse che, da un’attenta analisi, potrebbero rivelare possibili evoluzioni dei gruppi ‘ndranghetisti avvenute nei vari contesti di riferimento». 

Clicca in basso su "Continua" per leggere quali famiglie comandano nei mandamenti e nelle province in Calabria e non solo.

La 'ndrangheta nel nord Italia

I tentacoli della 'ndrangheta sono ormai estesi in tutte le regioni italiane e oltre. «Fuori dalla regione d’origine, le cosche calabresi - scrivono dalla Dia -, oltre ad infiltrare significativamente i principali settori economici e produttivi, replicano i modelli mafiosi basati sui tradizionali valori identitari, con “proiezioni” che fanno sempre riferimento al Crimine, quale organo unitario di vertice, che adotta ed impone le principali strategie, dirime le controversie e stabilisce la soppressione ovvero la costituzione di nuove locali». In particolare, le inchieste ad oggi concluse hanno, infatti, permesso di individuare nel Nord Italia 46 locali, di cui 25 in Lombardia, 16 in Piemonte, 3 in Liguria, 1 in Veneto, 1 in Valle d’Aosta ed 1 in Trentino Alto Adige. Più di recente, anche in Emilia Romagna le attività d’indagine hanno «gradualmente disvelato una ragguardevole incisività della ‘ndrangheta».

Ma c'è di più, perché, come sottolinea la Direzione investigativa antimafia, le mire della 'ndrangheta interessano ormai quasi tutte le regioni italiane: nella relazione vengono citati Lazio, Piemonte e Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna. «Proiezioni - è scritto ancora - che si spingono anche oltre confine e che coinvolgono molti Paesi europei (Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, 3 Svizzera, Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Albania e Romania), il continente australiano e quello americano (Canada, USA, Messico, Colombia, Brasile, Perù, Argentina, Australia, Turchia ed Ecuador)».

Provincia di Reggio Calabria 

In provincia di Reggio Calabria, a livello strutturale non si registrano significativi mutamenti della criminalità organizzata durante il secondo semestre del 2022. La ‘ndrangheta - spiega la Dia - si conferma un’organizzazione a struttura unitaria, governata da un organismo di vertice, “provincia” o “crimine”, sotto al quale vi sono i “mandamenti” che insistono in tre macroaree geografiche (il mandamento centro, quello jonico e quello tirrenico) e al cui interno operano le locali e le ‘ndrine, assetto ribadito anche dalle pronunce definitive emesse all’esito del processo “Crimine”.

Mandamento centro 

Nella città di Reggio Calabria sarebbe confermata l’egemonia delle cosche De Stefano, Condello, Libri e Tegano. Diverse le sentenze di condanna e, sul fronte della prevenzione, le confische di beni ai danni di esponenti dei suddetti clan. 

Nel quartiere di Santa Caterina sarebbe ancora attiva la cosca Lo Giudice, con prevalenti interessi nel locale mercato ortofrutticolo. Nel medesimo quartiere opererebbe la cosca Franco, federata con i De Stefano. Le cosche Borghetto-Caridi-Zindato e Rosmini opererebbero invece nei rioni Modena e Ciccarello. La cosca Labate sarebbe attiva nel quartiere Gebbione. La storica cosca Araniti sarebbe invece attiva nella zona di Sambatello e Gallico. Nel quartiere Vito e i limitrofi Santa Caterina e San Brunello sarebbe operativa la cosca Stillittano, federata con la cosca Condello. Nella frazione cittadina di Trunca opererebbe la cosca Alampi, federata la compagine mafiosa dei sopra citati Libri. 

C'è poi la cosca Serraino, che permarrebbe attiva nel comune di Cardeto, nel quartiere San Sperato e nelle frazioni di Cataforio, Mosorrofa e Sala di Mosorrofa. La cosca Nasone-Gaietti opererebbe invece nel comune di Scilla. Proprio qui a seguito dell’operazione “Nuova Linea”, il 3 novembre 2022 è stato sciolto il Consiglio comunale. La cosca Zito-Bertuca-Imerti sarebbe attiva a Villa San Giovanni ove opera anche la famiglia Buda, federata con gli Imerti-Condello. 

A Bagnara Calabra sarebbero presenti gli Alvaro e Laurendi, questi ultimi in posizione più marginale. L’area di Melito Porto Salvo ricadrebbe invece sotto l’influenza criminale della famiglia Iamonte. Nei comuni di Roghudi e Roccaforte del Greco risulterebbero attive le storiche consorterie dei Pangallo-Maesano-Favasuli e Zavettieri, federate dopo la sanguinosa faida di Roghudi.

Nel comprensorio di San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri si confermerebbe il controllo criminale della cosca Paviglianiti che vanta forti legami con le famiglie Flachi, Trovato, Sergi e Papalia, con significative proiezioni lombarde e consolidati rapporti con le cosche reggine dei Latella e dei Tegano, nonché con i Trimboli di Platì e gli Iamonte di Melito Porto Salvo. Nel territorio di Condofuri sarebbero presenti i Paviglianiti, i Nucera e i Rodà-Casile. Infine, nell’area insisterebbe anche l’articolazione territoriale della ‘ndrangheta denominata locale di Gallicianò come acclarato dagli esiti dell’operazione “El Dorado”.

Mandamento tirrenico

Nella Piana di Gioia Tauro, come in passato, risulterebbe confermata la consolidata posizione egemonica della ormai storica cosca Piromalli. Si annovera poi la presenza della cosca Molè, un tempo federata ai Piromalli, la quale avrebbe spostato il baricentro dei propri interessi nei territori del centro (Roma, Civitavecchia e Umbria) e del nord Italia. Nel comprensorio di Rosarno-San Ferdinando opererebbero le cosche Pesce e Bellocco che «esercitano il controllo criminale sulle attività portuali, gestiscono il traffico di stupefacenti ed armi e risultano dediti anche alle estorsioni e all’usura». 

Nel semestre in esame il dinamismo e l’operatività delle predette cosche, spiega la Dia, sono documentati sia dalle indagini che hanno interessato direttamente i sodalizi, sia dagli esiti di alcuni importanti processi.

Nel rosarnese sarebbero operativi, inoltre, i Cacciola-Grasso, gruppo nato dalla scissione della originaria cosca Cacciola tuttora attiva e a questo contrapposta, nonché la cosca Pisano (“i diavoli di Rosarno”), «particolarmente attiva nel traffico di stupefacenti».

Nel comune di Seminara risulterebbero attive le cosche Santaiti, Gioffrè (cc.dd. ‘Ndoli- Siberia-Geniazzi) e Caia-Laganà-Gioffrè (cc.dd. ‘Ngrisi). Nel comune di Palmi permarrebbero le cosche Gallico e Parrello-Bruzzise. La famiglia mafiosa dei Crea sarebbe stanziale nell’area di Rizziconi, con diramazioni anche nelle regioni del Centro e del Nord Italia.  

Nel territorio di Castellace di Oppido Mamertina opererebbe la consorteria criminale Rugolo-Mammoliti. Nell’area di Oppido Mamertina sarebbero attive anche le cosche Polimeni-Mazzagatti-Bonarrigo e Ferraro-Raccosta. Il comprensorio dei comuni di Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte e Cosoleto parrebbe rimanere sotto l’influenza della storica famiglia degli Alvaro.

Le storiche famiglie Facchineri e Albanese-Raso-Gullace sarebbero operative nel comune di Cittanova. Le famiglie Avignone-Zagari-Viola-Fazzalari sarebbero operative nel territorio di Taurianova alle quali si aggiungono i sodalizi Sposato-Tallarida, Longoversace di Polistena, Polimeni-Gugliotta di Oppido Mamertina, Petullà-Ierace-Auddino, Ladini e Foriglio-Tigani di Cinquefrondi. Nel comune di Giffone sarebbe attiva la cosca Larosa mentre nel Comune di Laureana di Borrello sarebbero risulterebbero i sodalizi Ferrentino-Chindamo e Lamari. Nella frazione San Martino del Comune di Taurianova presenti anche le cosche Zappia e Cianci-Maiohanoman.

Mandamento jonico

Nel mandamento jonico della provincia reggina, il locale di San Luca è da sempre considerato l’epicentro criminale della ‘ndrangheta - scrive la Dia - «poiché nel suo territorio sorge il luogo simbolo del Santuario della Madonna di Polsi, in passato sede storica dei summit mafiosi. Quello di San Luca è considerato, tra tutti i locali di ‘ndrangheta, come la “mamma” depositaria della tradizione, della “saggezza” e delle regole istitutive che costituiscono il patrimonio “valoriale” di tutte le cosche». A San Luca sarebbero attive le cosche Pelle-Vottari-Romeo e Nirta-Strangio la cui lunga e feroce contrapposizione è sfociata nella ormai nota strage di Duisburg del 15 agosto 2007.

In seno al locale di Platì si confermerebbe l’operatività delle cosche federate Barbaro-Trimboli-Marando con proiezioni operative nel nord Italia. Nel locale di Africo risulterebbe attiva la cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, con proiezioni anche oltre i confini regionali.  Il territorio di Locri risulterebbe ancora suddiviso tra le due cosche Cordì e Cataldo, le quali «dopo quarant’anni di cruente faide, avrebbero raggiunto uno stabile accordo per la spartizione degli affari illeciti» scrive la Dia.

A Siderno sarebbe attiva la cosca Commisso, contrapposta ai Costa. A Marina di Gioiosa Ionica, opererebbero le cosche Aquino-Coluccio e Mazzaferro il cui principale settore si confermerebbe quello del traffico di stupefacenti. Nel Comune di Gioiosa Jonica sarebbero ancora operative le cosche Jerinò e Scali-Ursino (o Ursini), quest’ultima federata con quella dei Costa di Siderno che manterrebbe il suo core business nel traffico di armi e di stupefacenti. Nell’area compresa tra i comuni di Monasterace, Stilo, Riace, Stignano, Caulonia e Camini opererebbe la cosca Ruga-Metastasio-Leuzzi legata a quella dei Gallace, attiva nella vicina Guardavalle nel Catanzarese. Nel contesto di Caulonia sarebbe attiva la cosca Vallelonga. Di Caulonia sono originarie anche le famiglie Maiolo e Manno.

Nel comune di Sant’Ilario dello Jonio è attiva la cosca Belcastro-Romeo, mentre nel comune di Careri risultano attive le famiglie Cua-Riziero, Ietto e Pipicella, legate alle vicine cosche di San Luca e Platì. Nel comune di Bruzzano Zeffirio sarebbe attiva la cosca Talia-Rodà. Nel comune di Antonimina opererebbe la cosca Romano, ad Ardore la cosca Varacalli, a Canolo la cosca Raso, a Ciminà le cosche Nesci e Spagnolo e a Cirella di Platì la cosca Fabiano.

Provincia di Catanzaro

Nel territorio della provincia di Catanzaro sarebbe confermata la presenza dei clan “storici” dei Gaglianesi, dei Grande Aracri di Cutro e dei cosiddetti Zingari (famiglie Costanzo -Di Bona, Abbruzzese-Bevilacqua, Passalacqua, Berlingeri). Secondo la Dia, «l’area più instabile risulta essere quella di Lamezia Terme ove si registrano dinamiche criminali che traggono origine dal non ancora definito “controllo del territorio” aspramente conteso dalle storiche cosche della Piana che starebbero tentando di riorganizzarsi a seguito delle incisive operazioni di polizia eseguite nel tempo (a partire dal 2012 “Medusa”, “Perseo”, “Chimera” e “Andromeda”) con l’arresto di numerosi esponenti apicali».

Proprio a Lamezia si confermerebbe la presenza di una variegata compagine composta dalla ‘ndrina confederata Iannazzo-Giampà-Da Ponte-Canizzaro egemone anche grazie all’alleanza con Torcasio-Cerra-Gualtieri, un tempo rivali, e dai clan di etnia rom.

Nel territorio di Soveria Mannelli e Decollatura, area nota come “massiccio del Reventino”, sarebbero operative le famiglie Scalise e Mezzatesta, tra loro contrapposte. A Guardavalle i Gallace, di cui sono stati catturati due latitanti nel periodo preso in considerazione dalla Dia. Nel comune di Soverato l’indebolimento della menzionata cosca Sia-Procopio-Tripodi, sembrerebbe aver fatto emergere nuovi esponenti all’interno del gruppo Procopio-Mongiardo di San Sostene superiore.

Nel Catanzarese, evidenzia infine la Dia, forte sarebbe l’influenza da parte di clan di altre province. «Dall’analisi complessiva eseguita sugli esiti investigativi concernenti i rapporti tra i clan delle diverse province, è emerso che la zona dell’alto Jonio catanzarese sarebbe influenzata dalle cosche isolitane (Isola di Capo Rizzuto) e crotonesi; il territorio del basso Jonio catanzarese, invece, sarebbe condizionato dai gruppi jonico-reggini, mentre l’area lametina risentirebbe dell’influenza delle cosche reggino-vibonesi con stretti legami tra i sodalizi dell’alto tirreno catanzarese e del basso tirreno cosentino».

Provincia di Vibo Valentia

Nella provincia di Vibo Valentia, spiega la Dia nella relazione semestrale, è quella dei Mancuso la cosca egemone: attiva a Limbadi e Nicotera, ha esteso il suo potere anche in altri comuni grazie ai legami con altri gruppi collegati. Le attività di questo clan si concentrano su traffico di stupefacenti, gioco d’azzardo ed estorsioni, ma anche sul settore turistico-alberghiero. 

Per quanto riguarda la città capoluogo, si registrerebbe la presenza dei Lo Bianco-Barba, dei Camillò-Pardea e dei Pugliese, mentre nel litorale del capoluogo agirebbe quella dei Mantino-Tripodi che vanterebbe proiezioni anche fuori regione. Nell’hinterland della città è tuttora attivo il locale di Piscopio.

Nella zona ricompresa tra i comuni di Maierato, Stefanaconi e Sant’Onofrio sarebbero attive, rispettivamente, le famiglie Petrolo, Patania e Bonavota. Nell’area di Serra San Bruno sarebbe operativa la famiglia Vallelunga e nel comune di Soriano Calabro quella degli Emanuele, contrapposta a quella dei Loielo. Nell’area di Zungri e Briatico sarebbero attive le famiglie degli Accorinti-Fiammingo-Barbieri-Bonavena, a Tropea quella dei La Rosa, mentre nei comuni di Pizzo Calabro, Francavilla Angitola, Filogaso e Maierato opererebbero le famiglie Fiumara, Manco e Cracolici.

Provincia di Crotone

Il territorio della provincia di Crotone storicamente è stato influenzato dalla cosca dei Grande Aracri di Cutro, ritenuta dalla Dia punto di riferimento delle altre consorterie criminali del territorio e con significative proiezioni nel nord Italia. Nel capoluogo risulterebbero operative le famiglie Vrenna-Corigliano-Bonaventura e i Barilari-Foschini.

C'è poi la famiglia Tirnicchio-Manetta rimarrebbe egemone in località Cantorato mentre i Megna e i Russelli sarebbero attivi nella frazione di Papanice e a sud del capoluogo. Nella zona di Isola di Capo Rizzuto sarebbero attivi gli Arena-Nicoscia-Manfredi. 

Provincia di Cosenza

Nel Cosentino le cosche locali avrebbero ampliato le capacità di “penetrazione ambientale” nel tessuto socio-economico cosentino. «A Cosenza e nel suo hinterland (principalmente a Rende e Roggiano Gravina) è stata accertata la presenza di più cosche mafiose - dedite in prevalenza alle estorsioni, alla gestione del traffico di stupefacenti nonché all’usura e alle rapine - le quali, in base agli esiti dell’inchiesta “Reset” conclusa dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di Stato il 1° settembre 2022, risultano far capo ad una “confederazione” composta da sette diverse articolazioni ‘ndranghetiste che manterrebbero un sostanziale ed unitario assetto strutturale. I 7 gruppi sarebbero quello dei Patitucci e dei Porcaro, dei D’Ambrosio, degli Zingari - Bruzzese e de “gli altri Zingari” tutti operanti nel comune di Cosenza. Il gruppo Presta agirebbe invece nel territorio del Comune di Roggiano Gravina e quello dei Di Puppo a Rende». All’esito della menzionata inchiesta “Reset”, l’11 novembre 2022 il Prefetto di Cosenza ha emesso un decreto di sospensione degli amministratori locali di Rende.

Nella zona tirrenica della provincia risulterebbero tuttora attivi i Muto a Cetraro, a Paola i clan contrapposti dei Serpa e dei Martello-Scofano-Ditto. Ad Amantea, invece, sarebbero operative le famiglie Gentile-Guido-Africano da un lato e Besaldo dall'altro «che manterrebbero rapporti di non belligeranza solo ai fini del perseguimento dei reciproci interessi illeciti». A San Lucido poi troviamo i Carbone e Tundis. 

Per quanto riguarda il versante jonico, a Cassano All’Ionio insisterebbero due importanti consorterie criminali, «tra le più pericolose e agguerrite della provincia di Cosenza: quella degli Zingari, riconducibile alla famiglia Abbruzzese attiva tra Cassano All’Ionio e Cosenza, e quella dei Forastefano. I due clan, dopo un periodo conflittuale, si sono riavvicinati e risulterebbero ora alleati nel traffico di stupefacenti e delle estorsioni». A Rossano si conferma l’operatività dei Galluzzi-Acri-Morfò.

 

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Il “pizzo” imposto da Spezzano Albanese a Villapiana: ecco le accuse ai clan Abbruzzese e Forastefano

Le attività investigative dei carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno fatto luce sulle altre attività delittuose della 'ndrangheta operante nella Piana di Sibari. E spunta anche il ruolo di Finizia Pepe come “contabile” del gruppo “rom”
Antonio Alizzi
9 maggio 2025
Ore 08:21
Il “pizzo” imposto da Spezzano Albanese a Villapiana: ecco le accuse ai clan Abbruzzese e Forastefano\n
Il “pizzo” imposto da Spezzano Albanese a Villapiana: ecco le accuse ai clan Abbruzzese e Forastefano\n
‘Ndrangheta

Confiscati beni per 600mila euro a un presunto affiliato al clan Cacciola-Grasso di Rosarno

Il provvedimento fa seguito ad accertamenti svolti dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Ares” condotta tra il 2015 e il 2018, che aveva acceso i riflettori su un vasto patrimonio ritenuto di origine illecita
Redazione Cronaca
9 maggio 2025
Ore 06:44
Confiscati beni per 600mila euro a un presunto affiliato al clan Cacciola-Grasso di Rosarno\n
Confiscati beni per 600mila euro a un presunto affiliato al clan Cacciola-Grasso di Rosarno\n
I provvedimenti

Crotone, sicurezza e prevenzione: emessi 5 Daspo e due decreti di sorveglianza speciale 

Le misure, in tutto 20, sono state emesse nell’ambito di un piano predisposto dal questore Renato Panvino: nel mirino anche persone considerate appartenenti alla criminalità organizzata
Redazione Cronaca
9 maggio 2025
Ore 06:30
Crotone, sicurezza e prevenzione: emessi 5 Daspo e due decreti di sorveglianza speciale\u00A0\n
Crotone, sicurezza e prevenzione: emessi 5 Daspo e due decreti di sorveglianza speciale\u00A0\n
‘Ndrangheta

Nuove minacce al testimone di giustizia reggino Caminiti: «Morto parlanti chi camina»

Dopo solo 5 mesi dall’ultima intimidazione l’imprenditore ha ricevuto un’altra lettera con tre croci e un messaggio che non lascia spazio all’immaginazione. L’ultimo di una lunga serie 
Elisa Barresi
9 maggio 2025
Ore 05:07
Nuove minacce al testimone di giustizia reggino Caminiti: «Morto parlanti chi\u00A0camina»\n
Nuove minacce al testimone di giustizia reggino Caminiti: «Morto parlanti chi\u00A0camina»\n
La decisione

Acri, il Consiglio comunale revoca la cittadinanza a Mussolini e la conferisce a Matteotti

Approvati i due atti simbolici: 14 voti per la revoca al dittatore, 13 per il conferimento allo storico oppositore socialista. Il sindaco Capalbo: «Un dovere verso la verità e la democrazia»
Francesco Roberto Spina
8 maggio 2025
Ore 20:20
Acri,\u00A0il Consiglio comunale revoca\u00A0la cittadinanza a Mussolini e la conferisce a Matteotti\n
Acri,\u00A0il Consiglio comunale revoca\u00A0la cittadinanza a Mussolini e la conferisce a Matteotti\n
La figura

Leone XIV, il papa americano: Robert Francis Prevost è nato a Chicago, il primo pontefice che viene dagli Usa

Sessantanove anni, prefetto del Dicastero per i Vescovi e cardinale agostiniano. La sua elezione rappresenta un evento storico
Andrea Papaccio Napoletano
8 maggio 2025
Ore 17:46
Leone XIV, il papa americano: Robert Francis Prevost è nato a Chicago, il primo pontefice che viene dagli Usa\n
Leone XIV, il papa americano: Robert Francis Prevost è nato a Chicago, il primo pontefice che viene dagli Usa\n
Dalla cappella Sistina

Habemus Papam: la fumata è bianca. Tra poco il nuovo pontefice si manifesterà al mondo

Intanto piazza San Pietro inizia a riempirsi, in attesa che il Santo padre si affacci dalla balconata. Momenti di trepidante attesa anche per il nome che il Pontefice sceglierà
Redazione Cronaca
8 maggio 2025
Ore 16:09
Habemus Papam: la fumata è bianca. Tra poco il nuovo pontefice si manifesterà al mondo\n
Habemus Papam: la fumata è bianca. Tra poco il nuovo pontefice si manifesterà al mondo\n
Il caso

Santa Maria del Cedro, ancora senza nome l'uomo ritrovato morto in una casa: nessun documento, solo un taccuino in inglese

Per fare luce sull'accaduto la procura di Paola ha aperto un fascicolo di indagine disponendo il sequestro della salma e l’autopsia che sarà svolta all'ospedale Annunziata di Cosenza 
Francesca Lagatta
8 maggio 2025
Ore 13:10
Santa\u00A0Maria del Cedro, ancora senza\u00A0nome l'uomo ritrovato morto in una casa: nessun documento, solo un taccuino in inglese\n
Santa\u00A0Maria del Cedro, ancora senza\u00A0nome l'uomo ritrovato morto in una casa: nessun documento, solo un taccuino in inglese\n
Presa di posizione

Telefonia e internet in tilt ad Acri: il sindaco Capalbo diffida Telecom e Anas dopo l’ennesimo blackout delle comunicazioni

Tranciato un cavo telefonico durante lavori sulla SS660. Gravi disagi per cittadini e servizi essenziali. Il primo cittadino: «Situazione inaccettabile, chi non interviene sarà ritenuto responsabile»
Francesco Roberto Spina
8 maggio 2025
Ore 11:51
Telefonia e internet in tilt ad Acri: il sindaco Capalbo diffida Telecom e Anas dopo l’ennesimo blackout delle comunicazioni\n
Telefonia e internet in tilt ad Acri: il sindaco Capalbo diffida Telecom e Anas dopo l’ennesimo blackout delle comunicazioni\n
La decisione

«I rifiuti del Sin di Crotone non si possono smaltire nelle discariche calabresi»: il Tar proroga la sospensiva dell’ordinanza Errigo

Il provvedimento del Commissario straordinario per la bonifica imponeva il conferimento nella struttura di località Columbra, gestita dalla società Sovreco. Una disposizione contestata da Comune, Provincia e Regione Calabria
Redazione Cronaca
8 maggio 2025
Ore 11:02
«I rifiuti\u00A0del Sin di Crotone non si possono smaltire\u00A0nelle discariche calabresi»: il Tar proroga la sospensiva dell’ordinanza Errigo\n
«I rifiuti\u00A0del Sin di Crotone non si possono smaltire\u00A0nelle discariche calabresi»: il Tar proroga la sospensiva dell’ordinanza Errigo\n
Nuovo

Conclave, è nera anche la seconda fumata. Il cardinale Re: «Auspico la bianca questa sera»

A differenza di ieri sera, quando si sono attese circa due ore, questa mattina era prevista per le 12 ma i cardinali hanno anticipato di 10 minuti
Redazione Cronaca
8 maggio 2025
Ore 10:04
Conclave, è nera anche la seconda fumata. Il cardinale Re: «Auspico la bianca questa sera»\n
Conclave, è nera anche la seconda fumata. Il cardinale Re: «Auspico la bianca questa sera»\n
L’appello

Mare inquinato tra Gizzeria e Pizzo, cittadini e associazioni alzano la voce: «Servono interventi immediati»

Maladepurazione, scarichi abusivi e agricoltura intensiva minacciano il turismo e l’ambiente. Il comitato “Difendiamo il mare” chiede azioni concrete a Regione e Comuni
Tonino Raco
8 maggio 2025
Ore 06:32
Mare inquinato tra Gizzeria e Pizzo, cittadini e associazioni alzano la voce: «Servono interventi immediati»
Mare inquinato tra Gizzeria e Pizzo, cittadini e associazioni alzano la voce: «Servono interventi immediati»
Vittime di mafia

Quando l’amore sfidò la ‘Ndrangheta, Roberto Saviano racconta la storia di Rossella Casini: «È stata tradita nel modo più terribile»

La sua forza e il suo coraggio al centro dell’ultimo romanzo dello scrittore napoletano. La giovane fiorentina si era innamorata di Francesco Frisina, studente fuori sede appartenente a una famiglia di ‘ndrangheta di Palmi. Un sentimento profondo, libero al quale non ha voluto rinunciare. Scomparsa il 22 febbraio 1981, il suo corpo non è stato mai trovato
Anna Foti
7 maggio 2025
Ore 20:35
Quando l’amore sfidò la ‘Ndrangheta, Roberto Saviano racconta la storia di Rossella Casini:\u00A0«È stata tradita nel modo più terribile»\n
Quando l’amore sfidò la ‘Ndrangheta, Roberto Saviano racconta la storia di Rossella Casini:\u00A0«È stata tradita nel modo più terribile»\n
Il dramma familiare

Omicidio Di Cello a Lamezia, eseguita l’autopsia sul 30enne ucciso dal padre

Nelle prossime ore il corpo del giovane sarà restituito ai familiari per i funerali. Incerta la data dello svolgimento del rito funebre che potrebbe tenersi in forma privata
Redazione Cronaca
7 maggio 2025
Ore 19:47
Omicidio Di Cello a Lamezia, eseguita l’autopsia sul 30enne ucciso dal padre\n
Omicidio Di Cello a Lamezia, eseguita l’autopsia sul 30enne ucciso dal padre\n
blackout rientrato

Dieci ore senza connessioni telefoniche e internet: basta un taglio d’erba per spegnere Acri

Un mezzo sfalcia l’erba e trancia un cavo lasciato a terra. Disagi per ospedale, banche, uffici e servizi d’emergenza. Ora il guasto è stato riparato, ma anche in questo caso i cavi restano “volanti”
Francesco Roberto Spina
7 maggio 2025
Ore 18:27
Dieci ore senza connessioni telefoniche e internet: basta un taglio d’erba per spegnere Acri\n
Dieci ore senza connessioni telefoniche e internet: basta un taglio d’erba per spegnere Acri\n
La tragedia

Muore al settimo mese di gravidanza, nominata la commissione d'inchiesta dell'Asp di Vibo: i nomi

Martina Piserà si è spenta nel reparto di Ginecologia dell’ospedale Jazzolino dove era stata trasferita dal Pronto soccorso a seguito della morte del bimbo che portava in grembo. Indaga anche la Procura
Redazione Cronaca
7 maggio 2025
Ore 18:24
Muore al settimo mese di gravidanza, nominata la commissione d'inchiesta dell'Asp di Vibo: i nomi\n
Muore al settimo mese di gravidanza, nominata la commissione d'inchiesta dell'Asp di Vibo: i nomi\n
Disperato appello

Sole e senza nessun aiuto economico, il grido d’aiuto di Laura e Marta vittime di violenza: «Viviamo nel terrore»

Donne costrette a chiudere la propria attività e madri che attendono da anni il reddito di libertà, il sussidio messo a disposizione dal Governo. Hanno anche scritto al ministero: «Tante promesse disattese»
Luana Costa
7 maggio 2025
Ore 17:29
Sole e senza nessun aiuto economico, il grido d’aiuto di Laura e Marta vittime di violenza: «Viviamo nel terrore»\n
Sole e senza nessun aiuto economico, il grido d’aiuto di Laura e Marta vittime di violenza: «Viviamo nel terrore»\n
‘Ndrangheta

Processo Imponimento: fissato il processo d’appello a Catanzaro per 66 imputati, ci sono anche i fratelli Stillitani

Il verdetto di primo grado del Tribunale di Lamezia impugnato sia dai difensori che dalla Dda. Tra gli imputati anche l’ex consigliere comunale di Vibo Franco Tedesco. Alla sbarra i clan Anello, Tripodi, Bonavota, Cracolici, Lo Bianco-Barba-Pugliese
Giuseppe Baglivo
7 maggio 2025
Ore 17:25
Processo Imponimento: fissato il processo d’appello a Catanzaro per 66 imputati, ci sono anche i fratelli Stillitani\n
Processo Imponimento: fissato il processo d’appello a Catanzaro per 66 imputati, ci sono anche i fratelli Stillitani\n
La decisione

Prestipino lascia la toga, dall’arresto di Provenzano a Mafia Capitale fino all’indagine che lo coinvolge

Dopo oltre 40 anni in magistratura, l’ex procuratore di Roma annuncia la sua decisione: «È venuto il momento di andare in pensione». E sull’indagine aperta: «Tranquillo che la vicenda sarà chiarita»
Redazione Cronaca
7 maggio 2025
Ore 17:24
Prestipino lascia la toga, dall’arresto di Provenzano a Mafia Capitale fino all’indagine che lo coinvolge\n
Prestipino lascia la toga, dall’arresto di Provenzano a Mafia Capitale fino all’indagine che lo coinvolge\n
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