Eccellenze calabresi

Il cabernet sauvignon mette radici sulle colline di Tropea, un giovane vignaiolo con il pallino per l’arte lo vinifica in purezza

VIDEO | Renato Marvasi ha lasciato il suo lavoro di grafico a Roma per coltivare i terreni di famiglia a Brattirò. Ora punta sul vitigno internazionale per ampliare la proposta delle sue Cantine Marchisa. Nel nuovo vino «tutto il carattere della Calabria e dei calabresi»

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di Stefano Mandarano
10 aprile 2024
14:55

Una piccola vigna di mezzo ettaro di località Manna a Brattirò, sulle colline che si affacciano sull’azzurro mare di Tropea, ospita uno dei vitigni dal carattere più spiccatamente internazionale e tra i più diffusi al mondo: il cabernet sauvignon, restituendo un vino dalle peculiarità sorprendenti. Ad inserirlo nella propria produzione, partendo dall’annata 2022, sono le Cantine Marchisa del giovane vignaiolo Renato Marvasi, grafico romano che in Calabria ha recuperato e rimesso in produzione i terreni di famiglia ricadenti nelle storiche proprietà dei marchesi Toraldo di Tropea.

La sua azienda, che ha fatto del connubio tra arte e vino il suo tratto distintivo, già Oscar green 2019 di Coldiretti per la creatività, oltre al vino contempla produzioni di olio extravergine, frutta, ortaggi bio e pasta integrale. Tra vigne e cantina un costante richiamo all’arte con i murales di Patrizio Anastasi, le etichette ispirate al Codice Carratelli e quelle disegnate da Nik Spatari, gli acquerelli dell’artista tropeano Francesco Caracciolo a disegnare le mappe aziendali. L’espressione vinicola si basa prevalentemente sui vitigni autoctoni (magliocco, greco, pecorello) e si fonda su quattro apprezzate etichette alla quale si è aggiunta da pochi giorni quella del cabernet sauvignon vinificato in purezza “Le colline 2022”. Un nuovo calice, dunque, presentato nel corso di un evento nella sede produttiva di contrada Scialle.


A metterlo a punto sul piano tecnico ed organolettico il pluripremiato Andrea Pala, già miglior giovane enologo d’Italia. Per l’esperto, si è di fronte ad un «progetto di grande potenzialità ottenuto da un vitigno internazionale, capace però di trovare espressioni uniche a seconda del territorio che lo ospita. E in questo vino – ha detto – ritroviamo non a caso tutte le caratteristiche della Calabria e di Tropea». La lunga macerazione (circa due settimane) delle uve sulle bucce consente la perfetta estrazione delle sostanze coloranti e aromatiche naturali, le cui espressioni vengono preservate dal successivo affinamento in acciaio. Con una gradazione di circa 13 gradi, il vino presenta le tipiche sensazioni olfattive del cabernet con note di frutti a bacca rossa, mirtilli e… salsedine, a testimoniare l’esposizione della vigna alle benefiche correnti che spirano dal mare degli Dei. «A livello gustativo - ha sottolineato Pala - emergono tutta la forza e il carattere della Calabria e dei calabresi».

Anche sull’etichetta de “Le colline” presente l’immancabile richiamo artistico, con un tralcio di vite stilizzato fino a disegnare il profilo di un’altura che digrada, dolcemente, verso il mare. Non solo vini autoctoni dunque nel Vibonese. «La Calabria e soprattutto la nostra provincia - ha sottolineato Renato Marvasi - hanno un microclima che si presta ottimamente per il cabernet sauvignon: un vino che qui esprime benissimo le sue caratteristiche, che vengono esaltate ancor di più dal sole e dal mare».

E la nascita di una nuova etichetta è anche un segnale di vitalità per tutto il movimento vinicolo calabrese. «Il settore - aggiunge Marvasi - continua a crescere e a dare soddisfazioni: “ok” l’autoctono ma serve anche dare un occhio ad altre produzioni di carattere internazionale, per avvicinare anche i turisti che vengono a visitare le nostre bellezze da tutto il mondo».

Giornalista
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