Acque agitate

Cosenza, sul bilancio comunale la minoranza Pd avverte: «Scelte sbagliate. E saranno sempre i cittadini a pagare»

Le perplessità di Giacomo Mancini, Saverio Carlo Greco e altri dirigenti democrat sul percorso di risanamento avviato da Franz Caruso: «Si discuta dell'emergenza finanziaria dell'ente, il rischio è quello di affondare in un mare di debiti»

30
di Salvatore Bruno
2 febbraio 2024
15:45

L’approvazione in Consiglio comunale a Cosenza, lo scorso 31 gennaio, del Piano di riequilibrio vidimato dal Ministero dell’Interno accentua le distanze tra i rappresentanti del Partito Democratico nell’assise di Palazzo dei Bruzi, e quell’ala critica interna al Pd, facente capo ad Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Sergio De Simone, Giacomo Mancini e Giulio Palma che sui temi delle finanze comunali, e per la verità anche rispetto ad altri argomenti, da mesi le stanno tentando tutte per far comprendere che quella imboccata dall’amministrazione guidata da Franz Caruso è una strada che nulla di buono porterà ai cittadini.

«Perso tempo nel percorso di risanamento»

«Ad agosto abbiamo denunciato l’errore commesso dalla Giunta nel sottoporre l’approvazione del Piano alla Corte dei Conti senza la previa validazione del Ministero dell’Interno. Un errore che hanno corretto solo quando hanno letto la sentenza della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ignorando pure gli avvertimenti del collegio sindacale. Questo giochino ha fatto perdere alla città almeno sei mesi nel percorso di risanamento. La colpa è stata addossata all’assessore al bilancio che è stato allontanato. Ma oggi è evidente che la responsabilità non era certo sua». Per la minoranza Pd non solo una questione di metodo: «Una questione d’equità. Durante il risanamento i cittadini vengono letteralmente spremuti. Tardare significa imporre loro sacrifici ingiustificati, gratuiti, ingiusti. Questa è una grave responsabilità amministrativa».


Leggi anche

Multe per finanziare le casse pubbliche

«Il Piano di rientro già approvato dal Consiglio Comunale prima della vidimazione del Ministero, prevedeva infatti nel giro di vent’anni un aumento di 122 milioni di imposizione rispetto al 2022. Solo per le sanzioni stradali prevedeva un aumento di un milione rispetto al 2022, anno in cui il prelievo è stato di 1.800.000,00. In pratica per risanare l’ente i cittadini dovranno pagare per vent’anni 2,8 milioni di multe. Sembra poco? Non è forse per questi tipi di atteggiamenti che è nato il fenomeno fleximan, di coloro che tagliano e abbattono gli autovelox? Dimenticano la prevenzione e si concentrano sulla repressione, e nemmeno per la sicurezza stradale, ma semmai per fare cassa. Nel 2022 dovevano impiegare la metà del riscosso e invece hanno impiegato solo un quarto delle risorse rivenienti dalle multe che, per legge, avrebbero dovuto destinare alla segnaletica, alla Polizia Municipale e alla manutenzione delle strade. E delle buche ci ricordiamo tutti, soprattutto che sono state riparate solo quando sono arrivati gli specifici stanziamenti del Ministero dell’interno. Che fino hanno fatto i soldi delle multe che dovevano esservi destinati?»

Il girone infernale di Municipia

Secondo i dirigenti Democrat espressione della minoranza del partito «conta uscire dal dissesto riportando in equilibrio la finanza del comune. E’ lecito però chiedersi perché si insiste così tanto sul versante delle entrate, col rischio di esasperare i cittadini, e non si opera quasi per niente sul versante delle spese. Basta fare un esempio: dagli atti del Consiglio comunale, Cosenza nel 2023 ha speso 18 milioni di euro per gestire circa 27 mila tonnellate di rifiuti. In pratica, spendiamo 633 euro a tonnellata di rifiuto. L’agenzia Arera ci dice che nel 2022 il 10% delle città più care del territorio nazionale ha speso una media di 567 euro. Ecco, se programmassero una spesa più efficiente, forse riuscirebbero a contenere le richieste nei confronti dei cittadini. i quali è vero che non pagano, ma in verità non pagano quanto vorrebbe l’amministrazione per effettuare tutta la spesa desiderata. Pure sull’efficienza dell’entrata c'è molto da dire.

Hanno messo tutto nelle mani di società private che non forniscono alcuna assistenza ai cittadini. Il modulo telematico di Municipia per la prenotazione degli appuntamenti, ti propone sempre due settimane di programmazione sempre occupate. In pratica, non puoi programmare un appuntamento. Viene da chiedersi a quanto ammonti il contenzioso, e non ci dicono certo in che percentuale si risolva a favore del contribuente. E nemmeno ci dicono se hanno mai assunto i provvedimenti Arera, per esempio, per contrastare l’evasione della tariffa idrica, quanti sono gli allacci dei condomini e quanti di essi risultano morosi».

«A pagare sono sempre gli stessi»

«Non sappiamo quanto del non riscosso di Imu e tari, per esempio, è a carico di soggetti estinti o assoggettati a procedure concorsuali. Somme quindi, quasi irrecuperabili. In pratica, ci dicono solo che non si pagano le tasse per giustificare le sempre maggiori richieste che, però, colpiscono sempre gli stessi che pagano. Non è un altro problema di equità questo?» Sull'approvazione del Piano di rientro da parte del Ministero dell'Interno, Alessandro Grandinetti, Saverio Carlo Greco, Sergio De Simone, Giacomo Mancini e Giulio Palma ricordano: «Anche quello di Occhiuto, alla fine, era stato approvato dalla Corte dei Conti. Ed è finita col dissesto.

Anche il piano di Caruso deve essere verificato annualmente, a partire dai conti 2024. Ma i dati di Banca d’Italia per il 2023 ci dicono già che le stime del bilancio preventivo 2023, e quindi del primo anno del piano, sono sbagliate del 150%, in più chiaramente. In pratica, il bilancio preventivo 2023 contempla oltre 660 milioni di entrate e ne sono state realizzate poco più di 220. La spesa, inoltre, è stata di 231 milioni, quindi con estrema probabilità si è maturato maggiore debito, anche se il 31 dicembre ci siamo goduti lo spettacolo. Ma questo significa solo qualche anno in più di tariffe all’aliquota massima per i cosentini». 

Rotta da correggere per «non affondare in un mare di debiti»

«Serve una correzione di rotta, e serve subito - avvertono i dirigenti democrat della minoranza Pd di Cosenza - Lo abbiamo segnalato agli organismi del partito dallo scorso mese di settembre, chiedendo la convocazione di un’assemblea. La riunione poi, si è svolta solo durante le festività natalizie e non è stato possibile parlare nemmeno velocemente del bilancio dell’Ente. Ovviamente da parte nostra è stato espresso voto negativo. Eppure dovrebbe essere il Pd, primo partito della coalizione, a preoccuparsi di offrire all’amministrazione un contributo di qualità e di merito. E invece? Si permette al sindaco di fare ciò che vuole della propria rappresentanza e si tollera che rimanga vacante l’assessorato al bilancio, su cui pure si erano presi impegni elettorali precisi, del tutto disattesi finora. Da parte nostra non possiamo che ribadire il nostro invito agli organismi del Pd a discutere dell’emergenza finanziaria del Comune di Cosenza per offrire all’amministrazione quel sostegno e quell’indirizzo senza il quale si rischia di affondare in un mare di debiti per la seconda volta».

Giornalista
GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top