Il vento della polemica

«Pale eoliche nelle Serre? Un delirio, non ne sappiamo niente». Ma le carte smentiscono il commissario del Parco

Alfonso Grillo insorge contro il progetto rivelato da LaC News24 per la costruzione di due impianti nel cuore dell’area regionale protetta. Le comunicazioni tra Regione, l’ente che presiede e i 7 Comuni coinvolti dimostrano però che la cosa era nota

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di Vincenzo Imperitura
16 dicembre 2023
16:02
In basso a sinistra, Alfonso Grillo. A destra, una veduta del Parco delle Serre Vibonesi
In basso a sinistra, Alfonso Grillo. A destra, una veduta del Parco delle Serre Vibonesi

«Parchi eolici nel cuore delle Serre? È una sciocchezza, un’ipotesi neanche lontanamente immaginabile, un delirio anche solo parlarne per scherzo. È bene precisare che a me non risulta alcun parere da parte del Dipartimento del Territorio e tutela dell’ambiente della Regione Calabria, che in questi casi è chiamato a pronunciarsi». È una pressa di posizione netta quella del commissario del Parco naturale delle Serre, Alfonso

 Grillo, rispetto al progetto della Sthep, ultima acquisita costola italiana della “Ortus Climate Mitigation”, pezzo grosso statunitense nel settore delle energie rinnovabili, di costruire due parchi eolici di 10 generatori nei comuni di Vallelonga, Torre di Ruggiero, Vazzano e Pizzoni, quest’ultimo rientra nei confini del Parco delle Serre, con connessione alla rete nazionale nel comune di Serra San Bruno, cuore stesso del Parco. Una presa di posizione netta che arriva però con notevole ritardo, visto che il Parco regionale delle Serre, di cui Grillo continua a essere il commissario, di proroga semestrale in proroga semestrale, era stato informato, al pari dei sette Comuni a vario titolo interessati dalla realizzazione dell’opera (Vazzano, Pizzoni, Serra San Bruno, Vallelonga, Simbario, Sorianello e Spadola) già nel novembre scorso, come chiarisce la documentazione ufficiale disponibile inoltrata via pec dagli uffici regionali.


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Gaffe temporale a parte però il commissario Grillo ci tiene a sottolineare, attraverso una nota, come l’ipotesi avanzata dalla multinazionale statunitense non avrà vita facile. «Tuttavia – scrive – mi sento di fugare ogni dubbio circa la fattibilità di una simile, nefasta opera. Infatti, qualora tale notizia venisse confermata, l’ente Parco, come avvenuto in passato per Monte Coppari (dove la regione, storia di un paio di anni fa, ha finanziato con fondi Cis per 2 milioni di euro la costruzione di un ovovia, ndr), confermerebbe la sua posizione di contrasto a qualsiasi intervento impattante, sia dentro il perimetro dell’area protetta, così come in prossimità».

«I parchi eolici – conclude il commissario Alfonso Grillo - sono complessi strutturali che possono alterare, o addirittura mutare il microclima, e di conseguenza modificare l’equilibrio della biodiversità. È nostro dovere, innanzitutto come calabresi, difendere il bene più prezioso che abbiamo e che la Natura ci ha donato generosamente. È con questi comportamenti che dobbiamo progettare un futuro migliore, non con estemporanee ipotesi pericolose per i nostri equilibri vitali e, dunque, improponibili, impensabili». Se ne è accorto anche Grillo. Meglio tardi che mai.

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