Non sta in piedi

Ponte sullo Stretto, altro che cantieri entro l’estate: il ministero dell’Ambiente chiede 239 nuovi documenti

VIDEO | Il primo impatto con la Commissione di incidenza ambientale è quasi uno stop per il progetto. Doccia fredda per Salvini mentre gli ambientalisti esultano: «Siamo alla farsa»

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di Redazione Attualità
16 aprile 2024
14:10

Il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha richiesto 239 integrazioni di documenti alla Società Stretto di Messina S.p.A, nell'ambito della valutazione del progetto del Ponte. Per la Valutazione di impatto ambientale (Via) sono state richieste 155 integrazioni. Altre 66 integrazioni sono state richieste per la Valutazione di incidenza (Vinca), che verifica le conseguenze di un'opera sui siti Natura 2000, i siti protetti di interesse Ue. Per il Piano di utilizzo terre (Put) sono state richieste 16 integrazioni, per la Verifica di ottemperanza (Vo) 2. Lo si legge sul sito della Commissione Via-Vas del Mase. La società Stretto di Messina avrà ora trenta giorni di tempo per rispondere. La novità arriva nel giorno di apertura della Conferenza dei servizi per la realizzazione dell'opera. Un appuntamento molto atteso che si traduce in una doccia fredda per i sostenitori del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria. L’obiettivo dei «cantieri aperti entro l’estate» fissato da Salvini pare svanire.

Gli ambientalisti: il Ponte sullo Stretto è una farsa

«Oggi si apre la Conferenza di Servizi, ma è una falsa partenza e siamo già alla farsa. È confermato: il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina non sta in piedi, i sindaci ne traggano le conseguenze», dicono ambientalisti e comitati, «confortati anche dei pareri espressamente negativi dei Comuni di Villa San Giovanni e Messina e delle Città metropolitane interessate».


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«Ma la grande novità di oggi - scrivono Italia Nostra, Kyoto Club, Legambiente, Lipu, Man e Wwf e i comitati cittadini messinesi (Associazione "Invece del ponte" e "No Ponte Capo Peloro") - è che, dopo 21 anni di studi e di progettazioni inconcludenti, 178 sono le richieste di integrazione al cosiddetto “progetto definitivo 2024” pubblicate sul portale on-line Via-Vas (ben 66 delle quali relative alla Valutazione di Incidenza sui siti della Rete Natura 2000 e su tutte le componenti ambientali più rilevanti) da parte della Commissione Tecnica Via (Ctvia), del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, attestano l'impossibilità di approvare un Progetto (non) Definitivo e il fatto che passare al Progetto Esecutivo e aprire i cantieri, prima dell'estate o entro fine anno, sia semplicemente una chimera. A questo punto i proponenti si dovranno arrampicare sugli specchi per rispondere alla Ctvia entro 30 giorni e i successivi 30 il pubblico potrà controdedurre».

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«Ora chi sta dilapidando risorse pubbliche, deve provare a integrare per la seconda volta (come fecero tra il 2011 e il 2012) il cosiddetto Pd, consentendo al pubblico interessato di fare, come avvenne 12 anni fa, osservazioni sulla documentazione che verrà prodotta ex novo per consentire il giudizio di Valutazione di impatto ambientale e contestuale Valutazione di incidenza sulle aree tutelate dalla Ue. Matteo Salvini – continua la nota - vada a più miti consigli sul ponte sullo Stretto di Messina. Come ministro e vicepresidente del Consiglio dei ministri, difenda l'interesse pubblico e eviti l'abbraccio soffocante e inconcludente con SdM SpA e Eurolink. Come capo della Lega, ripieghi la bandiera elettorale del ponte, sventolata invano, in vista del voto per le europee dell'8-9 giugno».

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