Mammasantissima

«Cornuto, ti sparo in testa»: così la ’ndrangheta intimorisce gli imprenditori sotto scacco

VIDEO | A parlare è Roberto Turrà, considerato l'uomo che porta avanti gli affari della cosche crotonese. L'intercettazione andata in onda nell'ultima puntata di Mammasantissima: «Pagliaccio di merda! T’ammazzu» (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Vincenzo Imperitura
24 febbraio 2023
06:30

Si fa chiamare “tsunami”, come le onde anomale che per la loro violenza non si posso controllare. Ed è con la stessa violenza di uno tsunami che Roberto Turrà, originario di Cutro ma da anni trapiantato a Reggio Emilia, porta avanti gli affari della cosca. L’uomo, dicono infatti le carte dell’operazione Aemilia, è considerato  l’autore di numerose estorsioni per conto delle cosche crotonesi che hanno colonizzato quella porzione di Paese.

«Cornuto, è stato protestato… Cornuto – urla Turrà intercettato dai carabinieri  ad una delle sue vittime intimandogli di seguirlo – Tu si nu cornutu, trasi nta machina. Trasi nta machina che ti faccio vedere io… ti faccio vedere… a me prendi per il culo? Pagliaccio di merda! Ca t’ammazzu. Trasi nta machina ca ti sparu nta testa, ti sparu».


Violento e aggressivo, lo stesso Turrà è considerato ingestibile dagli stessi affiliati che di lui si servono per spaventare gli imprenditori finiti sotto scacco. Compito che Turrà, a sentire le intercettazioni, assolve con puntiglio. «Quindi non te l’ha fatto l’assegno circolare? Ah non sei andato… e andiamo adesso – intima ad un altro imprenditore in ritardo con i pagamenti – Ascolta sto venendo a casa da te, cornutu, sto venendo là. Ora vado a prendermi il rullo. Stai zitto… bastardo. Tu e tutta la razza tua, siete una massa di cornuti, hai capito? Tu sei bastardo e morto. Oggi ti faccio passare le pene di Cristo».

E quando le parole non bastano a fare capire la pericolosità del soggetto, sono i colpi di pistola a mettere le cose in chiaro. «E ricordati sempre, quando esci con tsunami – dice ad un altro uomo –  neanche con tuo fratello… e ricordati una cosa… se vuoi die che siamo stati bene è un conto, se lo dici ad amici ma sempre… se io mi fido… le cose più intime tienitele per te… ti faccio vedere una cosa». Quella cosa, racconta l’intercettazione dei carabinieri, sono cinque colpi di pistola esplosi in aria in rapida successione.  

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