Inchiesta Reset

Comune di Rende, concluso l’accesso antimafia. Il Viminale ha 45 giorni di tempo per decidere sullo scioglimento

Depositata in Prefettura la relazione che contiene gli accertamenti svolti in Municipio a partire dal 30 novembre scorso. Il documento sarà quindi trasmesso al ministero dell'Interno che decreterà il futuro dell'Ente (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Antonio Clausi
29 marzo 2023
14:05

Vittoria Ciaramella, Prefetta di Cosenza, ha ricevuto nelle scorse ore la relazione della Commissione d’accesso antimafia al Comune di Rende, che aveva il compito di verificare l'eventuale presenza di condizionamenti o infiltrazioni nella gestione dell'amministrazione. La rappresentante di Governo convocherà a breve un comitato al quale parteciperanno le Procure di Catanzaro e di Cosenza, poi invierà al ministero dell’Interno le proprie valutazioni. Come noto, la commissione si era insediata a Rende lo scorso 30 settembre a seguito dell’operazione “Reset” coordinata dalla Dda guidata da Nicola Gratteri. Il blitz coinvolse, tra gli altri, il sindaco Marcello Manna e l’assessore ai Lavori pubblici Pino Munno. Il Viminale, una volta ricevuto l’incartamento, avrà 45 giorni di tempo per determinarsi. Le probabilità che sopraggiunga lo scioglimento dell’Ente non sono poche, ma nulla è da dare per scontato.

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Intanto, sul piano politico, nel Municipio di Rende gli ultimi 15 giorni sono stati caratterizzati da una fitta serie di colloqui portati avanti dal sindaco facente funzioni Franchino De Rango. Tra litigi, veleni, minacce di sfiducia e una disperata ricerca di numeri in consiglio comunale, alla fine è arrivata la nomina di Maria Clelia Badolato. La stessa ha ereditato dal dimissionario Munno le deleghe e il posto nella squadra di governo. In un’intervista a Cosenza Channel ha definito esagerato il clamore suscitato intorno al proprio nome, negando di essere in quota Lega sebbene abbia confermato gli ottimi rapporti con la parlamentare Simona Loizzo. Tuttavia, l’ambizione di De Rango era (anzi, pare sia ancora) quella di rivoluzionare l’intera giunta. Annamaria Artese, da ieri in attesa della decisione del Riesame sulla sua sospensione, si è dimessa da vicesindaca mantenendo invece le deleghe al Welfare. Secondo la ricostruzione più accreditata, è stato un gesto finalizzato a salvaguardare le posizioni di altre due assessore: Lisa Sorrentino e Marta Petrusewicz. La prima, oltretutto, lunedì mattina ha rappresentato il municipio di Rende a Palazzo dei Bruzi durante la conferenza di Agenda Urbana .


Rende, il peso del Laboratorio Civico

Il punto interrogativo sul loro conto resta, anche a margine di due incontri separati avuti con il facente funzioni che sperava nelle loro dimissioni. I faccia a faccia non sono stati all’insegna del fair play, ma per adesso i gesti eclatanti sono scongiurati. O congelati: dipende dai punti di vista. Il Laboratorio Civico, il gruppo consiliare di maggioranza dei manniani, non ha voluto sostenere ulteriori decreti di nomina. Anzi, in tutta questa confusione un altro assessore ha minacciato di dimettersi.

«Io ho detto che sono pronto a rimettere il mio mandato qualora serva a ritrovare la serenità - ha detto stamattina ai nostri microfoni Domenico Ziccarelli -. Al primo posto vengono gli interessi dei cittadini, se serve un mio passo indietro lo farò». Quasi impossibile però che avvenga, anche perché è tra le persone più vicine a De Rango. Sullo sfondo restano due
certezze. La prima è l’intenzione da parte dei consiglieri di maggioranza della Regione di viaggiare spediti verso la fusione di Rende con Cosenza e Castrolibero. La seconda è rappresentata dalla presenza in Comune di un convitato di pietra: quella Commissione d’accesso che ha consegnato la relazione alla Prefetta Vittoria Ciaramella.

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