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Fondi europei, la Calabria deve spendere quasi 400 milioni di euro entro la fine dell’anno

Lo ha detto il dirigente del dipartimento Programmazione unitaria della Regione Maurizio Nicolai, al comitato di sorveglianza del Por. Le somme sono in gran parte frutto di una rimodulazione, risorse stornate sulla sanità e anche per i ristori ai cittadini per il caro bollette (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Luana  Costa
6 luglio 2023
17:14
Maurizio Nicolai, dirigente generale del dipartimento Programmazione Unitaria della Regione Calabria
Maurizio Nicolai, dirigente generale del dipartimento Programmazione Unitaria della Regione Calabria

«Noi siamo sullo stesso livello delle altre regioni per livello di spesa. Naturalmente c'è tanto lavoro da fare ancora». Lo ha detto il dirigente generale del dipartimento Programmazione Unitaria della Regione Calabria, Maurizio Nicolai, partecipando questo pomeriggio al comitato di sorveglianza del Por.

«Ci aspetta un periodo di lavoro duro ma siamo confidenti nel senso che crediamo di aver messo in campo le procedure idonee affinché i target di spesa siano conseguiti», ha aggiunto il dirigente fornendo i dati aggiornati del target da raggiungere entro la fine dell'anno: «Abbiamo fatto i conteggi, al netto del programma Safe sui ristori energetici, 397 milioni di euro di spesa di cui 314 comunitaria e le rimanente di risorse nazionali».


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«Le criticità sono tante - ha chiarito Nicolai - però il presidente nel chiudere il suo discorso ha fatto un riferimento alla capacità amministrativa. Per la prima volta lo Stato membro Italia gode di un programma specifico e per la coesione che vale 1 miliardo e mezzo di euro per facilitare i processi di accesso ai fondi comunitari. È chiaro che quello che si chiede è un modello di crescita per tutti, un modello in cui ci sono tempi certi per tutti».

«Alla fine l'amministrazione regionale gestisce poco più di un terzo del programma. Tutto il resto viene distribuito su enti locali, università, enti intermedi. Quindi, io credo che tutti quanti - a cominciare da noi - dobbiamo fare un passetto in avanti rispetto alla sostenibilità e alla scrupolosità nei modelli di attuazione».

La nuova programmazione

Il dirigente ha poi confermato che rispetto alla nuova programmazione «è stato approvato il 30 giugno il sistema di gestione e controllo. Abbiamo iscritto in bilancio le prime somme, c'è un avviso in pre-informazione sull'occupabilità nel turismo. Abbiamo messo in piedi un progetto sulla transizione digitale. La nuova programmazione è partita». Questa vale 3 miliardi e 173 milioni tra fse e fesr. 

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I fondi da spendere entro la fine dell'anno 

Per quel che riguarda le somme da spendere entro la fine dell'anno, la gran parte sono frutto di una ripianificazione. «Sulla sanità avevamo già previsto nella ripianificazione del 2020 tre misure: una da 100 milioni, una da 65 milioni e una da 15 milioni e verranno integralmente spese in attrezzatture per gli ospedali, telemedicina territoriale e di emergenza e una parte per il supporto ai medici per gli extralavori».

«La riprogrammazione che illustreremo oggi non vedrà grandi spostamenti dal momento che abbiamo molti progetti già approvati. Più che altro per far fronte a piccole situazioni e criticità che si sono manifestate all'ultimo minuto. Ad esempio, sulla metropolitana di Catanzaro dove avevamo una certa aspettativa e ci troviamo oggi con una spesa di 50 milioni in meno. O al centro di gestione dei rifiuti di Sambatello, dove pensavamo di spendere 15 milioni e ci troviamo invece con una lettera di rinunzia ai lavori della ditta». Questi fondi inutilizzati saranno in parte destinati alle misure per l'emergenza urgenza e in parte ai cittadini per i ristori delle bollette energetiche

Giornalista
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