L’intervista

Sanremo, Angelina Mango si racconta a LaC News24: «La noia? Se si vive davvero non esiste»

Dalla collaborazione con Madame e Dardust da cui è nata la canzone portata all'Ariston al ricordo del padre mancato quando lei aveva solo 12 anni: «Mi ha insegnato che avere il dono della voca è una grande responsabilità» 

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di Luca Arnaù
8 febbraio 2024
15:50
Angelina Mango (foto Ansa)
Angelina Mango (foto Ansa)

«Devo tutto a Maria De Filippi. È stato uno degli step professionali più importanti della mia vita. Ma il mio ringraziamento va soprattutto a mio padre che mi ha regalato il talento. Avevo solo dodici anni quando è mancato, la sua assenza ha segnato la mia adolescenza. Per anni ho convissuto con crisi di panico e d’ansia. Poi ho scoperto quanto lui era apprezzato e amato, non solo dal pubblico, ma anche dai colleghi e dagli addetti ai lavori. Era una persona gentile, attenta, puntigliosa. Mi ha insegnato che avere il dono della voce e la possibilità di vivere di quello è una grande responsabilità che non può essere presa con leggerezza».

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Molti dicono che Angelina Mango sarà la vincitrice del Festival di Sanremo 2024. La sua “La noia” ha tutte le carte in regola per vincere. Ma non è questa la cosa più importante. La cantante napoletana, infatti, ha dimostrato di avere un grande futuro davanti. Non è difficile pronosticare per lei una carriera radiosa. Insomma, comunque vada la figlia di Pino Mango sarà una delle trionfatrici di questa edizione della kermesse sanremese.


«La Noia nasce dalla mia collaborazione con Madame e Dardust. Due grandi artisti. Ci siamo trovati a raccontarci i nostri punti di vista sulla vita. Anche in maniera un po’ ironica. E siamo stati concordi nel fatto che, con tutto quello che ti accade giorno dopo giorno, annoiarsi è impossibile… Anche la scelta della cumbia, il ritmo messicano che sta alla base del brano, è un antinoia per eccellenza. Impossibile non alzarsi e ballare. Insomma, siamo giunti alla conclusione che, se si vive davvero, la noia non esiste».

Eppure il percorso fino ad oggi è stato tutt’altro che semplice…
«Ho sempre dovuto combattere contro le paure e contro il senso di inadeguatezza che mi perseguita fin da bambina. Per fortuna ho sempre incontrato sul mio percorso chi ha saputo capirmi. E mi ha messo nelle condizioni di esprimermi al meglio».

Come Maria De Filippi?
«Lei è speciale, quasi una figura materna. Infatti le ho fatto un dono speciale: le ho regalato un quadro con il mio primo disco di platino. Perché è sicuramente anche un po’ suo. Ricordo la prima volta che ci siamo incontrate. Lei è molto empatica, mi ha guardata negli occhi e ha visto la mia paura. Mi ha detto che sapeva che cosa stavo provando, ma che dovevo vincere le emozioni negative se volevo andare avanti. Sotto il disco ho scritto una frase presa da una delle mie canzoni, Voglia di vivere.  ‘Chiunque tu sia, sappi che stai per leggere i miei pensieri’. Ed è esattamente quello che lei ha saputo fare con me».

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Allora parliamo di tatuaggi?
«Ho un tatuaggio di una pianta di glicine dedicato a mio padre sul braccio destro. Me lo sono fatto in ricordo di una delle sue canzoni più belle. Ho un maialino tatuato sulla mano, un topino che abbiamo fatto insieme a mia madre. Ho un orsetto su un braccio… insomma amo decorare il mio corpo. E ogni tatuaggio ha un significato preciso».

Te ne farai uno anche se vincerai Sanremo?
«Spazio ce n’è (sorride ndr). Ma non è una domanda da fare a una napoletana verace come me…»

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