La Calabria attrae per il mare ma non solo: ecco cosa amano fare i turisti nelle cinque province
Uno studio dell'Istituto nazionale ricerche turistiche realizzato per conto di Unioncamere su un campione di 1253 persone, rivela quali sono state le preferenze dei visitatori durante l'estate 2023. Consistente l'appeal di enogastronomia ed eventi folkloristici
Catanzaro è percepita come la provincia ideale per il relax; quella di Crotone è la meta preferita dalle famiglie; il territorio di Reggio Calabria è dove si portati a spendere di più, tra shopping e “accaparramento” di prodotti tipici; il Cosentino è amato non solo per il mare ma anche per la possibilità di immergersi nella natura, con escursioni e gite pure in montagna; nel Vibonese oltre alle spiagge, c’è di più: visita dei centri storici ed eventi tradizionali e folkloristici sono molto gettonati. È questa la fotografia scattata, provincia per provincia, da Isnart (Istituto nazionale ricerche turistiche) per conto di Unioncamere e di Unioncamere Calabria, nell’ambito dell’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio.
I dati si riferiscono all’estate appena trascorsa e sono stati raccolti su un campione di 1.253 visitatori italiani e stranieri, che hanno alloggiato sia in strutture ricettive che in abitazioni private in Calabria. La principale attrazione per chi decide di trascorrere il proprio tempo libero in terra calabra si conferma il mare: è così per il 54% dei turisti arrivati qui. Ma consistente è anche la voce cultura: ben il 30,4%, in linea con la media Italia.
Un’altra importante conferma per il turismo calabrese è poi il fenomeno del repeating: secondo lo studio Isnart per il 43,1% dei turisti che sono stati qui nell’estate 2023 non è stata una prima volta. Un dato superiore alla media nazionale, di ben quindici punti percentuali. Si tende a tornare in Calabria, insomma, perché è la terra in cui si hanno le proprie origini o - perché no? - una volta conosciuta, ti conquista e quasi fosse una delle sirene di Ulisse ti attrae nuovamente a sé.
Le attività preferite dai turisti in Calabria
Ma una volta arrivati in Calabria, a quali attività si dedicano i turisti? L’Istituto nazionale ricerche turistiche ce lo spiega così: «L’88,4% dei turisti fa gite al mare; il 48%, complice la natura anche montuosa della regione, si gode escursioni e gite nel verde. Seguono le attività culturali come visite ai centri storici (31,3%) ed a musei e mostre (13,4%). Interessanti anche un 18% che si dedica allo shopping, “oliando” il sistema economico regionale, un 17% alle degustazioni enogastronomiche ed un 16% che partecipa alla rassegna di eventi tradizionali e folkloristici nel territorio (+12,4% sulla media Italia), rafforzando l’importanza del prodotto “cultura” nel periodo estivo». Il tutto con qualche sfumatura da una provincia all'altra.
Tre località premiate a livello nazionale
Inoltre, alcune località calabresi sono state inserite da Isnart in una classifica nazionale sugli interessi dei turisti nei singoli territori. E così Drapia (Vv) è quinto in Italia come comune “Family & Kids”, grazie alla presenza di villaggi che offrono servizi dedicati alle famiglie. Pizzo (Vv) è 18esimo al Sud per “enogastronomia”, grazie al suo famoso tartufo. Infine, Reggio Calabria è decimo nel cluster “sport” e 17esimo nel “cultura”, merito soprattutto della presenza dei Bronzi di Riace.
Conoscere i dati per far meglio
Tutti questi dati sono stati illustrati durante un focus group organizzato da Unioncamere Calabria, in collaborazione con le Camere di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, Cosenza e Reggio Calabria. «Il focus group - ha commentato Antonino Tramontana, presidente di Unioncamere Calabria - ha inteso costituire un importante momento di condivisione tra i diversi portatori d’interesse del territorio sulle strategie prioritarie per lo sviluppo del sistema turistico regionale e per la qualificazione dell’offerta nonché un’opportunità di riflessione anche sull’azione di supporto che viene resa disponibile da parte del sistema delle Camere di commercio calabresi».