La lettera

La Città metropolitana per la Regione (ancora) non “esiste”: 10 anni in attesa delle funzioni, Falcomatà scrive a Occhiuto

Il sindaco di Reggio Calabria chiede al governatore di avviare l’iter per il trasferimento delle numerose competenze che dal 2014 attendono di essere trasmesse: dai trasporti alla gestione dei rifiuti, dalla viabilità all’edilizia scolastica

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di Claudio Labate
7 marzo 2024
16:50
La sede della Città metropolitana di Reggio Calabria
La sede della Città metropolitana di Reggio Calabria

Compiere gli ulteriori passi da affrontare per certificare, una volta per tutte, lo status di Città metropolitana per Reggio Calabria. Con questo obiettivo il sindaco Giuseppe Falcomatà ha scritto al presidente della Regione Roberto Occhiuto chiedendo un incontro per riavviare la discussione sull’attribuzione delle funzioni da assegnare all'Ente. Una necessità e un atto dovuto, ma anche un obiettivo che Palazzo Alvaro sta inseguendo praticamente dalla promulgazione della legge n°56 del 2014 che istituisce l’ente intermedio, senza che la Cittadella ne prendesse mai completamente atto.

L’occasione di questa nuova sortita di Falcomatà è stata data dalle «informali interlocuzioni» avute tra i due enti nei mesi scorsi, e più specificatamente da quando lo stesso primo cittadino è rientrato a Palazzo San Giorgio dopo l’assoluzione da parte della Cassazione nell’ambito dell’affaire Miramare. Dall’istituzione delle Città Metropolitane, fa notare Falcomatà nella missiva, è trascorso un lungo lasso di tempo – ormai sono passati dieci anni – ma non è stata mai adottata una legge specifica per il trasferimento delle funzioni e delle risorse necessarie per l’esercizio delle stesse.


Come noto, tra le funzioni fondamentali rientrano ambiti specifici e strategici che devono concorrere allo sviluppo dell’ente e del territorio metropolitano, e vanno dai trasporti alla gestione dei rifiuti, dalla viabilità stradale all’edilizia scolastica, passando dal piano strategico alla pianificazione generale, senza dimenticare la mobilità.

Falcomatà sottolinea dunque che i tempi ormai sono maturi e ricorda anche che proprio la Regione con la presidenza Occhiuto si è dotato della delega “Azioni di sviluppo per l’area dello Stretto e la città Metropolitana di Reggio Calabria, assegnata alla vicepresidente Giusi Princi. Una lettera, la sua, improntata al dialogo, tanto che Falcomatà introduce un elemento caro a molti: «La possibilità di creare una grande area metropolitana dello Stretto, che veda Reggio e Messina programmare e pianificare sinergicamente le proprie iniziative in campo culturale, turistico e dal punto di vista del trasporto pubblico locale, rappresenta una delle ultime chance di rilancio del nostro territorio».

Il tema dell’attribuzione delle funzioni, d’altra parte, è un tema chiaro a tutte le forze politiche cittadine, tanto che sulla stessa barricata si sono trovati spesso esponenti di centrosinistra e anche del centrodestra che governa alla Regione, anche con atti e richieste ufficiali di procedere per come stabilito dalla legge. Va da sé che questi passaggi non sono stati affrontati da diverse amministrazioni regionali e di colore diverso, il che fa capire la complessità di un processo che oltre a rappresentare una cessione di una larga fetta di potere a livello locale, necessita anche di tempi non proprio brevi per essere completato.

Certo, pensare di affrontare il tema in un momento politico particolare come questo, con la tornata elettorale di primavera alle porte, rende le cose ancor più complicate, ma è indubbio, per Falcomatà che «lo sviluppo dell’Area metropolitana di Reggio e di tutto lo Stretto, non può che essere un vantaggio per tutta la Calabria e non già un danno o una minaccia alle prerogative della Regione o degli altri territori».

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