Congresso dem

Primarie Pd, ora si decide nei gazebo: corsa a due tra Bonaccini e Schlein, ecco quando e come

In Calabria il presidente dell’Emilia Romagna si attesta al 53% dei consensi tra gli iscritti al partito, a distanza di 32 punti percentuali dalla giovane deputata Elly. De Micheli rimane a galla solo a Cosenza, mentre Cuperlo trionfa a San Giovanni in Fiore sotto l'ala di Oliverio (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Claudio Labate
13 febbraio 2023
14:45
I risultati del voto degli iscritti al partito in Calabria
I risultati del voto degli iscritti al partito in Calabria

Così come nelle previsioni pre voto, è Stefano Bonaccini a guadagnarsi il primo posto nella prima tornata elettorale che condurrà il Partito democratico alle Primarie del prossimo 26 febbraio. Una vittoria che supera il 50% delle preferenze dem – sebbene siano ancora in fase di definizione i risultati definitivi – con circa venti punti percentuali di vantaggio rispetto alla sua antagonista Elly Schlein, considerata l’outsider di queste Primarie tenuto conto anche del fatto che si è (re)iscritta al partito solo a dicembre scorso.

Secondo le prime rilevazioni Gianni Cuperlo avrebbe ottenuto il 7,72% e Paola De Micheli il 3,77. Un dato per forza di cose monco, visto che rimangono in sospeso i voti nei circoli in Lazio e in Lombardia dove, a causa delle concomitanti elezioni regionali, il voto era stato prorogato fino a domenica prossima.


Il dato nazionale dice anche che gli iscritti che hanno votato lungo la penisola sono stati 86.145 e che i congressi si sono tenuti in 2.604 circoli.

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Il voto a Bonaccini dunque non stupisce più di tanto visto che in questa prima tornata erano chiamati al voto soltanto gli iscritti al Pd. Certo è che quella contro la Schlein, che raccoglie le simpatie di un mondo di sinistra che rimane in attesa e fuori dal perimetro ufficiale del Partito democratico, si annuncia come una sfida appassionante che in questi tredici giorni che dividono i dem dalle Primarie potrà riservare anche delle sorprese. D’altra parte in vista del 26 febbraio, come avviene per le elezioni a doppio turno, gli sfidanti potranno rafforzare la propria squadra alleandosi con chi non è entrato al “ballottaggio”.

Il dato in Calabria 

Nella nostra Regione, il dato non si discosta dalla media nazionale. Bonaccini si conferma al primo posto con il 53% delle preferenze (3873), a seguire Schlein con il 21% (1594 voti), De Micheli con il 16% (1212) e a chiudere Cuperlo con il 10% dei voti (752).

Secondo le prime stime, in Calabria hanno partecipato alla prima fase congressuale 7431 iscritti al Partito democratico.

Nel cosentino hanno votato 3436 iscritti, che hanno fatto trionfare Stefano Bonaccini che, con il 45,8% delle preferenze e 1574 voti, non sfonda a Cosenza città dove ne prende 140. Al 28% si è invece assestata Paola De Micheli che ha raccolto 965 voti (l’exploit a Cosenza ed Acri rispettivamente con 167 e 165 voti) anche grazie alla spinta assicuratagli dalla pasionaria Enza Bruno Bossio. Elly Schlein si è invece fermata al 16,7% e 574 voti, e Gianni Cuperlo con 323 preferenze al 9,4%.

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Nel territorio della Città metropolitana di Reggio Calabria hanno votato 1670 iscritti ai circoli. I dati numerici, ancora in aggiornamento, registrano Bonaccini al 52,99% con 885 voti; Schlein al 36,77% con 614 voti; Cuperlo al 6,89% con 115 voti; chiude De Micheli con il 3,35% e 56 voti. Secondo i dati fin qui raccolti Bonaccini si è imposto a Reggio città con 440 voti, contrastato solo da Schlein con 99 preferenze. Mentre Cuperlo ha racimolato 26 voti e De Micheli, che pure era venuta in città a presentare la sua proposta, soltanto 4. Da segnalare infine che alcuni hanno lamentato la chiusura dei seggi ad Ardore e Rizziconi. Voce smentita in serata per bocca del segretario della Federazione provinciale Antonio Morabito, che ha confermato l’approvazione del verbale delle operazioni elettorali, «senza alcun rilievo», da parte della Commissione provinciale.

In provincia di Catanzaro si sono recati alle urne dei circoli in 1081, decretando vincitore Bonaccini con 704 (65,31%). A seguire la Schlein 163 voti (15,12%), a distanza di dieci preferenze Cuperlo con 153 (14,19%) e infine De Micheli con 58 voti (5,38%). Lo scettro di città Bonacciniana lo detiene Lamezia Terme dove la partita si è ristretta tra il presidente dell’Emilia Romagna che ha raccolto 167 voti e Cuperlo che di preferenze ne ha ottenute 69.

Nella provincia di Vibo – dove si è cominciato a votare lo scorso 5 febbraio - invece il successo numericamente più importante (ma i votanti erano 587) per Bonaccini, con 411 preferenze che gli hanno fatto raggiungere il 70,02% dei consensi. Il secondo posto sul podio qui va alla De Micheli con 75 voti ottiene e il 12,77%, poi Cuperlo con 71 voti e il 12,10%, mentre Schlein con 30 preferenze si è attestata al 5,11%.

In provincia di Crotone i votanti iscritti ai circoli sono stati 693. Bonaccini ha totalizzato il 50% delle preferenze con 347 voti, tenendo a distanza la Schlein che di voti ne ha racimolati 208 arrivando al 30%. Poi Cuperlo all’11% con 76 voti e De Micheli con le 62 preferenze raccolte che è arrivata all’8,9%.

Polemiche infinite

Il dato numerico dei votanti (7431) in qualche modo mette a tacere le polemiche che volevano un tesseramento gonfiato ed anomalo, proprio in vista del voto nei circoli. Polemiche che però, sono continuate durante la giornata di voto, e non cennano a placarsi oggi.

La fase precedente a questa prima tornata elettorale d’altra parte era stata contrassegnata dalle feroci polemiche di chi – cuperliani in testa – aveva denunciato l’esclusione dalle Commissioni regionali per il Congresso, lamentando anche una sorta di politica “ad excludendum” dei quadri regionali, accusati di voler un partito con una unica voce. L’indice è stato puntato soprattutto nei confronti del capogruppo dem a Palazzo Campanella Mimmo Bevacqua che, esplicitamente, aveva sbarrato la strada agli ex – primo fra tutti Mario Oliverio - sottolineando anche «l’inopportunità di legittimare uomini e percorsi ormai superati e che non trovano più sintonia con i calabresi».

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Ma le polemiche sono state dirette anche al segretario regionale, reo di non aver detto una parola su quanto stava accadendo. In realtà il neo senatore reggino ha chiarito sin da subito da che parte stava nella competizione, giurando però sulla correttezza delle operazioni congressuali. Fatto sta che dai rappresentanti della mozione Cuperlo è partito anche un ricorso che è arrivato sulla scrivania della Commissione nazionale di garanzia. Il resto è storia di questi giorni con lo stesso Oliverio tornato a parlare in una sorta di rapporto epistolare proprio con Gianni Cuperlo all’insegna del vecchio adagio “parlare a nuora perché suocera intenda”. Una provocazione che però non gli è valsa la riabilitazione: per la Commissione nazionale di garanzia, infatti, l’ex presidente non può iscriversi né partecipare alla nuova fase costituente perché alle ultime elezioni regionali si è candidato in una lista diversa da quella del partito. Motivazione che non ha convinto, visto la macedonia di posizionamenti alle ultime regionali. Dunque, giù ancora con rivendicazioni e polemiche all’indirizzo di «Irto e i suoi amici», per dirla con Michele Mirabello.  

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Una prima risposta, se vogliamo, Oliverio l’ha data nel suo quartier generale, a San Giovanni in Fiore, dove alle elezioni di circolo per l'elezione del segretario nazionale, ha vinto Gianni Cuperlo. Un messaggio ai naviganti che significa che non tutta la partita è ancora chiusa.

Verso le Primarie

Chiusa la prima fase del voto per la scelta del nuovo segretario nazionale, riservata ai soli iscritti ai circoli, ora Bonaccini e Schlein, in quanto i due candidati più votati, si fronteggeranno nella primarie aperte di domenica 26 febbraio. Il nuovo regolamento approvato nei giorni scorsi stabilisce che per partecipare non bisogna necessariamente essere iscritti al Partito democratico. Sarà infatti sufficiente essere cittadine e cittadini italiani, o cittadine e cittadini dell’Unione Europea residenti in Italia o in possesso di permesso di soggiorno, e dichiarare di riconoscersi nella proposta politica del Pd e di sostenerlo alle elezioni. Per votare, però, sarà necessario accettare di essere registrati nell’Albo pubblico delle elettrici e degli elettori fornendo i propri dati personali.

Un aspetto di non poco conto, visto che regolamento alla mano chi non ha “potuto” fare lotta politica dall’interno in questa prima fase pre voto, potrà comunque incidere recandosi alle Primarie, per definizione “aperte”.

Le votazioni si terranno, come detto, nella giornata del prossimo 26 febbraio dalle 8 alle 20, in presenza, presso i gazebo del Partito democratico che saranno allestiti nelle piazze di tutta Italia. Non è escluso comunque che in luogo dei gazebo si voti nelle sedi che hanno ospitato questa prima tornata. Naturalmente per gli iscritti al Pd il voto sarà gratuito, chi non è iscritto invece dovrà versare 2 euro per partecipare.

Ci sono comunque alcune deroghe al voto in presenza: è infatti ammessa la possibilità che le operazioni di voto si svolgano attraverso la piattaforma on line per le seguenti categorie di elettrici/elettori: persone residenti e/o domiciliate all’estero; persone impossibilitate a recarsi ai seggi per condizioni di disabilità, malattia o altri impedimenti definiti dalla Commissione nazionale per il Congresso, che autocertifichino tali condizioni; persone residenti in località la cui distanza dai seggi renda particolarmente difficoltoso l’esercizio del voto.

Chi rientra in queste eccezioni di deve essere pre-registrato entro il 12 febbraio 2023 sull’apposita piattaforma, compilando il modulo con i dati richiesti e fornendo un documento di riconoscimento. Per gli utenti residenti in Italia sarà sufficiente utilizzare lo SPID per le operazioni di identificazione.

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