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Geografia delle cosche calabresi, ecco la mappa dei clan attivi: la relazione della Dia

Per la Direzione investigativa antimafia «la 'ndrangheta si conferma oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale». Ecco le famiglie che comandano nei mandamenti e nelle province in Calabria

Francesca Giofrè
15 settembre 202312:00
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«La 'ndrangheta si conferma oggi l'assoluta dominatrice della scena criminale anche al di fuori dei tradizionali territori d'influenza con mire che interessano quasi tutte le regioni». È quanto emerge dall'ultima relazione semestrale, relativa al periodo luglio-dicembre 2022, che la Dia ha presento al Parlamento. Dalla sua, una «struttura coesa», «capacità militari» e un «forte radicamento nel territorio». Il suo principale settore di affari resta il narcotraffico, nell'ambito del quale «le 'ndrine calabresi occupano ormai da tempo un riconosciuto ruolo di universale livello poiché affidabili sul piano criminale, solvibili su quello finanziario e capaci di gestire una complessa e affidabile catena logistica per il trasporto transoceanico, dai Paesi sudamericani verso l'Europa, dei carichi di droga».

Secondo la Direzione investigativa antimafia, la situazione della criminalità organizzata in Calabria permarrebbe sostanzialmente immutata rispetto al precedente periodo dell’anno. «Tuttavia - si legge nella relazione -, gli elementi emersi dalle inchieste concluse nel periodo in esame, nel prosieguo, hanno mostrato taluni aspetti d’interesse che, da un’attenta analisi, potrebbero rivelare possibili evoluzioni dei gruppi ‘ndranghetisti avvenute nei vari contesti di riferimento». 

Clicca in basso su "Continua" per leggere quali famiglie comandano nei mandamenti e nelle province in Calabria e non solo.

La 'ndrangheta nel nord Italia

I tentacoli della 'ndrangheta sono ormai estesi in tutte le regioni italiane e oltre. «Fuori dalla regione d’origine, le cosche calabresi - scrivono dalla Dia -, oltre ad infiltrare significativamente i principali settori economici e produttivi, replicano i modelli mafiosi basati sui tradizionali valori identitari, con “proiezioni” che fanno sempre riferimento al Crimine, quale organo unitario di vertice, che adotta ed impone le principali strategie, dirime le controversie e stabilisce la soppressione ovvero la costituzione di nuove locali». In particolare, le inchieste ad oggi concluse hanno, infatti, permesso di individuare nel Nord Italia 46 locali, di cui 25 in Lombardia, 16 in Piemonte, 3 in Liguria, 1 in Veneto, 1 in Valle d’Aosta ed 1 in Trentino Alto Adige. Più di recente, anche in Emilia Romagna le attività d’indagine hanno «gradualmente disvelato una ragguardevole incisività della ‘ndrangheta».

Ma c'è di più, perché, come sottolinea la Direzione investigativa antimafia, le mire della 'ndrangheta interessano ormai quasi tutte le regioni italiane: nella relazione vengono citati Lazio, Piemonte e Valle D’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo e Sardegna. «Proiezioni - è scritto ancora - che si spingono anche oltre confine e che coinvolgono molti Paesi europei (Spagna, Francia, Regno Unito, Belgio, Paesi Bassi, 3 Svizzera, Germania, Austria, Repubblica Slovacca, Albania e Romania), il continente australiano e quello americano (Canada, USA, Messico, Colombia, Brasile, Perù, Argentina, Australia, Turchia ed Ecuador)».

Provincia di Reggio Calabria 

In provincia di Reggio Calabria, a livello strutturale non si registrano significativi mutamenti della criminalità organizzata durante il secondo semestre del 2022. La ‘ndrangheta - spiega la Dia - si conferma un’organizzazione a struttura unitaria, governata da un organismo di vertice, “provincia” o “crimine”, sotto al quale vi sono i “mandamenti” che insistono in tre macroaree geografiche (il mandamento centro, quello jonico e quello tirrenico) e al cui interno operano le locali e le ‘ndrine, assetto ribadito anche dalle pronunce definitive emesse all’esito del processo “Crimine”.

Mandamento centro 

Nella città di Reggio Calabria sarebbe confermata l’egemonia delle cosche De Stefano, Condello, Libri e Tegano. Diverse le sentenze di condanna e, sul fronte della prevenzione, le confische di beni ai danni di esponenti dei suddetti clan. 

Nel quartiere di Santa Caterina sarebbe ancora attiva la cosca Lo Giudice, con prevalenti interessi nel locale mercato ortofrutticolo. Nel medesimo quartiere opererebbe la cosca Franco, federata con i De Stefano. Le cosche Borghetto-Caridi-Zindato e Rosmini opererebbero invece nei rioni Modena e Ciccarello. La cosca Labate sarebbe attiva nel quartiere Gebbione. La storica cosca Araniti sarebbe invece attiva nella zona di Sambatello e Gallico. Nel quartiere Vito e i limitrofi Santa Caterina e San Brunello sarebbe operativa la cosca Stillittano, federata con la cosca Condello. Nella frazione cittadina di Trunca opererebbe la cosca Alampi, federata la compagine mafiosa dei sopra citati Libri. 

C'è poi la cosca Serraino, che permarrebbe attiva nel comune di Cardeto, nel quartiere San Sperato e nelle frazioni di Cataforio, Mosorrofa e Sala di Mosorrofa. La cosca Nasone-Gaietti opererebbe invece nel comune di Scilla. Proprio qui a seguito dell’operazione “Nuova Linea”, il 3 novembre 2022 è stato sciolto il Consiglio comunale. La cosca Zito-Bertuca-Imerti sarebbe attiva a Villa San Giovanni ove opera anche la famiglia Buda, federata con gli Imerti-Condello. 

A Bagnara Calabra sarebbero presenti gli Alvaro e Laurendi, questi ultimi in posizione più marginale. L’area di Melito Porto Salvo ricadrebbe invece sotto l’influenza criminale della famiglia Iamonte. Nei comuni di Roghudi e Roccaforte del Greco risulterebbero attive le storiche consorterie dei Pangallo-Maesano-Favasuli e Zavettieri, federate dopo la sanguinosa faida di Roghudi.

Nel comprensorio di San Lorenzo, Bagaladi e Condofuri si confermerebbe il controllo criminale della cosca Paviglianiti che vanta forti legami con le famiglie Flachi, Trovato, Sergi e Papalia, con significative proiezioni lombarde e consolidati rapporti con le cosche reggine dei Latella e dei Tegano, nonché con i Trimboli di Platì e gli Iamonte di Melito Porto Salvo. Nel territorio di Condofuri sarebbero presenti i Paviglianiti, i Nucera e i Rodà-Casile. Infine, nell’area insisterebbe anche l’articolazione territoriale della ‘ndrangheta denominata locale di Gallicianò come acclarato dagli esiti dell’operazione “El Dorado”.

Mandamento tirrenico

Nella Piana di Gioia Tauro, come in passato, risulterebbe confermata la consolidata posizione egemonica della ormai storica cosca Piromalli. Si annovera poi la presenza della cosca Molè, un tempo federata ai Piromalli, la quale avrebbe spostato il baricentro dei propri interessi nei territori del centro (Roma, Civitavecchia e Umbria) e del nord Italia. Nel comprensorio di Rosarno-San Ferdinando opererebbero le cosche Pesce e Bellocco che «esercitano il controllo criminale sulle attività portuali, gestiscono il traffico di stupefacenti ed armi e risultano dediti anche alle estorsioni e all’usura». 

Nel semestre in esame il dinamismo e l’operatività delle predette cosche, spiega la Dia, sono documentati sia dalle indagini che hanno interessato direttamente i sodalizi, sia dagli esiti di alcuni importanti processi.

Nel rosarnese sarebbero operativi, inoltre, i Cacciola-Grasso, gruppo nato dalla scissione della originaria cosca Cacciola tuttora attiva e a questo contrapposta, nonché la cosca Pisano (“i diavoli di Rosarno”), «particolarmente attiva nel traffico di stupefacenti».

Nel comune di Seminara risulterebbero attive le cosche Santaiti, Gioffrè (cc.dd. ‘Ndoli- Siberia-Geniazzi) e Caia-Laganà-Gioffrè (cc.dd. ‘Ngrisi). Nel comune di Palmi permarrebbero le cosche Gallico e Parrello-Bruzzise. La famiglia mafiosa dei Crea sarebbe stanziale nell’area di Rizziconi, con diramazioni anche nelle regioni del Centro e del Nord Italia.  

Nel territorio di Castellace di Oppido Mamertina opererebbe la consorteria criminale Rugolo-Mammoliti. Nell’area di Oppido Mamertina sarebbero attive anche le cosche Polimeni-Mazzagatti-Bonarrigo e Ferraro-Raccosta. Il comprensorio dei comuni di Sinopoli, Sant’Eufemia d’Aspromonte e Cosoleto parrebbe rimanere sotto l’influenza della storica famiglia degli Alvaro.

Le storiche famiglie Facchineri e Albanese-Raso-Gullace sarebbero operative nel comune di Cittanova. Le famiglie Avignone-Zagari-Viola-Fazzalari sarebbero operative nel territorio di Taurianova alle quali si aggiungono i sodalizi Sposato-Tallarida, Longoversace di Polistena, Polimeni-Gugliotta di Oppido Mamertina, Petullà-Ierace-Auddino, Ladini e Foriglio-Tigani di Cinquefrondi. Nel comune di Giffone sarebbe attiva la cosca Larosa mentre nel Comune di Laureana di Borrello sarebbero risulterebbero i sodalizi Ferrentino-Chindamo e Lamari. Nella frazione San Martino del Comune di Taurianova presenti anche le cosche Zappia e Cianci-Maiohanoman.

Mandamento jonico

Nel mandamento jonico della provincia reggina, il locale di San Luca è da sempre considerato l’epicentro criminale della ‘ndrangheta - scrive la Dia - «poiché nel suo territorio sorge il luogo simbolo del Santuario della Madonna di Polsi, in passato sede storica dei summit mafiosi. Quello di San Luca è considerato, tra tutti i locali di ‘ndrangheta, come la “mamma” depositaria della tradizione, della “saggezza” e delle regole istitutive che costituiscono il patrimonio “valoriale” di tutte le cosche». A San Luca sarebbero attive le cosche Pelle-Vottari-Romeo e Nirta-Strangio la cui lunga e feroce contrapposizione è sfociata nella ormai nota strage di Duisburg del 15 agosto 2007.

In seno al locale di Platì si confermerebbe l’operatività delle cosche federate Barbaro-Trimboli-Marando con proiezioni operative nel nord Italia. Nel locale di Africo risulterebbe attiva la cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti, con proiezioni anche oltre i confini regionali.  Il territorio di Locri risulterebbe ancora suddiviso tra le due cosche Cordì e Cataldo, le quali «dopo quarant’anni di cruente faide, avrebbero raggiunto uno stabile accordo per la spartizione degli affari illeciti» scrive la Dia.

A Siderno sarebbe attiva la cosca Commisso, contrapposta ai Costa. A Marina di Gioiosa Ionica, opererebbero le cosche Aquino-Coluccio e Mazzaferro il cui principale settore si confermerebbe quello del traffico di stupefacenti. Nel Comune di Gioiosa Jonica sarebbero ancora operative le cosche Jerinò e Scali-Ursino (o Ursini), quest’ultima federata con quella dei Costa di Siderno che manterrebbe il suo core business nel traffico di armi e di stupefacenti. Nell’area compresa tra i comuni di Monasterace, Stilo, Riace, Stignano, Caulonia e Camini opererebbe la cosca Ruga-Metastasio-Leuzzi legata a quella dei Gallace, attiva nella vicina Guardavalle nel Catanzarese. Nel contesto di Caulonia sarebbe attiva la cosca Vallelonga. Di Caulonia sono originarie anche le famiglie Maiolo e Manno.

Nel comune di Sant’Ilario dello Jonio è attiva la cosca Belcastro-Romeo, mentre nel comune di Careri risultano attive le famiglie Cua-Riziero, Ietto e Pipicella, legate alle vicine cosche di San Luca e Platì. Nel comune di Bruzzano Zeffirio sarebbe attiva la cosca Talia-Rodà. Nel comune di Antonimina opererebbe la cosca Romano, ad Ardore la cosca Varacalli, a Canolo la cosca Raso, a Ciminà le cosche Nesci e Spagnolo e a Cirella di Platì la cosca Fabiano.

Provincia di Catanzaro

Nel territorio della provincia di Catanzaro sarebbe confermata la presenza dei clan “storici” dei Gaglianesi, dei Grande Aracri di Cutro e dei cosiddetti Zingari (famiglie Costanzo -Di Bona, Abbruzzese-Bevilacqua, Passalacqua, Berlingeri). Secondo la Dia, «l’area più instabile risulta essere quella di Lamezia Terme ove si registrano dinamiche criminali che traggono origine dal non ancora definito “controllo del territorio” aspramente conteso dalle storiche cosche della Piana che starebbero tentando di riorganizzarsi a seguito delle incisive operazioni di polizia eseguite nel tempo (a partire dal 2012 “Medusa”, “Perseo”, “Chimera” e “Andromeda”) con l’arresto di numerosi esponenti apicali».

Proprio a Lamezia si confermerebbe la presenza di una variegata compagine composta dalla ‘ndrina confederata Iannazzo-Giampà-Da Ponte-Canizzaro egemone anche grazie all’alleanza con Torcasio-Cerra-Gualtieri, un tempo rivali, e dai clan di etnia rom.

Nel territorio di Soveria Mannelli e Decollatura, area nota come “massiccio del Reventino”, sarebbero operative le famiglie Scalise e Mezzatesta, tra loro contrapposte. A Guardavalle i Gallace, di cui sono stati catturati due latitanti nel periodo preso in considerazione dalla Dia. Nel comune di Soverato l’indebolimento della menzionata cosca Sia-Procopio-Tripodi, sembrerebbe aver fatto emergere nuovi esponenti all’interno del gruppo Procopio-Mongiardo di San Sostene superiore.

Nel Catanzarese, evidenzia infine la Dia, forte sarebbe l’influenza da parte di clan di altre province. «Dall’analisi complessiva eseguita sugli esiti investigativi concernenti i rapporti tra i clan delle diverse province, è emerso che la zona dell’alto Jonio catanzarese sarebbe influenzata dalle cosche isolitane (Isola di Capo Rizzuto) e crotonesi; il territorio del basso Jonio catanzarese, invece, sarebbe condizionato dai gruppi jonico-reggini, mentre l’area lametina risentirebbe dell’influenza delle cosche reggino-vibonesi con stretti legami tra i sodalizi dell’alto tirreno catanzarese e del basso tirreno cosentino».

Provincia di Vibo Valentia

Nella provincia di Vibo Valentia, spiega la Dia nella relazione semestrale, è quella dei Mancuso la cosca egemone: attiva a Limbadi e Nicotera, ha esteso il suo potere anche in altri comuni grazie ai legami con altri gruppi collegati. Le attività di questo clan si concentrano su traffico di stupefacenti, gioco d’azzardo ed estorsioni, ma anche sul settore turistico-alberghiero. 

Per quanto riguarda la città capoluogo, si registrerebbe la presenza dei Lo Bianco-Barba, dei Camillò-Pardea e dei Pugliese, mentre nel litorale del capoluogo agirebbe quella dei Mantino-Tripodi che vanterebbe proiezioni anche fuori regione. Nell’hinterland della città è tuttora attivo il locale di Piscopio.

Nella zona ricompresa tra i comuni di Maierato, Stefanaconi e Sant’Onofrio sarebbero attive, rispettivamente, le famiglie Petrolo, Patania e Bonavota. Nell’area di Serra San Bruno sarebbe operativa la famiglia Vallelunga e nel comune di Soriano Calabro quella degli Emanuele, contrapposta a quella dei Loielo. Nell’area di Zungri e Briatico sarebbero attive le famiglie degli Accorinti-Fiammingo-Barbieri-Bonavena, a Tropea quella dei La Rosa, mentre nei comuni di Pizzo Calabro, Francavilla Angitola, Filogaso e Maierato opererebbero le famiglie Fiumara, Manco e Cracolici.

Provincia di Crotone

Il territorio della provincia di Crotone storicamente è stato influenzato dalla cosca dei Grande Aracri di Cutro, ritenuta dalla Dia punto di riferimento delle altre consorterie criminali del territorio e con significative proiezioni nel nord Italia. Nel capoluogo risulterebbero operative le famiglie Vrenna-Corigliano-Bonaventura e i Barilari-Foschini.

C'è poi la famiglia Tirnicchio-Manetta rimarrebbe egemone in località Cantorato mentre i Megna e i Russelli sarebbero attivi nella frazione di Papanice e a sud del capoluogo. Nella zona di Isola di Capo Rizzuto sarebbero attivi gli Arena-Nicoscia-Manfredi. 

Provincia di Cosenza

Nel Cosentino le cosche locali avrebbero ampliato le capacità di “penetrazione ambientale” nel tessuto socio-economico cosentino. «A Cosenza e nel suo hinterland (principalmente a Rende e Roggiano Gravina) è stata accertata la presenza di più cosche mafiose - dedite in prevalenza alle estorsioni, alla gestione del traffico di stupefacenti nonché all’usura e alle rapine - le quali, in base agli esiti dell’inchiesta “Reset” conclusa dalla Guardia di finanza e dalla Polizia di Stato il 1° settembre 2022, risultano far capo ad una “confederazione” composta da sette diverse articolazioni ‘ndranghetiste che manterrebbero un sostanziale ed unitario assetto strutturale. I 7 gruppi sarebbero quello dei Patitucci e dei Porcaro, dei D’Ambrosio, degli Zingari - Bruzzese e de “gli altri Zingari” tutti operanti nel comune di Cosenza. Il gruppo Presta agirebbe invece nel territorio del Comune di Roggiano Gravina e quello dei Di Puppo a Rende». All’esito della menzionata inchiesta “Reset”, l’11 novembre 2022 il Prefetto di Cosenza ha emesso un decreto di sospensione degli amministratori locali di Rende.

Nella zona tirrenica della provincia risulterebbero tuttora attivi i Muto a Cetraro, a Paola i clan contrapposti dei Serpa e dei Martello-Scofano-Ditto. Ad Amantea, invece, sarebbero operative le famiglie Gentile-Guido-Africano da un lato e Besaldo dall'altro «che manterrebbero rapporti di non belligeranza solo ai fini del perseguimento dei reciproci interessi illeciti». A San Lucido poi troviamo i Carbone e Tundis. 

Per quanto riguarda il versante jonico, a Cassano All’Ionio insisterebbero due importanti consorterie criminali, «tra le più pericolose e agguerrite della provincia di Cosenza: quella degli Zingari, riconducibile alla famiglia Abbruzzese attiva tra Cassano All’Ionio e Cosenza, e quella dei Forastefano. I due clan, dopo un periodo conflittuale, si sono riavvicinati e risulterebbero ora alleati nel traffico di stupefacenti e delle estorsioni». A Rossano si conferma l’operatività dei Galluzzi-Acri-Morfò.

 

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‘Ndrangheta a San Siro, condannati i capi ultrà: 10 anni ad Andrea Beretta per l’omicidio del calabrese Bellocco

Il gup di Milano ha emesso la sentenza nel processo abbreviato con più filoni sulle curve dello stadio Meazza. Dieci anni inflitti anche a Luca Lucci della Sud, 8 a Marco Ferdico. Gli imputati dovranno risarcire Lega Serie A, Inter e Milan per danni patrimoniali e di immagine
Redazione Cronaca
17 giugno 2025
Ore 16:06
‘Ndrangheta a San Siro, condannati i capi ultrà: 10 anni ad Andrea Beretta per l’omicidio del calabrese\u00A0Bellocco
‘Ndrangheta a San Siro, condannati i capi ultrà: 10 anni ad Andrea Beretta per l’omicidio del calabrese\u00A0Bellocco
La sentenza

Omicidio di ’ndrangheta a Cirò Marina, assolto anche in appello Giuseppe Spagnolo “U Bandito”

Secondo i giudici di secondo grado l’imputato non avrebbe fatto parte del commando che organizzò l’agguato contro Vincenzo Pirillo. La pioggia di fuoco e il ferimento di cinque persone tra cui una bambina di 11 anni. L’accusa di strage e le parole del pentito Gaetano Aloe
Alessia Truzzolillo
17 giugno 2025
Ore 14:34
Omicidio di ’ndrangheta a Cirò Marina, assolto anche in\u00A0appello Giuseppe Spagnolo “U Bandito”
Omicidio di ’ndrangheta a Cirò Marina, assolto anche in\u00A0appello Giuseppe Spagnolo “U Bandito”
Violenza in cella

Reggio, un gruppo di detenuti tenta la rivolta nel carcere di Arghillà: fermati dagli agenti penitenziari

Sono riusciti a sfondare la porta di una cella, raggiungendo i corridoi interni della struttura. Il sindacato Ullpa: «Questo istituto come altri è una polveriera pronta a esplodere»
17 giugno 2025
Ore 14:27
Reggio, un gruppo di detenuti tenta la rivolta nel carcere di Arghillà: fermati dagli agenti penitenziari
Reggio, un gruppo di detenuti tenta la rivolta nel carcere di Arghillà: fermati dagli agenti penitenziari
Le indagini

Presunta truffa per conseguire fondi pubblici, in funzione il resort sequestrato a Villapiana

La struttura a cinque stelle prosegue il servizio. La precisazione arriva dall'amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Castrovillari
Redazione Cronaca
17 giugno 2025
Ore 13:04
Presunta truffa per conseguire fondi pubblici, in funzione il resort sequestrato a Villapiana\n
Presunta truffa per conseguire fondi pubblici, in funzione il resort sequestrato a Villapiana\n
Numeri allarmanti

In Italia oltre 62mila detenuti, il report Censis: «Tasso di affollamento al 122%»

La regione con il maggior numero di detenuti è la Lombardia seguita da Campania, Sicilia e Lazio. Nel rapporto si sottolinea: «Circa 20,2 persone in carcere ogni 10 agenti»
Redazione
17 giugno 2025
Ore 12:35
In Italia oltre 62mila detenuti, il report Censis: «Tasso di affollamento al 122%»\n
In Italia oltre 62mila detenuti, il report Censis: «Tasso di affollamento al 122%»\n
Barbarie

Orrore a Corigliano Rossano: cane ucciso, fatto a pezzi e mostrato come un trofeo. Animalisti sul piede di guerra

L’animale è stato massacrato e appeso in un sacco di plastica a una ringhiera. Il fatto è accaduto a Rossano. L’associazione Animal Protection Italia: «Asp e Comune si limitano a piani di facciata, post social e proclami vuoti»
Matteo Lauria
17 giugno 2025
Ore 12:20
Orrore a Corigliano Rossano: cane ucciso, fatto a pezzi e mostrato come un trofeo. Animalisti sul piede di guerra\n
Orrore a Corigliano Rossano: cane ucciso, fatto a pezzi e mostrato come un trofeo. Animalisti sul piede di guerra\n
Terra di sbarchi

Crotone, sbarcati al porto 46 migranti salvati dalla nave umanitaria di Banksy. A bordo anche 10 minori e una neonata

Il gruppo è stato poi trasferito nel centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto. L’imbarcazione è stata acquistata grazie ai proventi della vendita di un’opera dell’artista
Redazione
17 giugno 2025
Ore 10:44
Crotone, sbarcati al porto 46 migranti salvati dalla nave umanitaria di Banksy. A bordo anche 10 minori e una neonata\n
Crotone, sbarcati al porto 46 migranti salvati dalla nave umanitaria di Banksy. A bordo anche 10 minori e una neonata\n
Controlli nel Crotonese

Strongoli, scoperta officina nautica abusiva: area sequestrata e titolare denunciato

Le attività portate avanti dalla Guardia costiera in contrada Gangemi. Contestati diversi reati ambientali
Redazione Cronaca
17 giugno 2025
Ore 09:26
Strongoli, scoperta officina nautica abusiva: area sequestrata e titolare denunciato\n
Strongoli, scoperta officina nautica abusiva: area sequestrata e titolare denunciato\n
Violenza in famiglia

Crotone, aggredisce violentemente la moglie per gelosia: arrestato

Le indagini scaturite a seguito dell’arrivo della vittima in ospedale con traumi e lesioni. Per il coniuge si sono aperte le porte del carcere
Redazione Cronaca
17 giugno 2025
Ore 07:24
Crotone, aggredisce violentemente la moglie per gelosia: arrestato\n
Crotone, aggredisce violentemente la moglie per gelosia: arrestato\n
Controlli del territorio

Furto di energia, cavi occultati e contatore manomesso: arrestato un uomo nel Reggino

I carabinieri hanno individuato un complesso sistema di cavi sotterranei che alimentava irregolarmente un’abitazione e due depositi
Redazione
17 giugno 2025
Ore 06:59
Furto di energia, cavi occultati e contatore manomesso: arrestato un uomo nel Reggino\n
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L’intervento

Sparatoria sul lungomare di Rossano: fermati due sospetti per tentato omicidio

Operazione congiunta di Carabinieri e Polizia dopo l’agguato a colpi d’arma da fuoco esplosi ad altezza d’uomo in piena notte: individuati i presunti responsabili, legati da vincoli di parentela. Indagini lampo coordinate dalle Procure di Castrovillari e Catanzaro
Matteo Lauria
17 giugno 2025
Ore 05:40
Sparatoria sul lungomare di Rossano: fermati due sospetti per tentato omicidio\n
Sparatoria sul lungomare di Rossano: fermati due sospetti per tentato omicidio\n
Sicurezza

Reggio Calabria, presto ad Arghillà sarà istituito un presidio fisso di Polizia

Lo ha annunciato in Prefettura il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle periferie, il deputato Alessandro Battilocchio. Nel popoloso quartiere sono in corso le ordinanze di sgombero di immobili occupati abusivamente
Redazione Cronaca
16 giugno 2025
Ore 17:39
Reggio Calabria, presto ad Arghillà sarà istituito un presidio fisso di Polizia\n
Reggio Calabria, presto ad Arghillà sarà istituito un presidio fisso di Polizia\n
Recovery

Narcotraffico a Cosenza, disposte due perizie psichiatriche: si accerterà se gli imputati sono in grado o meno di affrontare il processo

Alla sbarra cento persone per numerosi episodi di spaccio di droga. Molete di loro dovranno rispondere anche dell’accusa di associazione a delinquere
Marco Cribari
16 giugno 2025
Ore 16:30
Narcotraffico a Cosenza, disposte due perizie psichiatriche: si accerterà se gli imputati sono in grado o meno di affrontare il processo\n
Narcotraffico a Cosenza, disposte due perizie psichiatriche: si accerterà se gli imputati sono in grado o meno di affrontare il processo\n
La sentenza

Scioglimento (poi annullato) del Comune di Guardavalle, nessun risarcimento per ex sindaco e un assessore

Lo ha deciso il Tar del Lazio. I due ex amministratori erano stati esautorati dalla gestione dell’ente per circa 16 mesi
Redazione Cronaca
16 giugno 2025
Ore 14:30
Scioglimento (poi annullato) del Comune di Guardavalle, nessun risarcimento per ex sindaco e un assessore\n
Scioglimento (poi annullato) del Comune di Guardavalle, nessun risarcimento per ex sindaco e un assessore\n
La decisione

Marjan Jamali assolta con formula piena dal tribunale di Locri: non era una scafista

La giovane donna iraniana sbarcata a Roccella con il figlio era stata accusata ingiustamente: «Ha viaggiato come migrante, non ha mai collaborato coi trafficanti»
Anna Foti
16 giugno 2025
Ore 13:58
Marjan Jamali assolta con formula piena dal tribunale di Locri: non era una scafista\n
Marjan Jamali assolta con formula piena dal tribunale di Locri: non era una scafista\n
Il fatto

Un 14enne muore in un laghetto in Umbria durante una festa per la fine della scuola

È successo in provincia di Perugia. Il ragazzo è scomparso dopo essersi tuffato. Indagini in corso per chiarire se sia deceduto per annegamento o altre cause
Redazione Cronaca
16 giugno 2025
Ore 13:48
Un 14enne muore in un laghetto in Umbria durante una festa per la fine della scuola\n
Un 14enne muore in un laghetto in Umbria durante una festa per la fine della scuola\n
Rinascita Scott

«La mia famiglia soffriva per aver abbracciato il crimine, ma io ero attratto dalla ’ndrangheta»: parla il pentito Accorinti

Il collaboratore ripercorre la sua storia nella cosca di Briatico: «Dopo gli arresti di Odissea cercai di prendere le redini del clan». Il rapporto con gli altri gruppi mafiosi: «I due Barbieri e Fusca hanno dato conto a Peppe Accorinti fino a pochi giorni prima degli arresti di Rinascita»

Alessia Truzzolillo
16 giugno 2025
Ore 13:26
«La mia famiglia soffriva per aver abbracciato il crimine, ma io ero attratto dalla ’ndrangheta»: parla il pentito Accorinti
«La mia famiglia soffriva per aver abbracciato il crimine, ma io ero attratto dalla ’ndrangheta»: parla il pentito Accorinti
In manette

Beccato mentre cerca di rubare un’auto a Nicastro, arrestato 64enne

I carabinieri, intervenuti a seguito di segnalazione, hanno bloccato l’uomo mentre cercava di allontanarsi. Per lui si sono aperte le porte del carcere
Redazione
16 giugno 2025
Ore 12:49
Beccato mentre cerca di rubare un’auto a Nicastro, arrestato 64enne\n
Beccato mentre cerca di rubare un’auto a Nicastro, arrestato 64enne\n
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Sparatoria sul lungomare di Rossano, il racconto dei testimoni: colpi di pistola e un uomo insanguinato per strada

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