I giudizi sul campionato con tanto di votazione per le squadre che hanno dato vita ad una stagione intensa, fra gioie e delusioni, sorprese e conferme
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
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Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
Eccellenza Calabria: Gioiese da 10, ma tanti applausi al Brancaleone di Criaco
La stagione non è ancora terminata, anche perché c’è una squadra (la Promosport) alle prese con la fase nazionale degli spareggi per la promozione in Serie D. A distanza di un mese dalla fine della regular season e trascorse due settimane dalla conclusione della post season per quanto riguarda la fase regionale, è arrivato comunque il momento di redigere i giudizi per le 16 partecipanti al torneo di Eccellenza 2022/23 stravinto dalla Gioiese, con tanto di voto finale.
Un campionato intenso, che ci ha accompagnato per diversi mesi, nei quali vi abbiamo raccontato, su lacnews24.it fatti e personaggi, storie e curiosità, mostrandovi tante immagini in esclusiva, con servizi settimanali nelle varie edizioni del Tg di Lac Tv (canale 11 del digitale terrestre). A tutto ciò abbiamo aggiunto Zona D, il format che LaC Tv dedica al calcio dilettantistico calabrese, con tanti protagonisti ospiti in trasmissione. Ma adesso spazio ai voti e ai giudizi.
Ha vinto tutto quel che c’era da vincere, in una stagione destinata a rimanere a lungo nella storia del calcio viola. La non riconferma di Graziano Nocera ha stupito tutti, però nulla toglie ai grandi meriti del tecnico, in grado di tenere unito il gruppo per tutta la stagione, anche quando sono sorti dei problemi non lasciati comunque trapelare all’esterno. In metà delle trenta gare disputate non ha subito reti e nella fase cruciale del girone di ritorno la Gioiese è rimasta imbattuta per ben 679 minuti, a dimostrazione ulteriore della compattezza della formazione viola (sua la migliore difesa assoluta e nelle gare in trasferta, dove ha subito appena 6 gol). Il tecnico si è aiutato molto con i cambi: con 135 sostituzioni nessuno come la Gioiese in Eccellenza, segno che tutti si sono dimostrati utili alla causa. La squadra ha dato tutto sul piano dell’aggressività, della determinazione e del carattere, giocando anche bene in trasferta, perché al Polivalente era veramente complicato fare due passaggi di fila. Non doveva stravincere tutto, eppure lo ha fatto. E questo non lo cancella nessuno.
Scopri il voto della Promosport
Nei programmi iniziali doveva salire di categoria, cosa che non le è riuscita per tre motivi: 1) non ha saputo approfittare della leggera fase di appannamento della Gioiese nella parte iniziale del girone di ritorno; 2) ha malamente perduto punti contro avversari alla portata; 3) è stata condizionata da una lunga serie di infortuni, che già la metà bastavano. Grande delusione, poi, per il ko nella finale di coppa, giocata al di sotto delle attese. Nonostante ciò, ha conseguito la vittoria nella finale play off e si è regalata l’avventura della fase nazionale degli spareggi. Ben 17 i calciatori mandati a segno da Claudio Morelli, abile stratega anche con le sostituzioni: 9 gol sono arrivati dalla panchina. Alla fine resta comunque un campionato di rilievo per una stagione nella quale sono stati fatti ulteriori passi in avanti, per come chiesto dal patron Angelo Folino, apprezzato soprattutto per la serietà gestionale e per la puntualità nel rispettare gli impegni.
Scopri il voto dello Scalea
Con una rosa risicatissima e con tanti giovani da scoprire è partito nell’incertezza generale, anche per via di una dirigenza ristretta e dai mezzi sicuramente non notevoli. Eppure alla fine è arrivato un terzo posto brillantissimo, nel quale è evidente la mano di Saverio Gregorace, abile a guidare un gruppo con pochi ma eccezionali calciatori esperti come Cassaro, per esempio, in grado di trascinare i più giovani. Poche risorse economiche, allora, e poi calciatori (ha chiuso la stagione con 15/16 elementi in organico), ma risultati comunque positivi. Fra l’altro non ha conosciuto fasi negative, conquistando gli stessi punti (27) sia all’andata, sia al ritorno. Ha sempre viaggiato in orbita play off, risultando fra le protagoniste del campionato. Bene Calandra: ha parato più rigori di tutti (3) nella stagione regolare.
Scopri il voto del Brancaleone
Tocca ripetersi, perché la dirigenza, Alberto Criaco e i giocatori hanno fatto cose eccezionali, ai limiti dello straordinario. Verrebbe da dare la perfezione, cioè 10 come voto, ma ci avviciniamo lo stesso, perché con un budget che farebbe ridere diverse squadre di Prima categoria, per poco non è andato a giocarsi gli spareggi per la Serie D! Tanti giovani, molti calciatori arrivati dalla categoria inferiore, diversi veterani che giocano solo per passione e per la squadra del proprio paese. Gianni Galletta resta il motore di questo Brancaleone, nel quale Alberto Criaco ci ha messo tanto di suo, creando una squadra compatta (16 gare senza subire reti), di carattere (se l’è giocata ovunque e con chiunque) e dal gioco imprevedibile (non tiene l’argomento legato al campo di Brancaleone: questa formazione le partite migliori le ha fatte in trasferta). Diversi gol li ha realizzati sfruttando le palle inattive, a dimostrazione di un lavoro certosino in settimana. Ha iniziato bene (508 minuti senza subire reti), ha conosciuto una piccola flessione nella seconda parte del girone di andata, ma nel ritorno ha preso letteralmente il volo, tanto da rimanere imbattuto per 635 minuti e da fare più punti di tutti (35). Il ko ai play off (subito in casa, dopo essere stata l’unica squadra dell’Eccellenza a non perdere in campionato) nulla toglie. Stagione da incorniciare, per certi aspetti irripetibile.
Scopri il voto del Reggiomediterranea
Era partita con tante ambizioni e quel secondo posto alla fine del girone di andata, stava lì a confermarlo. Il cambio di allenatore non ha portato la scossa adeguata, anche se la seconda parte del torneo è servita per lanciare tanti giovani. Magra consolazione la vittoria di Fioretti nella classifica dei bomber: era stato ingaggiato per rimanere in quei play off scivolati con un girone di ritorno giocato a ritmo da play out (18 punti). Eppure non ce la sentiamo di dare un voto negativo, perché per il seguito, praticamente nullo, che ha questo club, la dirigenza sta facendo veramente tanto, rimanendo comunque fra le prime del campionato da diverse stagioni a questa parte. Bisogna sempre e comunque guardare al contesto nel quale si opera e allora una Reggiomed che finisce quinta in classifica non è un fallimento, tutt’altro. Ci si è comunque divertiti (e non solo per i 56 gol, migliore attacco del campionato, fra l’altro) e la speranza, per il calcio calabrese, è che la passione di Bruno Leo e soci non si esaurisca.
Scopri il voto dell'Isola Capo Rizzuto
Il voto peggiore (4) va a chi ha gestito, male, il club, perché da dicembre in poi i calciatori dell’Isola hanno dovuto pensare soprattutto ad altro, piuttosto che a giocare ed è un peccato, perché c’era il potenziale per far bene: lo conferma il quinto posto dell’andata. È anche da dire che non ha mai trovato la giusta continuità di rendimento, segnando tanto (53 reti) e subendo altrettanto (45 gol al passivo). Ha mandato in doppia cifra tre calciatori ed ha chiuso con il migliore attacco interno (36 reti), a dimostrazione ulteriore di quel che si poteva fare, ma ad un certo punto la testa era altrove ed è stato già tanto essere arrivati alla fine, con i play off sfuggiti solo nelle ultime giornate. Il voto finale è la media fra quanto fatto all’andata (7) e al ritorno (5).
Scopri il voto dello Stilomonasterace
È partito con qualche ambizione di alta classifica ma a dicembre la società ha deciso di ridurre spese e organico, tanto che alla fine è stata la squadra ad aver utilizzato meno calciatori di tutti (25). Scelte risicate ed obbligate per Alessandro Caridi, ma salvezza raggiunta con largo anticipo, tanto da chiudere anche nella parte sinistra della classifica. Mateucci e Belluzzi fra le note liete di una stagione comunque positiva nella quale i gialloblù si sono tolti lo sfizio di battere la Promosport e di pareggiare a Gioia Tauro. Bene anche il portiere Stillitano, per diverse giornate al vertice della classifica di rendimento di Zona D, il format che LaC Tv dedica al calcio dilettantistico calabrese. Anche quest’anno, insomma, un torneo dignitoso con Caridi alla guida.
Scopri il voto della Paolana
Una partenza da brividi (4 punti e ultimo posto dopo 8 giornate) e una ripresa, targata Tony Lio (e con qualche rivisitazione dell’organico effettuata dal ds Samele) che ha portato la squadra ad avere un ritmo da play off. Con la media punti del nuovo tecnico (1,68) avrebbe infatti partecipato senza dubbio alla post season. Rimane una stagione di alti e bassi, perché, curiosamente, anche nella fase iniziale del girone di ritorno, contro gli stessi avversari, è andata incontro a qualche difficoltà (5 punti in 8 gare), ma si è ripresa puntualmente. Salvezza in anticipo, allora, e missione compiuta, ma non vanno dimenticati i sacrifici del presidente Gualtieri, praticamente da solo a reggere la baracca ed a regalare alla città di Paola un altro dignitoso campionato di Eccellenza. Importante anche il secondo posto nella graduatoria del “Progetto valorizzazione Giovani”.
Scopri il voto della Morrone
Arrivare nei play off oppure salvarsi nelle ultime giornate, ha poca differenza quando si parla della Morrone. Qui, infatti, gli aspetti da evidenziare sono altri, partendo dal “Progetto giovani” intendendosi come tale non solo la vittoria del premio messo in palio dal Cr Calabria per la squadra più avvezza all’utilizzo della linea verde. Si continua, infatti, a lavorare in simbiosi con il settore giovanile e c’è un continuo scambio di idee fra i due tecnici Infusino e Verduci e di calciatori. Praticamente l’Under 19 (campione regionale e fra le prime otto d’Italia) è parte integrante della prima squadra e sono numerosi i giovani lanciati in Eccellenza. Allo stesso tempo c’è una idea ben precisa di gioco: a vedere la Morrone non ci si annoia. Ha saputo far fronte alla mancanza dei 34 gol di Trombino della passata stagione con il collettivo e, appunto, il gioco. Ovunque e con chiunque sempre la stessa identità, senza fare calcoli né avere un atteggiamento speculare. Meglio così. Con un bilancio di gran lunga inferiore a quello degli altri, una resa eccellente.
Scopri il voto di Rende
Franza e Le Piane i soli calciatori esperti, ai quali poi aggiungere qualche altro elemento in corso d’opera. È partito con un tecnico alla prima esperienza e con tanti giovani, andando incontro a qualche difficoltà iniziale, alle quali ha sopperito con una seconda parte del girone di andata in crescendo, tanto da chiudere in sesta posizione. Ha segnato poco fra le mura amiche, ma giocare sul Lorenzon è difficile, anche perché lo stadio è sempre stato chiuso al pubblico. I biancorossi si sono tolti lo sfizio di fare quattro punti contro la capolista Gioiese, ma è anche da dire che nel girone di ritorno la resa è stata mediocre con appena 16 punti all’attivo. Suo, comunque, il migliore attacco esterno (24) assieme alla Paolana. Alla fine è arrivata comunque la salvezza, con tanto di terza posizione nella classifica relativa al “Progetto di valorizzazione dei giovani”.
Scopri il voto del Soriano
Davvero tante le difficoltà affrontate da Umberto Scorrano e da una squadra rivisitata a dicembre dal dg Varrà. Non ha mai potuto giocare sul proprio campo e anche per gli allenamenti sono stati diversi gli ostacoli da superare. Eppure dopo gli interventi di mercato, il gruppo era arrivato vicinissimo ai play off. Ha quindi conosciuto una fase negativa, toppando qualche gara nella parte conclusiva del torneo, ma la salvezza, sia pure in extremis, è comunque arrivata. Palese l’assenza di un bomber lì davanti, tanto che il miglior goleador è stato il centrocampista Greco con 6 reti. Sufficienza piena per l’obiettivo centrato, con mezzo voto in più per aver giocato trenta gare su trenta in trasferta. Si sono separate le strade con Scorrano, ma il lavoro del tecnico è stato evidente, così come non va dimenticato l’operato del dg Varrà, una figura che molti allenatori vorrebbero avere al proprio fianco e che tante società dovrebbero avere al proprio interno. Ed a proposito di società: la passione dei fratelli Gianni e Filippo Monardo e di Enzo Morabito è fondamentale per la presenza del club nella Serie A dei Dilettanti, dove la squadra rappresenta un paese di poco più di duemila abitanti. Un altro miracolo sportivo, insomma.
Scopri il voto del Gioiosa Jonica
Un campionato di pura sofferenza nel quale alla fine la permanenza è arrivata ai play out. Anche in questo caso parliamo di una squadra itinerante, essendo ormai da anni costretta a giocare sempre fuori casa. Partenza in salita e, con l’avvento di Galati, immediata reazione, con tanto di vittoria in casa della Promosport, semifinale di coppa e squadra nella parte sinistra della classifica. Col passare delle giornate ha però manifestato evidenti le lacune in attacco, in parte colmate dalla buona volontà di due bravi under del calibro di Ientile e Tromba (applausi alla Juniores di Guido, in grado di giocare la finale di categoria). Con quattro vittorie nelle ultime sei giornate i biancorossi non sono riusciti a salvarsi direttamente, anche per via del pari in extremis subito in casa con la Paolana. Permanenza poi ottenuta in un sofferto play out. Missione compiuta quindi per Galati, con una squadra formata da tanti giovani. Un plauso anche alla dirigenza, passionale e soprattutto paziente, perché non è da tutti continuare a gestire un club senza poter giocare dinanzi al proprio pubblico. Ma quanto potrà durare questa pazienza?
Scopri il voto del Sersale
Un’annata “maledetta” e una retrocessione veramente beffarda, sostanzialmente immeritata. Ma il calcio sa anche essere amaro. Quel gol subito al 126° dei supplementari ha sicuramente fatto la differenza, ma non bisogna dimenticare le difficoltà iniziali e quel girone di andata portato avanti con la media di un punto a partita. A conti fatti è retrocesso per appena due punti di differenza rispetto a chi si è salvato direttamente e allora il pensiero non può che andare a qualche punto gettato via malamente, ma anche a quella fase complicata, successiva al distacco con Saladino. La media punti di Gabriele (1,28) se tenuta all’inizio, alla fine avrebbe regalato la salvezza diretta. Nel girone di ritorno 20 punti non sono bastati per rimanere in categoria. Ha subito troppi gol (50), mantenendo inviolata la propria porta appena 7 volte in trenta giornate. Pessimo il ruolino esterno (6 punti, come l’Acri): segno di una mancanza di personalità in trasferta. Spiace per la dirigenza, il cui impegno meritava ben altro risultato.
Scopri il voto del Bocale
Un altro miracolo, calcisticamente parlando, con quel gol di Cormaci liberatorio. Missione compiuta per Cosimo Saviano, che si è preso così una bella rivincita. Il 7 che diamo per la salvezza, però, si aggiunge al 3 che attribuiamo principalmente alla società, per una serie di scelte sbagliate e per un continuo viavai di calciatori che sicuramente non ha aiutato: addirittura 40 i giocatori utilizzati. La squadra, poi, ha mostrato lacune enormi in fase offensiva, tanto da rimanere ben 10 gare senza segnare: una assurdità. Il colpo non è riuscito, quest’anno, a Laface, che si è fatto da parte: la squadra era penultima con 11 punti e ha terminato terzultima con 29. Con 15 punti nelle ultime 9 giornate i reggini si sono garantiti in extremis la partecipazione ai play out, dove il calcio si è manifestato in tutta la sua imprevedibilità. Si è salvata una squadra che in 19 partite su 30 non ha segnato. Ma gli errori commessi quest’anno devono essere da monito per il prossimo, per non soffrire più.
Scopri il voto del Gallico Catona
Discreta partenza, poi il crollo, con dieci gare senza vittorie. Arrivato Barillà, terzo tecnico di una stagione tribolata, ecco la ripresa, tanto da ipotizzare una salvezza diretta, svanita con il nuovo crollo subito nel finale (5 ko nelle ultime sette giornate). È mancata la continuità, in certi casi anche la serenità. Girone di andata mediocre con 12 punti e girone di ritorno quasi sufficiente, con 18 punti sul campo. Ha incassato troppi gol (49) e ha mantenuto inviolata la propria porta in appena 5 partite. Il lancio di qualche giovane nell’organico rappresenta sicuramente una nota lieta, però non è bastato, anche perché 16 sconfitte sono davvero tante e fanno capire la stagione complicata dei reggini, retrocessi al play out quando stavano per compiere l’impresa.
Scopri il voto dell'Acri
Era partito con ben altri propositi, anche perché reduce da una finale di Coppa e dalla partecipazione ai play off. Poi, però, ecco la crisi societaria, con tanto di addii, polemiche, accuse e accordi saltati. Alla fine è rimasto da solo Stumpo a gestire un team di ragazzini, andati incontro ad una serie di sconfitte per un cammino che ha finito per mortificare la città e la tifoseria. Si potevano gestire sicuramente meglio le cose, anche perché viene da chiedersi che senso ha mantenere il titolo se non si ha la forza per gestire un club? Con i ragazzini non si fa alcuna strada.
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